Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

sabato 15 settembre 2018

Conoscere il passato per affrontare il presente ed il futuro.


“Dobbiamo  distinguere con massima chiarezza fra lo stato che è il recipiente, e la razza che è il contenuto. E questo recipiente ha valore solo se sa contenere e custodire il contenuto; altrimenti non ha senso. Il fine ultimo dello Stato nazionale è quello di serbare quegli elementi di razza originari, che, come datori di civiltà, creano la bellezza e la nobiltà di un’umanità superiore.”

“Generalmente la Natura delibera e apporta alcune modifiche nel problema della purezza della razza di creature terrestri. Essa non predilige i bastardi.”

 

“L’idea  nazionale si differenzia principalmente  da quella marxista in questo, che essa ammette l’importanza della razza…”  

 

“Ottenere la cittadinanza è come essere ammessi ad un elenco automobilistico. L’aspirante presenta la domanda, si indaga, la domanda viene accettata, e un bel giorno gli si rende noto con una missiva che è diventato cittadino dello Stato. E l’annuncio gli è dato in forma comica: a colui che finora è stato uno Zulù si rende noto che  “ è diventato Tedesco”!

 

“Chi toglie i confini , apre una via di cui si conosce il principio, ma che finisce in un mare senza rive.”

 

“A me nazionalista  che guardo il valore di un popolo dalla sua razza, mi è sufficiente osservare le minori virtù della razza di quella Nazione impedite per non legare l’avvenire del nostro pese con quello loro”

 

“Quello che porrà Mussolini tra i più illustri uomini del mondo è il proposito di non dividere l’Italia con il comunismo, ma di aiutare gl’italiani annientando il marxismo”

 

“ Una nazione che, nell’era della soppressione delle razze, pensa ai migliori elementi della propria stirpe, deve essere un domani la padrona del mondo.”

 

Queste frasi sono riportate da Mein Kampf di A. Hitler,

 un libro  che tuti gli esseri umani dovrebbero leggere, affinchè prendano conoscenza, esperienza e monito degli orrori della storia passata per affrontare il presente ed il futuro.

“Lo duca e io per quel cammino ascoso

Intrammo a ritornar nel chiaro mondo;

e sanza cura aver d’alcun riposo,

salimmo su, el primo e io secondo,

tanto ch’i’ vidi  dele cose belle

che porta ‘i ciel, per un pertugio tondo:

e quindi uscimmo a riveder le stelle.”

La Divina Commedia, Inferno, Dante Alinghieri.

 

“Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce perciò, finchè il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi, ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”

F. Engels, “ La situazione della classe operaia in Inghilterra”.

 

“Noi ci chiamiamo comunisti. Che cos’è un comunista? Comunista è una parola latina. Comunista deriva dalla parola comune. La società comunista significa: tutto in comune, la terra, le fabbriche, il lavoro. Ecco cos’è il comunismo.”

Lenin, “ I compiti delle associazioni giovanili.”

 

venerdì 14 settembre 2018

Prima i lavoratori!


Prima i lavoratori!

