Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

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Non sottomettersi mai.

lunedì 1 maggio 2017

Sinistra, destra, centro...


Sinistra, destra. centro, populismo.

Sinistra, destra, centro, populismo sono parole che mediaticamente si sentono spesso per definire posizioni di partiti e movimenti borghesi. Le differenze  a volte sono minime a volte più profonde su temi quali il ruolo dello Stato, l’immigrazione, il lavoro, l’Unione europea, la moneta unica, i diritti civili, il rapporto con le religioni. Sono strumenti di lotta politica borghese per cercare di conquistare posizioni politiche ed economiche e sviare la classe lavoratrice dai suoi veri interessi. Tutti concordano che “ i soldi non ci sono” e che bisogna accettare sacrifici e tagli di ogni tipo. I soldi, invece, ci sono! Sono le centinaia di miliardi di evasione fiscale e contributiva, che, recuperate, coprirebbero più della metà del fabbisogno statale, circa 500,00 miliardi di euro, gli altri 300,00 sono il corrispettivo degl’interessi sul debito. Con l’utilizzo di quella cifra si risolverebbero tanti problemi. Si potrebbero avviare politiche d’investimento su settori produttivi e sulla difesa del territorio, si potrebbe abbassare l’età pensionabile, si potrebbe avere una scuola, una sanità, una rete di trasporti veramente pubblica ed efficiente; si potrebbe dare uno stipendio a chi è disoccupato ed in cerca di lavoro. Si preferisce, invece, non colpire determinate categorie sociali e colpire sempre i lavoratori dipendenti ed i pensionati con una scuola, una sanità, una rete di trasporti sempre più  spinte verso gestioni privatistiche, avvantaggiando gli evasori che, dichiarando redditi bassi, usufruiscono di vantaggi ulteriori, ad esempio sui ticket sanitari, sulle mense scolastiche e sulle tasse universitarie. Tutti, al di là delle differenze parolaie, sono d’accordo sul tenere bassi gli stipendi, affinchè l’economia italiana, basata su settori maturi e da economia in via di sviluppo, con rare eccezioni, possa competere sul mercato mondiale. L’attacco agli stipendi, al di là delle differenze, è comunque un dato comune a tutte le potenze mondiali. D’altronde più bassi sono i salari, più si estrae plusvalore, più si fa profitti. Con la scusa dell’aumento della vita media si manda in pensione più tardi le persone. Questo fatto comporta sia aumento del plusvalore sia del profitto. I diritti del lavoro vengono sempre più smantellati e con l’ottica del nuovo e del mondo che cambia si ritorna ad epoche novecentesche di puro sfruttamento. I luoghi di lavoro sono sempre più caserme. I lavoratori ed i disoccupati sono demoralizzati, senza speranza, persi nella mancanza di sentirsi persone. Sono sballottati da un’ideologia, falsa coscienza della realtà, ad un’altra e, spesso, vedono il nemico nel diverso, nell’immigrato. L’immigrazione serve alla borghesia per avere braccia da utilizzare in settori abbandonati dai residenti e per avere un esercito di riserva di disoccupati, in modo da tener bassa la merce forza lavoro. Nonostante ciò la canea anti immigrazione riempie i mass-media e viene utilizzata per mettere contro  ì lavoratori, simili contro simili. Il nemico non è l’immigrato! Il nemico è il capitalista che sfrutta chi lavora al di là del colore delle pelle! Questa divisione della classe lavoratrice è fonte d’indebolimento e di rafforzamento del capitale. Ogni giorno si vive sulla propria pelle questa realtà nei luoghi di lavoro, nella ricerca di  lavoro, nelle leggi sul lavoro, nell’espulsione dal lavoro. Ognuno sogna una realtà diversa e migliore ed, in tanti casi, segue le ideologie e le illusioni propagandate dal sistema. Ma la realtà non cambia. Sinistra, destra, centro, populismo sono sempre più parole vuote e senza differenza, come è giusto che sia, essendo tutti al servizio del capitale. S’inventa allora in vitro “l’uomo nuovo” né di destra, né di sinistra, né di centro, né populista pur di tenere gl’individui aggrappati al carro della democrazia borghese. Ma “ l’uomo nuovo” è giovane di età, ma vecchio di idee, visto che i suoi concetti sono quelli del massimo liberismo economico e sociale. Di conseguenza ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita di chi vive vendendo il proprio cervello o le proprie braccia. Il capitalismo, nonostante sembri forte per la debolezza della classe lavoratrice, è ormai all’epilogo della storia. Nulla più può dare all’umanità di positivo. E’ nato “grondante di sangue”, è vissuto è si avvierà alla conclusione allo stesso modo. La materia è dinamica. Lo stesso concetto vale per l’economia e la società. Il capitalismo, al di là dei suoi travestimenti ideologici, non è per sempre, ma solo una fase della storia dell’umanità. Chi spera in una vita migliore in questo sistema potrà solo illudersi di poterla avere. Le varie forze politiche borghesi, al di là della forma, nella sostanza difendono tutte il sistema capitalistico. Nessuna di loro è contro i rapporti di produzione, contro il profitto, contro la miseria, contro le guerre. Per tutte l’azienda è il caposaldo della loro azione. Dicono che senza aziende non ci sarebbero lavoratori. Semmai è il contrario, senza lavoratori non ci sarebbero aziende. La produzione mondiale per soddisfare le esigenze dell’umanità potrebbe benissimo esserci senza sfruttatori se fosse indirizzata unicamente per la soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali del genere umano, se fosse tutto in comune. Il dilemma è produzione sociale ed appropriazione di pochi o produzione sociale, già esistente, ed appropriazione di tutti. Questa è la differenza tra chi blatera di voler cambiare per non cambiare nulla e chi vuole veramente un mondo nuovo in cui ogni essere umano possa concretamente essere tale. Nell’immediato i burocrati sindacali, invece di farsi propaganda con i referendum, organizzino ed uniscano i lavoratori su riduzione dell’orario di lavoro per avere più occupazione, su stipendio per chi è disoccupato o perde il posto di lavoro, su superamento della legge Fornero, anche questo strumento per aumentare l’occupazione. I capitalisti lottano tra loro per spartirsi i mercati, ma su un punto sono uniti al massimo: il profitto. I lavoratori, divisi  su tutto, prede delle ideologie borghesi, possono trovare l’unità su questi tre obiettivi e lottare per un presente migliore.

