Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

martedì 24 marzo 2020

Negli anni '70...


Negli anni ’70 i mass-media e i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi propagandavano che l’informatica avrebbe fatto si che i lavoratori sarebbero spariti e che sarebbe bastato una persona con camice bianco per mandare avanti la produzione nei vari centri di produzione. In  effetti in 50 anni la tecnologia ha fatto passi in avanti eccezionali, ma non ha abolito la presenza di milioni di lavoratori per mandare avanti produzioni di ogni genere. Negli anni 2000 la canzone della presenza irrilevante dei lavoratori nella produzione di beni è andata avanti. I robot avrebbero preso il posto degli esseri umani.  La  realtà però si presentava in modo diverso. Oggi, con la presenza del covid-19, i fatti, che hanno la testa dura e che sono ruote quadrate, mostrano l’essenzialità della presenza umana nel processo produttivo e dei servizi. Senza le persone che lavorano, anche con l’ausilio della tecnologia è impossibile mandare avanti, ogni tipo di produzione di beni e di servizi. Oggi milioni di lavoratori, mentre impera lo slogan “ Stiamo a casa”, sono costretti a recarsi al lavoro. Si comanda di utilizzare lo distanziamento, ma i mezzi pubblici di trasporto sono pieni, anche per la riduzione dei veicoli, e lo distanziamento è inesistente. Nei posti di lavoro, in molti casi, si lavora senza distanziamento e, addirittura, senza dispositivi di sicurezza. Si attua “la carcerazione domiciliare” a milioni di persone, ma non a tanti lavoratori, milioni di persone che ogni giorno escono da casa non per propria volontà. Si fa passare il covid-19 come una disgrazia, si analizza la causa nei pipistrelli ed in altre teorie, ma non si studia se non vi siano altri fattori, anche di interesse economico e di lotta tra le nazioni o gruppi economico-finanziari, che abbiano determinato questa realtà. Si prende provvedimenti sanitari o sociali, senza prendere esempio da Paesi che hanno affrontato la situazione con strumenti tecnologici, senza limitare più di tanto la libertà di movimento dei cittadini e la produzione di beni e servizi. Appare chiaro e lampante che le persone che operano nei processi produttivi e dei servizi sono basilari nel mandare avanti l’economia e la società stessa. Che senza queste persone i capitalisti non possono fare alcun profitto. Il lavoro è essenziale in ogni dimensione sociale! Il lavoro è il rapporto tra essere umano e natura! E la natura va rispettata e trattata con equilibrio. Nell’attuale sistema, purtroppo, né l’essere umano né la natura sono rispettati. In nome del profitto, del dio denaro, si sfrutta sia l’essere umano, da cui trarre plusvalore che determina il profitto, sia la natura, calpestata per avere la possibilità di guadagni illimitati. Ogni lavoratore ed ogni lavoratrice sia che adoperi le sue braccia sia che utilizzi il proprio cervello sono la base della società. Senza di essi non vi è alcuna produzione di beni e servizi. Tutti coloro che non partecipano attivamente al processo produttivo sono parassiti, che vivono del sangue di chi lavora e produce! Ogni qualsiasi tipo di società non potrebbe vivere senza la produzione di beni e servizi, ma una società che metta al centro della sua azione non il profitto ma l’essere umano non ha bisogno di parassiti. Con il livello di sviluppo economico-sociale attuale, con il livello tecnologico presente e futuro, lavorando tutti due ore al giorno, potendo dedicare l’altro tempo alla conoscenza ed ai propri hobby, tutti potremmo godere di ogni bene prodotto per soddisfare le proprie necessità materiali e dedicare tanto tempo a migliorare la spiritualità di ognuno. Già oggi la produzione mondiale di beni e servizi potrebbe soddisfare il doppio  della popolazione mondiale esistente. Eppure vi sono 2,5 miliardi di esseri umani sotto alimentati , 50 milioni di bambini che muoiono per fame, milioni di persone che perdono la vita per malattie non curate o per mancanza di medicinali. Questa dimensione economico-sociale non è per l’essere umano, ma per coloro che utilizzano gli esseri umani e la natura per i loro interessi finanziari. Chi lavora è il motore del mondo! Meriterebbe un mondo diverso e nuovo dove
“ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità”
Se lo vogliamo, possiamo rendere reale il sogno di ogni essere umano di vivere una vita tranquilla, serena, felice!
 Il dolce sapore del cielo

Il superamento di ogni bisogno, la conquista del cielo, sogno di ogni epoca umana era realtà.
Coloro che avevano visto il passato ricordavano con terrore quell’epoca e la cancellavano subito dalla mente. Tanto era forte il crampo che prendeva lo stomaco!
I nati nella nuova epoca, quando leggevano certi libri o vedevano certi film erano restii a credere che il mondo avesse visto realtà di quel tipo.
Non osavano immaginare che esseri umani potessero utilizzare, come schiavi o finti liberi, altri esseri umani per avere dei miseri pezzi di carta o dei pezzi di materiale ferroso.
Non osavano immaginare che tanta gente non avesse un lavoro, una casa;
che tante persone non mangiassero abbastanza e altre morissero addirittura di fame ;
che i bambini morissero per mancanza di cibo.
Non osavano immaginare che esseri umani uccidessero altri esseri umani per motivi futili e banali; che ci fossero le guerre;
che si distruggessero con le bombe tesori millenari, testimoni della storia dell’umanità;
che un liquido brutto e nero fosse così importante.
Non osavano immaginare che donne e uomini vendessero il loro corpo e, a volte, anche la loro anima per apparire in televisione, sui giornali;
che le persone non esprimessero quello che sentivano nei cuori, ma solo quello che conveniva ai loro interessi;
che un organo, chiamato Stato, imponesse tasse e decidesse sulle scelte delle persone in tema di rapporti d’amore e di vita, decidesse il giusto e l’ingiusto;
che si nascondesse la conoscenza e si diffondesse l’ignoranza;
che un malato dovesse pagare per essere curato;
che la scuola non insegnasse sapere, ma ideologie;
che un laureato non trovasse occupazione;
che non si lavorasse o si lavorasse a segmenti;
che l’informazione fosse solo al servizio di chi godeva del guadagno e nascondesse la verità;
che chi produceva era povero e chi non produceva era ricco;
che si andasse in pensione, ormai vecchi e , dopo una vita di lavoro, fosse dura tirare avanti;
che non tutti avessero una casa e che le case fossero diverse da persona a persona;
che chi praticasse lo sport non lo facesse per passione e piacere, ma per denaro;
che la donna non fosse ritenuta pari all’uomo e vivesse una condizione, spesso, negativa;
che si dovessero pagare i trasporti e che i mezzi fossero così carenti;
che gli anziani fossero abbandonati al loro destino, perché, ormai, improduttivi.
Non riuscivano ad immaginare che ci fossero le armi;
che ci fossero gli eserciti, la polizia, le guardie varie;
che ci fossero le banche, le assicurazioni.
Non riuscivano ad immaginare una politica, fatta non per le esigenze comuni, ma per gl’interessi di comitati d’affare e, anche, di bande di criminali.
Non riuscivano ad immaginare che la stragrande maggioranza della popolazione, che viveva in condizioni precarie, non si ribellasse e, anzi, prendesse a modello proprio coloro, che avevano interesse a tenerli in quella situazione di sottomissione.
I figli della nuova epoca non osavano credere, studiando la storia dell’umanità, che potessero essere esistiti periodi così bui e tristi per l’umanità! “

Da “Il dolce sapore del cielo”
di   Giuseppe Calocero


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