Una luce nel labirinto

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Non arrendersi mai.

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Non sottomettersi mai.
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giovedì 30 luglio 2020

Coscienza e organizzazione per un mondo nuovo.

Coscienza ed organizzazione per un mondo nuovo.

Nel mondo vi sono due miliardi di esseri umani sottoalimentati, 50 milioni di bambini muoiono ogni anno per inedia, milioni di donne per soddisfare le proprie necessità materiali sono costrette a vendere il proprio corpo, milioni di lavoratrici e lavoratori offrono le proprie braccia e il proprio cervello per salari da fame e molti operano in reale schiavitù, altri milioni offrono la propria opera per salari migliori, ma sempre più poveri e devono fare i salti mortali per sopravvivere, altri ancora agiscono “nell’esercito di riserva” della disoccupazione e sono sempre più in crescita. Si va in pensione sempre più tardi e l’assegno si decurta ogni anno di più per la carenza d’indicizzazione. Gl’iscritti alla scuola calano ogni anno di più e l’istituto scolastico diviene sempre più riservato perlopiù alle classi più abbienti. La sanità a parole è garantita per tutti, nei fatti milioni di persone non si curano per limiti finanziari… Secondo gli ultimi dati dell’O.M.S. nel mondo muoiono circa 57 milioni di persone, il 54 % delle morti sono dovute a dieci malattie:

15, 2  milioni muoiono per cardiopatie e ictus ischemici;

3 milioni  per malattia polmonare ostruttiva;

1,6 milioni per diabete;

3 milioni per infezioni respiratorie inferiori;

1,4 milioni per malattie diarroiche;

1,3 milioni per tubercolosi;

1,0 per aids;

1,8 milioni per cancro;

1,4 milioni per incidenti stradali;

2,5 milioni per demenza senile.

Il 78 % dei decessi è avvenuto in Paesi a basso e medio reddito.

Per malattie varie muoiono di più i poveri dei ricchi!

I morti per infortuni sul lavoro  sono stati 4,9 milioni.

 I trasporti garantiscono qualità e quantità a certe categorie, non certamente ai pendolari che viaggiano su treni vetusti . La natura è sfruttata al massimo e non viene curata, nonostante i proclami.

Questa in sintesi è la realtà del sistema attuale… eppure i detentori del potere economico-finanziario, i politici loro rappresentanti, i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, i mass-media cercano in tutti i modi di nasconderla e farla apparire totalmente diversa. Per evitare che i lavoratori, che non hanno patria, così come il capitale, che non rimane imprigionato in una singola nazione, comprendano la realtà, nella quale Gli Stati sono solo un aspetto geografico in un mondo interconnesso e unitario,  e si uniscano per lottare per una diversa realtà economico-sociale, cercano in tutti i modi di dividere la classe lavoratrice mettendo gli uni contro gli altri per diversità di colore della pelle, della razza, della religione, della  nazione, del sesso, dell’età.

Eppure tutti costoro sembrano che discettano sull’universo mondo e su come affrontare le problematiche varie, ma alla fine…”Verba volant, scripta manent.” Tutti fanno a gara per apparire “con più cuore”. Tutti vogliono apparire come individui attenti alle sorti dell’umanità. Tutti vendono le loro proposte come le migliori. Tutti a difesa dell’attuale sistema senza cuore e disumano.

Se costoro hanno un cuore, ce l’hanno dove non batte mai il sole!