“ Fatti non foste per vivere come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”

“ …salimmo su, el primo e lo secondo,

tanto ch’i vidi de le cose belle

che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo:

e quindi uscimmo a riveder le stelle

Dante Alighieri

“ Per l a filosofia dialettica non vi è nulla di definitivo, di assoluto di sacro; di tutte le cose e in tutte le cose essa mostra caducità e null’altro esiste per essa all’infuori del processo ininterrotto del divenire e del perire, dell’ascensione senza fine del più basso al più alto, di cui essa stessa non che il riflesso nel cervello pensante.”

Marx

La dialettica per Marx  è la scienza delle leggi generali del movimento, così del mondo esterno come del pensiero umano.

Per i capitalisti ed i suoi pugilatori a pagamento con lingua da schiavi il capitalismo e le sue forme sono immutabili.

E’ la fede contro la scienza.

La natura e la storia procedono dialetticamente e non metafisicamente.

Oggi è il primo maggio, una data simbolo per la classe lavoratrice in tutto il mondo. Nato nel 1866 a Chicago nella lotta per le otto ore, fu assunto dalla Seconda internazionale nel 1869 quale giornata internazionale per la riduzione dell’orario di lavoro : “otto ore per lavorare, otto ore per dormire otto ore per educarsi”. Ha segnato oltre cento anni di storia, di lotte economiche e politiche, di vittorie e di sconfitte. E’ un giorno di lotta e di riflessione sul presente ed il futuro dell’unica classe che ha interesse a modificare l’attuale realtà socio-economica ed ad instaurare una società senza classi dove “ Ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità”.