Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

giovedì 30 gennaio 2020

Chi muore.





Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
Chi non cambia la marcia, chi non rischia
E cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
Il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
Quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,

Chi non rischia la certezza per l’incertezza,
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto
Prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivi
Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
Del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
Al raggiungimento di una splendida felicità.


Chi muore
Martha Medeiros


I bambini imparano quello che vivono.


I bambini imparano quello che vivono

Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare
Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere
Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere apprensivi
Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli
Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare
Se i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amare
Se i bambini vivono con l'approvazione, imparano a piacersi
Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi
Se i bambini vivono con l'onestà, imparano a essere sinceri
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos'è la giustizia
Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia in sé stessi e nel prossimo
Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere

Dorothy Law Nolte (dal libro “I bambini imparano quello che vivono”, Ed. Fabbri Editore)


Bisogna essere ciechi sordi...


Bisogna essere ciechi e sordi
per non vedere una donna piangere per essere stata stuprata,
per non sentire le sue grida di dolore per essere stata violata nella sua intimità,
per non accorgersi della sua solitudine in un mondo arcaico nel pensiero,
per passare oltre e sentirla una realtà normale, che rende colpevoli gl’innocenti e
innocenti i colpevoli.
“ Il cambiamento di un’epoca storica si può definire sempre dal progresso femminile verso la libertà, perché qui, nel rapporto della donna con l’uomo, del debole col forte, appare nel modo più evidente la vittoria della natura umana sulla brutalità. Il grado dell’emancipazione femminile è la misura naturale dell’emancipazione universale.”
Charles Fourier
Bisogna essere ciechi e sordi
per non vedere che la libertà nel sistema capitalistico è solo la libertà del profitto,
per non vedere pochi appropriarsi delle ricchezze prodotte e molti arrabattarsi per vivere,
per non sentire le grida della povertà di miliardi di esseri umani,
per non udire i pianti di 50 milioni di bambini che ogni anno muoiono di fame.
Bisogna essere ciechi e sordi
per credere a un mondo di pace quando vi sono guerre in tutto il pianeta,
per non vedere eventi bellici basati sulla conquista di aree con materie prime,
per far finta di nulla sull’uso di armi chimiche contro esseri umani indifesi,
per non sapere che l’industria delle armi è quella sempre più in crescita.
Bisogna essere ciechi e sordi
per pensare che i nuovi modelli di acquisizione della forza lavoro siano migliorative,
per non sentire le grida di chi vive presente e futuro in modo precario,
per non vedere l’essere umano trattato come una merce qualsiasi,
per accettare la perdita di ogni dignità umana.
Bisogna essere ciechi e sordi
per credere a coloro che non mettono in discussione i rapporti di produzione,
per pensare che coloro che sono per il profitto possano essere per il salario,
per avere speranza che nuovi governi, rappresentanti delle classi dominanti, possano cambiare la condizione dei lavoratori,
per lasciarsi abbindolare dalle parole e non guardare ai fatti.
Bisogna essere ciechi e sordi
per scagliarsi contro i propri simili solo per differenza di colore della pelle, di nazionalità, di lingua,
per non vedere che la lotta tra poveri avvantaggia i ricchi,
per non sentire le risa dell’oscurantismo del potere.
Bisogna essere ciechi e sordi
per non utilizzare la scienza, come forma di conoscenza, per sottrarsi alla sottomissione,
per non cercare di capire, di conoscere e vedere la conoscenza come forma di libertà,
per iniziare un cammino che porti gli esseri umani ad avere interessi comuni e nella comunanza di essi determinare una realtà socio-economica dove ogni essere umano
“possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità.”

Seguire la corrente è facile, andare controcorrente è difficile!
Diventa semplice e normale se si è armati di conoscenza.
Galilei docet.



mercoledì 15 gennaio 2020

Non...


Non…
Non crocifiggerti a pensare a cosa poteva accadere e non è successo se avessi agito in quel modo o quell’altro, in quel momento ritenevi giusta la scelta;
non dare agli eventi, agli altri, alla sfortuna, al caso, la colpa di non aver raggiunto i tuoi obiettivi; se la tua vita non è quella da te desiderata;
non essere rattristato se il rapporto con la persona che ti era accanto non esiste più, non era vero amore;
non essere frustrato se ancora non hai trovato l’amore dei tuoi sogni, è dietro l’angolo che ti aspetta;
non mettere confini all’amore per la persona amata, perché il vero amore è qualcosa di straordinario che bisogna gustarlo con gioia, con passione, senza freni, non a tutti capita una simile fortuna;
non farti prendere dalla demoralizzazione per il lavoro che non ti soddisfa e che serve solo a sopravvivere;
non arrenderti allo sconforto per la mancanza di un lavoro stabile che ti aiuti a programmare il presente ed il futuro;
non assoggettarti alla frustrazione per i soldi che non bastano mai;
non credere alle parole, ma guarda i fatti, perché essi hanno la testa dura e sono ruote quadrate;
 non farti imprigionare dall’ignoranza, ma cerca sempre di conoscere, perché solo la conoscenza ti potrà donare la capacità di analisi e di scelte consapevoli, ti potrà dare la libertà spirituale;
non regalare la tua persona alla disumanità, ama l’umanità senza alcuna distinzione di lingua, di razza, di sesso,  di colore della pelle, di idee;
non delegare ad altri la difesa degl’interessi umani, cerca di conquistarli  insieme ad altre persone, che credono in una umanità libera, fraterna, uguale; lotta per una nuova frontiera dell’umanità;
non sottometterti agli eventi e non abbatterti nelle sconfitte; servono a preparare le vittorie;
non far mancare l’amore, la vicinanza, il sostegno ai tuoi figli e poi ai tuoi nipoti; sono anche  il tuo  presente e il tuo futuro;
vivi la vita ed assapora ogni suo momento bello o brutto che sia con la serenità della tua intelligenza e la passione del tuo cuore;
non…non… non…
Ricorda di essere un …essere umano, dotato di un corpo ed un cervello. Devi curare sia l’uno sia l’altro. Se lo farai, avrai al forza di andare oltre le paure reali ed inconsce del presente e del futuro, oltre i recinti del conformismo della società, oltre i tabù e le superstizioni.
Se lo farai, i momenti di sconforto, di abbattimento, di frustrazione saranno un soffio di vento, saranno come l’acqua del fiume, che non è mai la stessa, e troverai in te stesso la forza di andare avanti, di lottare con intelligenza, abnegazione, determinazione, costanza, tenacia per la realizzazione dei tuoi sogni, alzandoti sempre dopo ogni sconfitta e portando con te il vissuto del passato nel presente come esperienza, maestra di vita, per conquistare il futuro.