 La classe lavoratrice in questa fase storica, purtroppo, è debole materialmente e spiritualmente, carente nella coscienza e preda della propaganda istigatrice del suicidio degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.  La storia non è statica, è dinamica e, partendo da questo concetto, bisogna che in questo periodo storico cresca la coscienza e l’organizzazione, perché il futuro riserverà situazioni inimmaginabili oggi nella lotta tra le potenze per la conservazione o la supremazia nei mercati mondiali, in cui sarà necessario avere una mente consapevole alla guida di un corpo unito, compatto, organizzato. La coscienza è importante, ma lo è altresì l’organizzazione. Tempi bui si addensano nel cielo per chi vive offrendo al mercato il proprio cervello e le proprie braccia! La situazione a seguito del Covid-19 si presenta critica per la classe lavoratrice. In Italia crescono gli appelli confindustriali per una maggiore flessibilità nell’uso della forza lavoro, pensando anche di sospendere le ferie, e per il non rinnovo dei contratti collettivi scaduti, che coinvolgono l’ 80% dei dipendenti. Da marzo ad oggi sono andati persi 600.000 posti di lavoro, dati Istat. Secondo la Bce, senza Cig la disoccupazione in Italia sarebbe al 25%. In Francia  si chiede la totale disponibilità ai lavoratori. Gl’imprenditori francesi sono stati aiutati dal governo che ha allentato le norme del codice del lavoro in termini di orari, riposi e godimenti delle ferie e possibili riduzioni salariali. In Germania si teme un milione di disoccupai in più, soprattutto nel lavoro temporaneo e nei minijob, ma anche in tante piccole fabbriche che non godono delle coperture assicurative delle grandi. In tutta la UE la realtà e simile. Negli Usa i disoccupati hanno toccato le 40 milioni di unità. Nella nota dell’Organizzazione internazionale del lavoro si legge:

” i giovani sono le vittime principali delle conseguenze sociali ed economiche della pandemia; sono colpiti in modo sproporzionato attraverso molteplici sconvolgimenti: l’interruzione dei percorsi di formazione ed istruzione, la perdita di posti di lavoro e di reddito, e maggiori difficoltà a trovare un lavoro.”

In questa dimensione, che vedrà Stati ed aziende che si rafforzeranno ed altri che si indeboliranno o, addirittura, spariranno. In questa lotta senza quartiere tra le potenze mondiali, la classe lavoratrice , nelle condizioni in cui si trova, carente nella coscienza e nell’organizzazione, è il vaso di coccio e rischia di pagare prezzi enormi.

E’ necessario quindi non lasciarsi incantare dalle sirene, dai pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, ma prendere coscienza della realtà e lottare per difendersi nell’immediato e nel futuro.

Oggi rivendicando:

1)      Pagamento delle tasse da parte di tutti, prendendo ad esempio sistemi dove l’evasione fiscale e contributiva è minima. Di conseguenza riduzione per tutti;

2)      Riduzione dell’orario di lavoro per aumentare l’occupazione;

3)      Salario universale in modo tale che nei vari cicli del capitalismo ogni persona possa  non dico vivere,

ma sopravvivere;

4)      Indicizzazione delle pensioni;

5)      Riforma della sanità , privilegiando la pubblica, in un indirizzo che privilegi quella di base.

6)      Riforma della scuola, tenendo in maggiore considerazione la pubblica;

7)      Riforma dei trasporti, portando l’alta velocità in più aree del Paese e migliorando le altre linee, in

ispecie quelle dei pendolari, senza dimenticare il miglioramento di tante strade provinciali e statali;

8)      Cura della natura ed interventi sul territorio;

9)      Agevolare la maggiore dimensionalità delle  imprese;

10)   Dare spazio all’edilizia pubblica per venire incontro al bisogno di casa di tante famiglie.

Nello storico lavorare per migliorare la coscienza e l’organizzazione per essere pronti ad uscire dall’abisso dell’inferno capitalistico ed “ uscir a riveder le stelle.”

 

 

 


mercoledì 15 luglio 2020

Non...

Non…

Non crocifiggerti a pensare a cosa poteva accadere e non è successo se avessi agito in quel modo o quell’altro, in quel momento ritenevi giusta la scelta;

non dare agli eventi, agli altri, alla sfortuna, al caso, la colpa di non aver raggiunto i tuoi obiettivi; se la tua vita non è quella da te desiderata;

non essere rattristato se il rapporto con la persona che ti era accanto non esiste più, non era vero amore;

non essere frustrato se ancora non hai trovato l’amore dei tuoi sogni, è dietro l’angolo che ti aspetta;

