Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

domenica 29 gennaio 2023

Ma dove ci stanno portando ?!?

mercoledì 11 gennaio 2023

Conquistiamoci il futuro!

Conquistiamoci il futuro! Nell’ultimo decennio la realtà della classe lavoratrice è peggiorata notevolmente. I salari hanno perso potere d’acquisto, i diritti sono stati ridimensionati, il mercato del lavoro è divenuto sempre più precario, la disoccupazione, mettendo insieme disoccupati, inattivi e scoraggiati, è aumentata a dismisura, l’età pensionabile è stata portata in avanti, le pensioni presenti e future sono state decurtate, le tasse continuano a pagarle solo i lavoratori dipendenti ed i pensionati. I vari governi succedutisi hanno legiferato sempre a difesa della borghesia e della piccola borghesia, spesso anche a favore degli evasori. Chi vive di lavoro, vendendo sul mercato o il proprio cervello o le proprie braccia, vive male, sempre peggio.. Tutto ciò in un periodo, al di là delle enunciazioni, di profitti per le aziende, in alcuni casi da record. Chi ha governato in questi anni, complici i partiti di opposizione, hanno schiacciato i lavoratori e i pensionati sempre più in basso. Questo è potuto succedere sia per la fase d’inerzia del movimento dei lavoratori sia per mancanza di rappresentanza politica, che non si può identificare in alcun partito dell’arco parlamentare o di chi aspira a farne parte. I sindacati diretti dai partiti parlamentari si sono, ancora una volta, rivelati complici del baratro in cui versa la classe lavoratrice. Un sindacato diretto da lavoratori avrebbe lottato per aumentare i salari, l’Italia è l’unico Paese in cui gli stipendi sono diminuiti; per la riduzione dell’orario di lavoro a difesa dell’occupazione; per un’età pensionabile più bassa, 55 anni per le donne, 60 per gli uomini; per una sanità veramente pubblica e non sempre più privata; per una rete di trasporti adeguata alle esigenze dei cittadini; per una scuola palestra di apprendimento e non propedeutica solo allo sfruttamento produttivo, come succede per i tirocini. Il gruppo di cui sopra si pone compatto a difesa del profitto e nulla può aspettarsi da questo strato la classe lavoratrice, se non parole, parole, parole. Il nocciolo della questione è che o si è per il profitto o per il salario, non si può essere per ambedue. O si è per il proletariato o per la borghesia! Coloro che dicono, ma essi stessi non lo pensano possibile, di voler conciliare gl’interessi di tutte le classi sociali nel sistema capitalistico sono dei magliari della politica. Il salario non è conciliabile con profitto e rendita. Privilegiando il profitto, quindi il capitalismo, al di là della forma democratica o meno, si favorisce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le disuguaglianze sociali, le guerre in armi o diplomatiche, l’asservimento psichico e fisico di chi vive offrendo forza lavoro, la povertà e la miseria di larga parte del genere umano. Per superare questa misera realtà per chi vive di lavoro la strada obbligata è lottare per una società senza classi, lottare per il comunismo, la sola che può garantire “a ognuno di dare secondo le sue capacità e avere secondo le sue necessità.” Altre vie sono solo rappresentanze della fiera delle illusioni. “Le illusioni somigliano ai fuochi d’artificio. Illuminano il cielo con una grande esplosione di colori, ma rapidamente si dissolvono e ritorna il buio.” Anonimo “Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. E io ch’avea d’orror la testa cinta, dissi: “Maestro, che è quel ch’io odo? E che gent’è che par nel duol sì vinta?” Ed elli a me:” Questo misero modo Tengon l’anima triste di coloro che visser senza infamia e sanza lodo. …Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa che ‘nvidiosi son d’ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna; non ragioniam di loro, ma guarda e passa”. Dante Alighieri, La divina commedia, Inferno. Se vogliamo il futuro, dobbiamo conquistarlo! Mettendo in campo coraggio, coscienza, organizzazione. Il numero è la forza dei lavoratori. Se organizzato e cosciente, nessuna frontiera è preclusa!