Per ingannare e tenere stretti  i lavoratori alla catena del capitale in ogni periodo il sistema borghese ed i suoi pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, oltre a vari strumenti ideologici e religiosi, alcuni vecchi e riverniciati, altri nuovi, lanciano slogan. L’ultimo è quello di enunciare a gran voce: “ Prima gli americani!” “Prima gli ungheresi!” “ Prima i polacchi!” “Prima gl’italiani!” Insieme ai nuovi slogan si mettono in campo nuovi interpreti, visto che il tempo, oggi in modo più veloce, logora i precedenti. Si pensi in Italia a Berlusconi, Monti, Renzi, per stare solo agli ultimi anni. Insieme ai nuovi rappresentanti degl’interessi del sistema, a volte, si fanno entrare sulla scena nuovi partiti, si pensi a “La Republique en marche” in Francia, a “Cinque stelle” in Italia. Come se costruire un partito politico fosse facile! I nuovi attori della scena politica, o vecchi riciclati, tipo Macron e Salvini, propagandano nuovi scenari e promettono presente e futuro migliori. Nei fatti continuano l’opera dei precedenti governanti. Macron in Francia continua l’opera di demolizione dei diritti dei lavoratori, In Italia, più avanti della Francia nell’eliminazione dei diritti di chi lavora, al di là della propaganda,  si stabilizza lo “in statu quo ante”, ovvero le condizioni di prima. Negl’ultimi anni c’è stato un attacco agli stipendi, alle condizioni di lavoro, ai diritti. Il lavoro è diventato sempre più precario. Il presente ed il futuro si presenta denso d’insicurezza. I “Cinque stelle” nel programma ante elezioni avevano promesso, tra le altre cose, l’abolizione del jobs act, della legge Fornero, la riduzione dell’orario di lavoro a 28 ore settimanali, il reddito di cittadinanza. “ La Lega-Salvini Premier” aveva promesso , insieme ad altre proposte, come primo atto del nuovo governo l’abolizione della legge Fornero, la Flat Tax, pagamento immediato dei debiti della PA, uso dei fondi europei per azzerare gap infrastrutturale, aumento pensioni minime ed assegno anche alle mamme, assegni familiari più consistenti,, raddoppio pensioni minime d’invalidità, asili nido gratuiti, blocco degli sbarchi degl’immigrati  e respingimento assistiti. Appena al governo, Salvini aveva promesso il rimpatrio di 600.000 migranti. Sono trascorsi circa tre mesi e mezzo dall’insediamento del nuovo governo e l’unico atto approvato è il “decreto Di Maio”, pomposamente chiamato “decreto dignità”, che andrà in vigore dal primo ottobre 2018 e che nulla risolve in tema di precarietà del lavoro. Nel frattempo abbiamo assistito ad una propaganda feroce sulla questione migranti e sulla pelle di tanti esseri umani, anche con atti simbolici, propagandati al massimo dai mass-media, nascondendo che il 90% di essi giunge in Italia ed in altri Paesi con il visto turistico. Nascondendo anche le tante piccole imbarcazioni approdate sulle spiagge della Sicilia, della Calabria, della Puglia. Abbiamo assistito al braccio di ferro (sic) con l’Europa nel tentativo di avere più soldi nel prossimo bilancio, non potendo contare su cifre desiderate, visto il forte debito pubblico. D’altronde il nuovo governo, come i precedenti, non vuole assolutamente toccare gl’interessi della piccola borghesia, i cui interessi tutti i partiti rappresentano, e varare leggi, magari copiando dagli U.S.A., contro l’evasione fiscale e contributiva, che supera i 300 md. l’anno. Non intende assolutamente procedere per recuperare i 100.000 miliardi  di crediti vantati da Equitalia, che sia la Lega sia Cinque stelle vogliono abolire. Eppure se si facessero pagare le tasse a tutti, non solo ognuno pagherebbe meno, ma tutti i problemi dell’Italia sarebbero risolti, costando lo Stato sociale circa 500 md. all’anno. Si potrebbe avere una scuola, una sanità, un servizio di trasporti migliori; andare in pensione prima ed in età accettabile e non con la badante; avere un reddito di vita per tutti i disoccupati, come in altri Paesi europei, garantire a tutti uno Stato sociale reale e non fantomatico. I programmi elettorali dei partiti di governo sono ancora sulla carta e lì rischiano di rimanere. Non lottando contro l’evasione fiscale e