non mettere confini all’amore per la persona amata, perché il vero amore è qualcosa di straordinario che bisogna gustarlo con gioia, con passione, senza freni, non a tutti capita una simile fortuna;

non farti prendere dalla demoralizzazione per il lavoro che non ti soddisfa e che serve solo a sopravvivere;

non arrenderti allo sconforto per la mancanza di un lavoro stabile che ti aiuti a programmare il presente ed il futuro;

non assoggettarti alla frustrazione per i soldi che non bastano mai;

non credere alle parole, ma guarda i fatti, perché essi hanno la testa dura e sono ruote quadrate;

 non farti imprigionare dall’ignoranza, ma cerca sempre di conoscere, perché solo la conoscenza ti potrà donare la capacità di analisi e di scelte consapevoli, ti potrà dare la libertà spirituale;

non regalare la tua persona alla disumanità, ama l’umanità senza alcuna distinzione di lingua, di razza, di sesso,  di colore della pelle, di idee;

non delegare ad altri la difesa degl’interessi umani, cerca di conquistarli  insieme ad altre persone, che credono in una umanità libera, fraterna, uguale; lotta per una nuova frontiera dell’umanità;

non sottometterti agli eventi e non abbatterti nelle sconfitte; servono a preparare le vittorie;

non far mancare l’amore, la vicinanza, il sostegno ai tuoi figli e poi ai tuoi nipoti; sono anche  il tuo  presente e il tuo futuro;

vivi la vita ed assapora ogni suo momento bello o brutto che sia con la serenità della tua intelligenza e la passione del tuo cuore;

non…non… non…

Ricorda di essere un …essere umano, dotato di un corpo ed un cervello. Devi curare sia l’uno sia l’altro. Se lo farai, avrai al forza di andare oltre le paure reali ed inconsce del presente e del futuro, oltre i recinti del conformismo della società, oltre i tabù e le superstizioni.

Se lo farai, i momenti di sconforto, di abbattimento, di frustrazione saranno un soffio di vento, saranno come l’acqua del fiume, che non è mai la stessa, e troverai in te stesso la forza di andare avanti, di lottare con intelligenza, abnegazione, determinazione, costanza, tenacia per la realizzazione dei tuoi sogni, alzandoti sempre dopo ogni sconfitta e portando con te il vissuto del passato nel presente come esperienza, maestra di vita, per conquistare il futuro.

 


domenica 17 maggio 2020

Il caldo respiro della speranza.

Il caldo respiro della speranza

 

“Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!

Lo faremo, e niente e nessuno ci  potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.

La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.

Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.

Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei  cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.

Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.

La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.

Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.

Tutti devono partecipare al processo produttivo…

Tutti devono avere una casa…

Tutte le aziende saranno di  proprietà sociale…

Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.

Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.

Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…

Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.

Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

 

Il caldo respiro della speranza

Giuseppe Calocero

 

Questo è l’unico e concreto programma per cambiare la condizione umana!

Qualsiasi altro, mettendo al centro il profitto, non potrà mai realizzare una società libera, fraterna, uguale.

Con il livello di  sviluppo raggiunto dalle forze produttive, un mondo nuovo è possibile e necessario.

Sta a noi, che “ci alziamo con la bava alla bocca” per le ingiustizie, che siamo costretti a subire, voler conquistare la nuova frontiera dell’umanità.

Se lo vogliamo, possiamo sognare!

 


B.Brecht: Pensieri.

 

Bertold Brecht

Lode al comunismo
(1933)

 

È ragionevole, chiunque lo capisce. È facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
È contro il sudiciume e contro l’idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo:
è la fine dei delitti.
Non è follia ma invece
fine della follia.
Non è il caos ma
l’ordine, invece.
È la semplicità,
che è difficile a farsi.

 


Bertold Brecht

La scritta invincibile
(1934)

 

Al tempo della guerra mondiale
in una cella del carcere italiano di San Carlo
pieno di soldati arrestati, di ubriachi e di ladri,
un soldato socialista incise sul muro col lapis copiativo:
viva Lenin!

