Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

martedì 29 settembre 2015

Illusioni e realtà.

Illusioni e realtà. Ogni giorno rappresentanti del capitale, politici al loro servizio, mass-media, indipendenti solo dalla verità, ci raccontano di un modello di società, la democrazia, come il massimo a cui un essere umano possa aspirare. Gli stessi organi d’informazione sono però pieni di notizie di guerre, di miseria, di morti per effetto di esse, di situazioni inumane che miliardi di persone sono costrette a subire. Per rafforzare le loro tesi fanno vedere realtà capitalistiche di Stato come comuniste, onde dimostrare che quella strada non giova alle aspirazioni di emancipazione dell’umanità. Dimostrano così di essere “ignoranti” culturalmente e dal lato della scienza economico-sociale. Pensano di essere eterni e non guardano la storia del mondo e dell’umanità, che ha visto realtà economico-sociali che vanno dal comunismo primitivo all’attuale capitalismo. Ma eterni non sono e le contraddizioni, sempre più acute, tra benessere prodotto e benessere usufruito non reggeranno all’infinito. Il tutto il mondo, a causa della lotta feroce all’interno del capitale internazionale per la conquista di quote di mercato, la politica attuale è indirizzata all’aumento dello sfruttamento dei lavoratori. Si colpiscono gli stipendi, si peggiorano le condizioni di lavoro, si legiferano leggi che liberalizzano il mercato del lavoro e tolgono garanzie ai lavoratori. Ciò che dovrebbe essere un qualcosa di naturale nel rapporto essere umano-natura, il lavoro, diventa un sogno, una manna nel deserto e porta le persone a vivere di speranze, di desiderio, e le allontana dal mettere in campo la passione per la difesa del sua persona, della sua vita, della sua dignità, nella lotta per un mondo migliore. Gli esseri umani vengono sempre più spinti ad una condizione simile ai gabbiani, che vivono alla ricerca continua di cibo, che è la prima necessità per ogni persona, ma che non basta a chi è dotato di cuore e cervello e che questo sistema non garantisce a miliardi di esseri umani. Il piccolo gabbiano Jonathan Livingston si sottrae ai luoghi comuni dominanti: “ Il vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, dall’una all’altra punta delle ali, non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile , concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero ed anche il vostro corpo sarà libero!” La cultura individualista del borghese e piccolo borghese s’impossessa delle menti e dei cuori dei lavoratori. Essi non si rendono conto che la loro arma non è chiudersi in se stessi, ma nell’aprirsi agli altri nelle loro stesse condizioni, di unirsi, essendo il numero l’arma vincente di chi vive utilizzando il proprio cervello o le proprie braccia. Le leggi dei governi, a cui non si sottrae il governo Renzi, non toccano però i privilegi di evasori fiscali e contributivi, non toccano la corruzione. Anzi agevolano, in molti casi, questi fenomeni tanto che viene ritenuto più grave rubare una mela che evadere € 300.000. La difesa della salute del cittadino dal governo Renzi viene ritenuta un costo non sopportabile, nonostante le tasse pagate, e vengono abolite le cosiddette “ analisi inutili”. Ma chi decide se sono inutili se prima non si fanno le analisi? In tutto il mondo capitalistico si cerca di allungare l’età pensionabile ed è un modo per aumentare l’estrazione di plusvalore. Coloro che legiferano queste scelte sono poi gli stessi che fanno finta di rammaricarsi per l’aumento della disoccupazione giovanile. La vita per chi vive di lavoro diventa sempre più dura, ma da molti giorni le prime pagine degli organi di stampa sono riempite dalla realtà dei “migranti”, milioni di persone che fuggono da guerre e miserie in cerca di un presente e futuro migliore. Questo fatto non è nuovo nella storia dell’umanità, che, fin dalla sua alba, ha visto migrazioni. Gli Stati Uniti, per esempio, sono un popolo di migranti. Alcuni dicono che bisogna trovare un modo per frenare questo fenomeno, anche usando la forza. Altri che bisogna accogliere solo i profughi dalle guerre e non quelli per motivo economico. Pensate al fatto che si presentino due migranti, uno scappato dal suo Paese per una guerra, l’altro per non morire di fame, al secondo bisognerebbe dire: “No. Tu no. Non puoi restare. Torna al tuo Paese”. Altri che costruiscono muri non soltanto di carta. Mentre si da da bere ai lavoratori questo teatrino per allontanarli dai loro veri problemi, i capitalisti, i politici, i mass-media sanno che l’Europa capitalista ha necessità entro il 2020 di 20 milioni di persone per il suo mercato del lavoro, causa l’assenza di nascite e l’invecchiamento della popolazione, per poter mantenere un circuito di esercito che lavora e di esercito di riserva che non lavora. Entro il 2040 l’Europa avrà bisogno di 50 milioni di persone in più. Le aperture degli ultimi giorni, ad iniziare dalla Germania, vanno nella direzione di cui sopra. I lavoratori quindi avrebbero necessità di unirsi a questi altri lavoratori e, tutt’insieme, lottare per condizioni di lavoro e di vita migliori. L’unione tra le persone che lavorano la fa la condizione, al di là della razza, del sesso, della religione, dell’età. Dividersi su queste cose indebolisce la classe lavoratrice e rende forte il capitale. In questo senso bisognerebbe prendere esempio dai capitalisti che non si dividono su questioni di razze, religioni, sesso, età, ma solo di interessi. Se in tv si parla solo d’immigrazione e non si dice nulla sull’aumento degl’incidenti e dei morti sul lavoro ci sarà un motivo? I governi, i capitalisti, i mass-media parlano sempre e solo di aziende, di esigenze delle aziende, dei mercati, dello spread, mai di persone che lavorano con stipendi da fame, mai di luoghi di lavoro simili a caserme, mai delle sofferenze di un disoccupato, di un precario, ormai si è tutti precari, mai dei sacrifici di una donna lavoratrice, mai di chi studia una vita, investe sul suo futuro e si ritrova con niente in mano. L’uguaglianza è una parola desueta, la libertà è solamente intesa nel senso della libertà di fare profitto, non come soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali. “Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, con le stesse limitazioni.” Dice il gabbiano Jonathan. La realtà capitalistica, al di là della forma che possa assumere, ci insegna che il sistema è fondato sul furto legalizzato, che non esiste libertà materiale, uguaglianza, fraternità, che l’essere umano conta meno di niente ed è solo utile ad essere una bestia da soma per produrre profitti, che l’intelligenza di ognuno viene sottomessa al conformismo più bieco, che il futuro è il presente ed il presente il futuro se non variano i rapporti di produzione e si superano le classi. Se la base di questa realtà dura e difficile per miliardi di persone è nei rapporti di produzione e noi lo capiremo, il mondo futuro dovrà per forza di cose abolirli per instaurare una società di eguali nella libera soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali. “Non dar retta ai tuoi occhi, non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono quello che è limitato. Guarda con il tuo intelletto, e scopri quello che già conosci, allora imparerai come si vola… Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli, invece, che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque in un baleno.” Il gabbiano Jonathan Livingston.