Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

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Non sottomettersi mai.

giovedì 5 novembre 2015

Capitalismo ed immigrazione

Capitalismo e immigrazione. “La mobilità della forza lavoro è un fenomeno che si sviluppa con il capitalismo…Decine di milioni, generazione dopo generazione, di proletari hanno attraversato i monti, i fiumi, i mari alla ricerca di padroni che comprassero quella forza lavoro che non riuscivano a vendere nel posto dove erano nati.” A. Cervetto Lo sviluppo delle forze produttive entra sempre più in contrasto con i rapporti di produzione nel capitalismo. La produzione mondiale è in grado di soddisfare le esigenze materiali di ogni essere umano, ma questo non avviene per il fatto che questo sistema è basato sul profitto. Lo sviluppo del capitalismo in Asia ed in Africa è responsabile della nuova ondata migratoria, spinta dal desiderio di ricercare nuovi padroni che comprino forza lavoro. La lotta tra le potenze per la spartizione dei mercati e le guerre alimentano il fenomeno. Nello stesso tempo è lo stesso sviluppo capitalistico che porta ad un calo delle nascite nelle vecchie potenze, creando vuoti nei mercati della forza lavoro. In Europa il numero medio dei figli è 1,57, al di sotto del 2,1 che consenta di mantenere il livello di popolazione. In Germania, media degli ultimi dieci anni, vi sono 678.000 nati e 853.000 decessi. Il saldo negativo è di 175.000 persone ogni anno. Se non vi fossero gl’immigrati la popolazione tedesca avrebbe un calo significativo. La stessa realtà vi è in Italia, dove vi sono ogni anno più decessi che nascite. Questa realtà è appesantita dall’invecchiamento della popolazione. Il Financial Times valuta che in Germania mancheranno 350.000 operai qualificati ogni anno. E’ un processo inesorabile nelle attuali condizioni economiche e sociali. Il capitalismo porta ad avere timore del futuro e della vita! “ I pugilatori a pagamento con lingua da schiavi” cercano di creare sempre nuove illusioni e speranze, ma queste restano tali. Non di speranze l’essere umano ha bisogno, ma di realtà che diano libertà materiale e spirituale. Invece vediamo come i ricchi diventino sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. In Germania si sta organizzando un ingresso rapido degl’immigrati nel mondo del lavoro per non farli pesare sulla spesa pubblica. La Deutsche Bank, in uno studio apposito, propone, onde accelerarne l’impiego, un allentamento dei divieti sul lavoro part-time e chiede di abolire il salario minimo per i rifugiati. La carità si sposa con il profitto! Il sogno europeo per tanti nuovi proletari si realizza, ma sarà la realtà capitalistica a far scoprire loro che non di sogno si tratta, ma di incubo. La propaganda contro gl’immigrati serve a dividere il mondo dei lavoratori ed assoggettarli tutti all’interesse del sistema riducendo i salari, peggiorando le condizioni di lavoro e di vita, eliminando situazioni favorevoli nella sanità, nella scuola, nei trasporti, nei sevizi al cittadino. Intanto la classe lavoratrice cresce, diventa più forte e matura nel numero e nella coscienza, si educa e si tempra nella lotta quotidiana. Si prepara a condizioni storiche che portino ad una nuova realtà socio-economica in cui ognuno possa vivere concretamente la vita, perché essa è bella e merita di essere vissuta in tutto il suo splendore.