Su, in alto, nella cella semibuia, appena visibile, ma
scritto in maiuscole enormi.
Quando i secondini videro, mandarono un imbianchino con un secchio di calce
e quello, con un lungo pennello, imbiancò la scritta minacciosa.
Ma siccome, con la sua calce, aveva seguito soltanto i caratteri
ora c'è scritto nella cella, in bianco:
viva Lenin!

Soltanto un secondo imbianchino coprì il tutto con più largo pennello
sì che per lunghe ore non si vide più nulla. Ma al mattino,
quando la calce fu asciutta, ricomparve la scritta:
viva Lenin!

Allora i secondini mandarono contro la scritta un muratore armato di coltello.
E quello raschiò una lettera dopo l'altra, per un'ora buona.
E quand'ebbe finito, c'era nella cella, ormai senza colore
ma incisa a fondo nel muro, la scritta invincibile:
viva Lenin!

 


mercoledì 22 aprile 2020

Si è vecchi...


Si e’ vecchi…

Si è vecchi
quando si pensa al passato e non al futuro;
quando la mente è senza sogni
e il  cuore non si entusiasma per un’aurora,
un’alba, un tramonto;
quando il  cuore non si appassiona ad un ideale
e lotta con coraggio per conquistarlo;
quando il  cuore non ha amore, ma solo rimorsi,
rimpianti, ricordi del passato;
quando non si scopre con gioia le peculiari bellezze
dell’universo e della vita;
quando non si ha progetti e voglia di nuove frontiere;
quando s’inaridisce nel conformismo sociale,
nelle superstizioni, nei tabù;
quando si pensa di sapere e si abbandona
la feroce volontà di conoscere ogni cosa
come un bambino;  
quando la mente assorbe i pensieri degli altri
senza analizzarli criticamente;
quando si è preda dell’egoismo, dell’ipocrisia,
e si abbandona la lealtà, l’onestà, la coerenza;
quando la tenacia, la determinazione, la costanza
diventano difetti e non pregi;
quando la libertà, la fratellanza, l’uguaglianza
sono parole vuote e non sogni da realizzare.
Si è vecchi
a qualsiasi età
se il  cuore e al tua mente
pensano solo ai soldi, al cibo, alla casa,
e si chiudono in se stessi;
quando l’amore è solo far l’amore
e non quel brivido che attanaglia  e spettina
l’anima e il corpo e fa della persona amata
un qualcosa di divino,
la più saggia delle follie.
Si è vecchi
quando non si apprezza un abbraccio,
un bacio,
nei quali sono nascoste
le più belle parole del mondo;
quando l’orgoglio fa perdere
la persona.
Un essere umano è vecchio
solo quando  rimpiange
e non sogna.

domenica 26 dicembre 2010

L'accordo Fiat...

