Una luce nel labirinto

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Non sottomettersi mai.

mercoledì 31 gennaio 2018

La democrazia: un inganno...


La democrazia: un inganno nel sistema capitalistico.

La parola democrazia deriva dal greco e significa letteralmente governo del popolo. Ovvero la maggioranza del popolo dovrebbe decidere forme di governo e governi. In quasi tutti i Paesi, cosiddetti democratici, la maggioranza o gran parte dei cittadini, si astiene dal voto. Il partito più votato o la coalizione, come in Italia, rappresenta  una minoranza di coloro che hanno diritto al voto. Il governo quindi non rappresenta la maggioranza, ma la  minoranza. Si aggiunga, come in Italia, che il cittadino non vota il proprio rappresentante e non sceglie il parlamentare. Si dice “ una testa, un voto”, ma la classe borghese, detentrice dei mass-media, è in grado d’ influenzare più votanti e di dirigere le elezioni. In democrazia governa, di conseguenza, non la maggioranza, ma la minoranza. I governi rappresentano le classi dominanti, mai quelle dominate. Nella stesura delle liste dei vari partiti per le elezioni prossime le alte gerarchie dei raggruppamenti politici, in molti casi, hanno chiesto, solo per essere posti in lista, somme dai 30000,00 € ai 50000, 00 €. Si comprende bene che nessun lavoratore o lavoratrice sarebbe in grado di mettere sul piatto una tale somma. Difatti le liste sono piene di rappresentanti delle borghesia, della media borghesia, di liberi professionisti, di personaggi indagati o già condannati in alcuni gradi di giudizio. Costoro versano la somma richiesta, investono denaro per la campagna elettorale e lo fanno non certo per un ideale, ma o per rappresentare interessi o per il proprio tornaconto. Se poi si va ad analizzare le varie promesse elettorali sembra di assistere ad uno spettacolo di piazzisti. Si promettono meno tasse, ma solo per le imprese e per i ricchi, dimenticando totalmente i milioni di cittadini che evadono  od eludono  il fisco per centinaia di miliardi di euro. Equitalia ha un credito verso questi ladri di tasse non pagate e di servizi di 1000,00 miliardi, ma nulla si fa per riscuoterlo. Anzi le ultime leggi hanno incoraggiato l’evasione e l’elusione fiscale. Si dice di voler abolire la legge Fornero, ma si propone di andare in pensione o con 41 anni di contributi o con la quota 100. Se uno ha 25 anni di contributi nella sua vita lavorativa dovrebbe, di conseguenza, andare in pensione a 75 anni. Molti si scagliano contro la precarietà, sprecano lacrime di coccodrillo per i giovani, ma nessuno si pone l’obiettivo di abolire le ultime leggi sul lavoro e ritornare al contratto a tempo indeterminato, full-time o part-time che sia e  lasciare il tempo determinato solo per aumenti di produzione stagionali o per sostituzioni temporanei di personale, tipo la maternità. Alcuni mettono in risalto come priorità il lavoro, ma se si lascia la Fornero o si propongono soluzioni simili o peggiori; se non si aboliscono le ultime leggi sul lavoro; se non si rivendica la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la realtà porta a maggior sfruttamento, precarietà, disoccupazione. Alcuni si riempiono la bocca  della necessità di alzare gli stipendi, ma nulla fanno perché ciò avvenga. E’ una fiera di piazzisti, di illusionisti e di apprendisti stregoni. Nonostante tutto il marcio che si vede galleggiare sulle acque sporche del sistema, i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi dicono che “la democrazia ha i suoi difetti, ma non vi sono altri tipi di società”. Come dire “ accontentatevi di questa minestra o buttatevi dalla finestra”. Invece proprio la realtà capitalistica mostra la necessità di superarla. E’ inaccettabile che vi siano esseri umani che muoiano per fame, esseri umani trattati come schiavi, esseri umani con la pancia piena ed esseri umani con la pancia  vuota, che il diritto alla soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali siano negati. L’aspirazione ad una società in cui ogni essere umano possa vivere nella soddisfazione delle necessità materiali e spirituali è stata sempre nei cuori e nelle menti degli esseri umani. Tanti nella coscienza delle dinamiche socio-economiche hanno lottato teoricamente e praticamente per realizzarla, partendo dalle contraddizioni del capitalismo, sapendo, scientificamente, che situazioni di rottura con l’attuale sistema si sono determinate e si presenteranno nella storia. Tanti esseri umani non si sono fermati allo sdegno per le brutture dell’attuale realtà, si sono indignati, s’indignano e non si fermano a spiegare il mondo, ma lottano per cambiare lo stato di cose presente. Lo sdegno porta alla rassegnazione ed all’isolamento individualistico, l’indignazione porta alla ribellione, supportato dalla conoscenza, ed alla volontà di costruire un mondo migliore. Ogni essere umano cerca nella vita serenità e soddisfazione dei propri bisogni, ma ogni giorno di più si rende conto che questa semplice aspirazione è frustrata dalla realtà che lo circonda. Tanti non vedono vie d’uscita e trovano rifugio nella fede, nel dare fiducia a chi promette meglio situazioni migliori, nell’astensione dalla vita politica e sociale. La politica deriva dal greco e vuol dire “ difesa degl’interessi”. La borghesia fa politica ogni giorno e difende i suoi interessi, che si condensano nel raggiungimento del profitto. Tutte le leggi in democrazia mirano a salvaguardare il profitto. Negli ultimi vent’anni in Italia abbiamo ascoltato tante promesse e tanti falsi sogni. In realtà per i lavoratori ciò ha significato perdere diritti, occupazione e riduzione di stipendi e pensioni. In questi giorni questo gioco continua da parte dei vari partiti borghesi e dei mass-media ed è un’offesa all’intelligenza umana, che non può accettare di sentirsi ripetere la solita “solfa”. Anche chi lavora deve fare politica, se non la fa, lascia campo libero e pallone all’avversario. Ma l politica dei lavoratori deve basarsi su riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, abolizione della legge Fornero e ritorno alla situazione precedente, per aumentare l’occupazione; abolizione delle leggi sul lavoro degli ultimi anni; su aumenti salariali che recuperino quanto perso in questi anni; su salario garantito per i disoccupati, affinchè le crisi se le paghino i borghesi e non i lavoratori; su una vera lotta all’evasione ed elusione fiscale con leggi già in vigore in altri Paesi, che facciano una dura ed intransigente lotta a questi ladri. Questo per l’immediato. Nello storico costruire e sviluppare un’organizzazione che lotti, in momenti storici ben precisi, per una società comunista, l’unica che può garantire lavoro obbligatorio per tutti, case per tutti e soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali per tutti. Oggi con lo sviluppo tecnologico e produttivo raggiunto, basterebbe che tutti lavorassero per due ore al giorno ed il necessario per l’umanità intera sarebbe garantito. L’essere umano non può ottenebrare la sua mente ed il suo cuore in giornate intere di lavoro, ha bisogno di vivere la vita e di dedicarsi nella giornata anche allo studio, allo sport, al tempo libero, a fare ciò che più gli piaccia. La vita è bella e merita di essere vissuta in tutto il suo splendore!