Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

domenica 17 maggio 2020

Il caldo respiro della speranza.

Il caldo respiro della speranza

 

“Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!

Lo faremo, e niente e nessuno ci  potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.

La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.

Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.

Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei  cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.

Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.

La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.

Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.

Tutti devono partecipare al processo produttivo…

Tutti devono avere una casa…

Tutte le aziende saranno di  proprietà sociale…

Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.

Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.

Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…

Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.

Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

 

Il caldo respiro della speranza

Giuseppe Calocero

 

Questo è l’unico e concreto programma per cambiare la condizione umana!

Qualsiasi altro, mettendo al centro il profitto, non potrà mai realizzare una società libera, fraterna, uguale.

Con il livello di  sviluppo raggiunto dalle forze produttive, un mondo nuovo è possibile e necessario.

Sta a noi, che “ci alziamo con la bava alla bocca” per le ingiustizie, che siamo costretti a subire, voler conquistare la nuova frontiera dell’umanità.

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

 


B.Brecht: Pensieri.

 

Bertold Brecht

Lode al comunismo
(1933)

 

È ragionevole, chiunque lo capisce. È facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
È contro il sudiciume e contro l’idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo:
è la fine dei delitti.
Non è follia ma invece
fine della follia.
Non è il caos ma
l’ordine, invece.
È la semplicità,
che è difficile a farsi.

 


Bertold Brecht

La scritta invincibile
(1934)

 

Al tempo della guerra mondiale
in una cella del carcere italiano di San Carlo
pieno di soldati arrestati, di ubriachi e di ladri,
un soldato socialista incise sul muro col lapis copiativo:
viva Lenin!

Su, in alto, nella cella semibuia, appena visibile, ma
scritto in maiuscole enormi.
Quando i secondini videro, mandarono un imbianchino con un secchio di calce
e quello, con un lungo pennello, imbiancò la scritta minacciosa.
Ma siccome, con la sua calce, aveva seguito soltanto i caratteri
ora c'è scritto nella cella, in bianco:
viva Lenin!

Soltanto un secondo imbianchino coprì il tutto con più largo pennello
sì che per lunghe ore non si vide più nulla. Ma al mattino,
quando la calce fu asciutta, ricomparve la scritta:
viva Lenin!

Allora i secondini mandarono contro la scritta un muratore armato di coltello.
E quello raschiò una lettera dopo l'altra, per un'ora buona.
E quand'ebbe finito, c'era nella cella, ormai senza colore
ma incisa a fondo nel muro, la scritta invincibile:
viva Lenin!

 


domenica 10 maggio 2020

Muove con noi la nuova era!

Muove con noi la nuova era!

 

Arrivò un nemico sconosciuto,

invisibile.

Ci chiusero in casa.

Ci vietarono ogni contatto umano.

A noi, esseri umani,

esseri sociali per natura.

Ci dissero che era per il nostro bene,

per la solidarietà umana.

Uno Stato democratico divenne

uno Stato etico.

La Costituzione divenne una Carta a la carte,

innocenti in carcere domiciliare alla stregua

  di pericolosi delinquenti, usciti  dai stabilimenti carcerari.

La scienza aveva diverse opinioni

sui strumenti utili alla difesa dal nemico.

Ci dicevano di usare la mascherina,

ma le mascherine mancavano;

ci dicevano di usare solo quelle autorizzate

dai centri specifici,

ma poi ci dissero che potevano produrle

 anche in casa;

ci dicevano che avrebbero fatto i tamponi

ai primi sintomi,

ma questo non avvenne;

ci dissero che in pochi giorni

avrebbero provveduto a fare

i test sierologici,

ma dopo mesi si era ancora in attesa;

ci dissero che, a breve, sarebbe stata pronta un’app

per il tracciamento dei colpiti dal nemico,

ma si perse nei meandri del tempo.

Sui mass- media schiere di pseudo esperti

si dilettavano ad allargare al massimo

il sentimento della paura, la paura peggiore,

la possibile morte.

Chi era contro le tesi ufficiali non esisteva,

affinchè i fatti fossero sempre per loro

e mai contro di loro.

Ci tolsero il sorriso e noi

non potemmo affrontare la vita

con il giusto umore.

Ci tolsero l’abbraccio e così

la possibilità di esprimere sentimenti nascosti

nel nostro cuore.

Ci tolsero il lavoro

e tanti videro l’oscurità della miseria.

Aumentarono i frequentatori delle mense per i poveri.

Crebbero le fila davanti ai banchi dei pegni.

Dicevano che andavano difesi i più anziani,

ma negli ospizi questi erano lasciati indifesi

dal nemico sconosciuto.

Facevano passare la realtà

come un accidenti,

così come fanno per le guerre,

ma questa situazione non è altro che

l’interruzione di un ciclo di accumulazione

ed una fase di sovra produzione,

che avrà vittime soprattutto nelle classi più deboli.

Inneggiavano alla sanità nazionale,

ma,  nei fatti, si è dimostrata non adeguata

ad affrontare determinate situazioni.

Ogni giorno ci dicevano i numeri delle vittime,

senza entrare nel merito, se non su siti specialistici,

delle cause dei decessi.

Si è poi saputo che solo per infarto

sono morti il 30% in più di esseri umani

nello stesso periodo.

Sono tempi in cui le speranze degli esseri umani

non vengono scoraggiate, ma ritorte in senso contrario.

In mezzo alle tenebre, che rapide si diffondono

in un mondo delirante e incapace

di un corretto rapporto essere umano-natura;

in una dimensione economico-sociale

vecchia e decrepita, che si riaffaccia sulla scena

e si spaccia per novità;

le speranze di ogni persona e

 i sogni di ogni essere umano

di una vita serena e tranquilla, non devono

lasciarsi accalappiare dai ciarlatani di turno.

I tempi felici non nascono così come

Il mattino succede alla notte.

I tempi belli, nella soddisfazione dei bisogni materiali

e spirituali, in un rapporto corretto essere umano-natura,

vengono se noi siamo in grado di conquistarli,

prendendo, innanzi tutto coscienza della realtà in cui viviamo

e delle sue innumerevoli contraddizioni.

Muove con noi la nuova era!