L’accordo Fiat mostra l’essenza della democrazia borghese.
L’accordo Fiat del 22.12.2010, non firmato dalla Fiom, prevede l’asservimento completo della forza lavoro alle esigenze del capitale e del profitto. L’essere umano al servizio della tecnologia e non il contrario.Viene abolito il contratto nazionale ed aziendale ed è accettato dai sindacati firmatari un “ordine di servizio dell’azienda”, che taglia diritti contrattuali e legali.
Viene aumentato il tempo di lavoro, la gestione dell’orario è in assoluta sinergia con le esigenze aziendali, si riducono le pause, non si pagano i primi due giorni di malattia, si legano parti di salario alla presenza. Il testo concordato prevede poi che possano svolgere attività sindacale solo le organizzazioni firmatarie dell’accordo, che nominano i loro rappresentanti sindacali. I lavoratori , secondo l’accordo, non possono scegliersi i loro rappresentanti ed il loro sindacato.
L’art. 14 della legge n.300 del 1970 così recita:
” Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro.”
L’art.15 dice:
” E’ nullo qualsiasi patto od atto diretto a
a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad un’associazione sindacale ovvero cessi di farne parte.”
L’art. 19, richiamato nell’accordo prevede:” Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito:
a) delle associazioni aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale;
b) delle associazioni sindacali, non affiliate alle predette confederazioni, che siano firmatarie di contratti collettivi nazionali o provinciali di lavoro applicati nell’unità produttiva.
Nell’ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali possono istruire organi di coordinamento.”
(Con D.P.R. 28.07.1995, n. 312, in seguito a referendum, è stato abrogato l’art. 19 primo comma lettera a e primo comma lettera b, limitatamente alle parole “ non affiliate alle predette confederazioni” ed alle parole “nazionali e provinciali”.)
L’art. 39 della costituzione italiana recita:
” L’organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme stabilite dalla legge…”
Appare chiaro che legalmente l’accordo firmato contrasta con le norme di legge e della costituzione e, di conseguenza, non ha valenza legale. Ancora una volta si dimostra che nella democrazia borghese la libertà, , la legge, il rispetto per la dignità umana esiste solo a parole e solo quando serve al profitto. Il lavoratore dovrebbe accettare di non potersi liberamente associare ad un’organizzazione sindacale, di non scegliere i suoi rappresentanti ed il tutto in contrasto con le leggi. Il lavoratore dovrebbe accettare di essere più schiavo e più macchina di quanto non sia , accettando perdita di diritti e peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, sotto il ricatto dell’investimento si o no. Non si sono mosse campagne di stampa nè partiti ed associazioni per questo attacco della Fiat, insieme a Cisl, Uil ed altri figuranti sindacali, alla libertà ed alla democrazia verso la classe lavoratrice. Alcuni hanno parlato di futuro. E’ un ritorno al passato, ad un secolo e mezzo fa. Il futuro per i cartoni animati della politica, del sindacato, delle aziende, dei mass-media è poter sfruttare la classe operaia come agli albori del capitalismo. Il comunismo, non le illusioni parlamentari, è l’unica strada per una società vera e nuova. Il capitalismo mostra sempre più la sua vera natura di sfruttamento , guerre, miseria, fame.
Questo sistema non è riformabile!

“Il grido di battaglia non è affatto tra monarchia o repubblica,
ma tra dominio della classe operaia o dominio della borghesia.”
Marx

venerdì 26 novembre 2010

Discorso di Pericle

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.





Qui ad Atene noi facciamo così.



Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.



Qui ad Atene noi facciamo così.



Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.



Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.



Qui ad Atene noi facciamo così.



La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.



Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.



Qui ad Atene noi facciamo così.



Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.



E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.



Qui ad Atene noi facciamo così.



Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.



Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.



Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.



Qui ad Atene noi facciamo così.





Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

martedì 4 maggio 2010

Mai arrendersi, mai sottomettersi!

Mai arrendersi, mai sottomettersi!

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non v’era rimasto nessuno a protestare.
B. Brecht

domenica 21 marzo 2010

Chi muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
Chi non cambia la marcia, chi non rischia
E cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
Il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
Quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,

Chi non rischia la certezza per l’incertezza,
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto
Prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivi
Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
Del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
Al raggiungimento di una splendida felicità.


Chi muore (Ode alla vita) Neruda

giovedì 21 maggio 2009

La vita è bella!

La vita è bella! Ogni persona ha il diritto di goderla e di essere felice!