contributiva, non aggredendo gli sprechi e le elargizioni, non c’è spazio per aumentare la spesa dello Stato, se non con l’aumento del debito pubblico, che dal 2000 ad oggi è aumentato di circa il 130%. In Italia l’assetto produttivo è composto per il 90% circa da piccole imprese. Non esiste una borghesia vera se non in minima parte. Si aggiunga poi il peso non indifferente della piccola borghesia parassitaria e si avrà il quadro di un capitalismo straccione. Ne discende che ogni partito parlamentare è più attento a quel tipo d’interessi nella difesa dei rapporti di produzione. Ne consegue che, essendo quella classe reazionaria e conservatrice, veda ogni cambiamento come una rovina. I suoi rappresentanti, coerenti con gl’interessi che rappresentano, non portano avanti una maggiore concentrazione produttiva, incrementando la parte tecnologica, non indirizzano la loro azione politica in modo da superare situazioni di privilegio e di blocco del mercato nella distribuzione dei carburanti, nella distribuzione delle merci, nel rendere aperte situazioni settoriali chiuse e non aperte al mercato. Questa realtà porta ad avere sul mercato produzioni, al di là di poche eccezioni, a basso contenuto tecnologico, che per essere competitive hanno necessità di avere un costo del lavoro basso ed una forza lavoro non flessibile, ma precaria. La conseguenza è che i salari italiani siano tra i più bassi del mondo, che la precarietà italiana sia tra la più che alta, che si vada in pensione più tardi che in altri Paesi, che i servizi sociali siano, in divenire ancora di più, tra i più scadenti del mondo. Non che negli altri Paesi non vi sia un attacco alle condizioni salariali, di lavoro, di diritti dei lavoratori, ma si parte da dimensioni migliori nei salari, negli orari, nei diritti e non si arriva ai livelli italiani. D’altronde il capitalismo è profitto ed ha necessità di plusvalore per averlo. In un mondo capitalistico globale voler chiudersi nei propri confini indica un’analisi della realtà confusa, che, sviluppandosi nella difesa del nazionalismo, potrebbe portare anche a situazioni tragiche. Nel capitalismo i confini sono solo in geografia. Non esistono per il denaro e le merci. La competitività delle merci è determinata dal prezzo, questi dal costo del lavoro fisso e variabile. Meno  lavoro  fisso vi è in una merce e più il plusvalore estratto cade sulle spalle del lavoro variabile. Il nuovo governo, stante l’attuale realtà socio-economica, per i lavoratori nulla cambierà, per la borghesia grande e piccola invece continuerà a cercare di dare vantaggi, ma i margini saranno sempre più ristretti. La Lega ed i Cinque stelle, come i loro predecessori, mancano di visione capitalistica e cercano di arrangiarsi. La visione non si costruisce e realizza in un giorno, ha bisogno di tempo e di strategia chiara. Per distogliere l’attenzione, aiutati dai mass-media, drammatizzeranno sempre più le migrazioni, la cronaca nera, lo scandalismo, l’etica morale e religiosa. Per i cittadini, per i lavoratori ci sarà la crescita delle disillusioni, delle frustrazioni, delle rassegnazioni, dell’individualismo, dell’isolamento dalla vita sociale e politica. Così facendo, faranno gl’interessi della grande e piccola borghesia. Ci saranno spettatori, spettatori interessati, ma sempre meno protagonisti. Essere protagonisti vuol dire non sottomettersi ed arrendersi mai, studiare, conoscere, prendere coscienza della realtà in cui viviamo, avere tattica e strategia per superare questa realtà, lottare per un mondo migliore, dove “ Dove ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità” Nel mondo vi sono circa sette miliardi di persone. Siamo tutti fratelli e sorelle, senza distinzione di colore della pelle, di lingua, di razza. Tutti meritano di vivere una vita serena e bella. Oggi non è così. Innumerevoli tragedie colpiscono l’umanità. Una vita migliore ed un mondo migliore non vi potrà mai essere in un sistema basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La democrazia borghese è la libertà di fare profitto. “Con le chiacchiere non si riempie la pancia. La pancia si riempie con la pasta asciutta.” Diceva mio nonno.