“Nel Mondo Nuovo tutti i cittadini sono proprietari della società in cui vivono. Nei centri produttivi e di servizio i coordinatori sono eletti democraticamente e revocabili in qualsiasi momento.
Gli stipendi e le pensioni sono uguali per tutti , compresi i membri del governo, ovvero duemila euro al mese.
Tutti devono lavorare sei ore al giorno e dedicare due ore quotidiane allo studio.
Non si può accedere al lavoro prima di diciotto anni.
Gli uomini godono della pensione a 55 anni, le donne a 50.
Tutti devono possedere una casa, una casa vera, non un tugurio.
Non esistono differenze tra uomo e donna, poiché esse sono solo fisiologiche.
L’infanzia è protetta in ogni suo bisogno e trascorre serena i suoi anni abbeverandosi alle fonti del sapere e dello svago.
Gli apologeti ipocriti del vecchio mondo della difesa dell’infanzia non si scandalizzeranno certo nel sapere che nella loro realtà cinquanta milioni di bambini muoiano ogni anno per fame e che milioni di essi vengano impiegati nel lavoro in tenera età, mentre dovrebbero trascorrere il tempo nel gioco e nello studio.
Indicono convegni, pronunciano discorsi, ma non fanno alcunché per superare queste piaghe. Se veramente lo volessero, dovrebbero essere con noi, non contro.
La verità è che perseguono solo il Guadagno.
La cura della salute è gratuita. Il medico di base segue 250 pazienti. A costui è strettamente collegato il Centro medico specialistico e il Centro analisi, che segue, al massimo, 5000 pazienti.
Abbiamo ogni 5000 abitanti un Centro ospedaliero e, in casi di necessità, un Centro anche in città con meno abitanti…
I trasporti sono totalmente gratuiti, perché alla base della nostra convivenza esiste il concetto che ogni persona ha il dovere di dare il proprio contributo alla produzione sociale ed ha il diritto di usufruire di ogni bene prodotto socialmente.
La scuola, gratuita, è una palestra conoscitiva e non una gara a premi ed è un’ approfondimento culturale continuo, anche durante l’attività lavorativa, poiché ci adoperiamo per fare in modo che ogni essere umano utilizzi al massimo la sua mente e si elevi nella conoscenza.
Non vogliamo il triste primato della vecchia società, dove, secondo alcuni scienziati, il massimo utilizzo della mente umana non raggiunge che il misero risultato del 5 %.
L’informazione è libera e rappresenta un vero mezzo di conoscenza per la formazione di un libero pensiero, non è uno strumento di manipolazione e controllo delle menti per asservirle, come avviene nel vecchio mondo.
Lo sport è praticato per puro spirito di piacere, di salute, di godimento della bellezza di un gesto tecnico, non è un affare come ogni cosa nel vecchio mondo.
L’amministrazione della società è elettiva ad ogni livello e serve ad amministrare i servizi di carattere sociale.
Non entra mai nella sfera privata delle persone, non impone, non condiziona, non determina cosa sia giusto o cosa non lo sia…
Non esistono nella nostra realtà vari corpi di polizia, perché sono i cittadini a difendere se stessi e la loro società…
La nostra società ha i suoi cardini nel concetto: “ Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo le sue necessità”.

Il dolce sapore del cielo
Giuseppe Calocero

La vita è bella! Ogni essere umano ha il diritto di goderla e di essere felice!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

sabato 11 ottobre 2008

Il dolce sapore del cielo

Nei cuori e nelle menti di molti esseri umani alberga la speranza ed il sogno di una vita serena, tranquilla, felice e di una società che superi la necessità dei bisogni materiali e spirituali.
La speranza di una vita migliore in una dimensione sociale concretamente libera, eguale, fraterna ha storicamente scaldato tanti cuori ed appassionato tante menti.
“Il dolce sapore del cielo”, terzo romanzo di Giuseppe Calocero, dopo “ Gli occhi oltre il cielo” ed “Il caldo respiro della speranza”, ci porta nel “Mondo Nuovo”.
Il percorso sarà irto di ostacoli e di dure prove da superare, poiché il vecchio mondo non vuole cedere il suo dominio e lotterà con ogni mezzo per opporsi al nuovo corso storico.
Ma l’umanità, ormai libera da falsi tabù, false superstizioni e falsi luoghi comuni e consapevole che sotto l’egida del “Guadagno” non ci potrà mai essere vera libertà, vera uguaglianza, vera fratellanza non cadrà nelle trappole del “passato” ed abbraccerà in modo convinto il “Futuro”.
L’umanità vuole sognare e vuole godere la vita in tutto il suo splendore!
E il sogno passa per il superamento di vecchi schemi socio-econominici e l’affermazione di nuove frontiere che mettano al centro l’essere umano e la sua vita.
“Il dolce sapore del cielo” è il sapore meraviglioso e straordinario di una vita nuova in un mondo nuovo!