La democrazia: un inganno nel sistema capitalistico.
La parola democrazia deriva dal
greco e significa letteralmente governo del popolo. Ovvero la maggioranza del
popolo dovrebbe decidere forme di governo e governi. In quasi tutti i Paesi,
cosiddetti democratici, la maggioranza o gran parte dei cittadini, si astiene
dal voto. Il partito più votato o la coalizione, come in Italia,
rappresenta una minoranza di coloro che
hanno diritto al voto. Il governo quindi non rappresenta la maggioranza, ma
la minoranza. Si aggiunga, come in
Italia, che il cittadino non vota il proprio rappresentante e non sceglie il
parlamentare. Si dice “ una testa, un voto”, ma la classe borghese, detentrice
dei mass-media, è in grado d’ influenzare più votanti e di dirigere le
elezioni. In democrazia governa, di conseguenza, non la maggioranza, ma la
minoranza. I governi rappresentano le classi dominanti, mai quelle dominate.
Nella stesura delle liste dei vari partiti per le elezioni prossime le alte
gerarchie dei raggruppamenti politici, in molti casi, hanno chiesto, solo per
essere posti in lista, somme dai 30000,00 € ai 50000, 00 €. Si comprende bene
che nessun lavoratore o lavoratrice sarebbe in grado di mettere sul piatto una
tale somma. Difatti le liste sono piene di rappresentanti delle borghesia,
della media borghesia, di liberi professionisti, di personaggi indagati o già
condannati in alcuni gradi di giudizio. Costoro versano la somma richiesta,
investono denaro per la campagna elettorale e lo fanno non certo per un ideale,
ma o per rappresentare interessi o per il proprio tornaconto. Se poi si va ad
analizzare le varie promesse elettorali sembra di assistere ad uno spettacolo
di piazzisti. Si promettono meno tasse, ma solo per le imprese e per i ricchi,
dimenticando totalmente i milioni di cittadini che evadono od eludono il fisco per centinaia di miliardi di euro.
Equitalia ha un credito verso questi ladri di tasse non pagate e di servizi di
1000,00 miliardi, ma nulla si fa per riscuoterlo. Anzi le ultime leggi hanno
incoraggiato l’evasione e l’elusione fiscale. Si dice di voler abolire la legge
Fornero, ma si propone di andare in pensione o con 41 anni di contributi o con
la quota 100. Se uno ha 25 anni di contributi nella sua vita lavorativa
dovrebbe, di conseguenza, andare in pensione a 75 anni. Molti si scagliano
contro la precarietà, sprecano lacrime di coccodrillo per i giovani, ma nessuno
si pone l’obiettivo di abolire le ultime leggi sul lavoro e ritornare al
contratto a tempo indeterminato, full-time o part-time che sia e lasciare il tempo determinato solo per
aumenti di produzione stagionali o per sostituzioni temporanei di personale,
tipo la maternità. Alcuni mettono in risalto come priorità il lavoro, ma se si
lascia la Fornero o si propongono soluzioni simili o peggiori; se non si
aboliscono le ultime leggi sul lavoro; se non si rivendica la riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario, la realtà porta a maggior
sfruttamento, precarietà, disoccupazione. Alcuni si riempiono la bocca della necessità di alzare gli stipendi, ma
nulla fanno perché ciò avvenga. E’ una fiera di piazzisti, di illusionisti e di
apprendisti stregoni. Nonostante tutto il marcio che si vede galleggiare sulle
acque sporche del sistema, i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi
dicono che “la democrazia ha i suoi difetti, ma non vi sono altri tipi di
società”. Come dire “ accontentatevi di questa minestra o buttatevi dalla
finestra”. Invece proprio la realtà capitalistica mostra la necessità di
superarla. E’ inaccettabile che vi siano esseri umani che muoiano per fame,
esseri umani trattati come schiavi, esseri umani con la pancia piena ed esseri
umani con la pancia vuota, che il
diritto alla soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali siano negati. L’aspirazione
ad una società in cui ogni essere umano possa vivere nella soddisfazione delle
necessità materiali e spirituali è stata sempre nei cuori e nelle menti degli
esseri umani. Tanti nella coscienza delle dinamiche socio-economiche hanno
lottato teoricamente e praticamente per realizzarla, partendo dalle contraddizioni
del capitalismo, sapendo, scientificamente, che situazioni di rottura con l’attuale
sistema si sono determinate e si presenteranno nella storia. Tanti esseri umani
non si sono fermati allo sdegno per le brutture dell’attuale realtà, si sono indignati,
s’indignano e non si fermano a spiegare il mondo, ma lottano per cambiare lo
stato di cose presente. Lo sdegno porta alla rassegnazione ed all’isolamento
individualistico, l’indignazione porta alla ribellione, supportato dalla conoscenza,
ed alla volontà di costruire un mondo migliore. Ogni essere umano cerca nella
vita serenità e soddisfazione dei propri bisogni, ma ogni giorno di più si
rende conto che questa semplice aspirazione è frustrata dalla realtà che lo
circonda. Tanti non vedono vie d’uscita e trovano rifugio nella fede, nel dare
fiducia a chi promette meglio situazioni migliori, nell’astensione dalla vita
politica e sociale. La politica deriva dal greco e vuol dire “ difesa degl’interessi”.
La borghesia fa politica ogni giorno e difende i suoi interessi, che si
condensano nel raggiungimento del profitto. Tutte le leggi in democrazia mirano
a salvaguardare il profitto. Negli ultimi vent’anni in Italia abbiamo ascoltato
tante promesse e tanti falsi sogni. In realtà per i lavoratori ciò ha
significato perdere diritti, occupazione e riduzione di stipendi e pensioni. In
questi giorni questo gioco continua da parte dei vari partiti borghesi e dei
mass-media ed è un’offesa all’intelligenza umana, che non può accettare di sentirsi
ripetere la solita “solfa”. Anche chi lavora deve fare politica, se non la fa,
lascia campo libero e pallone all’avversario. Ma l politica dei lavoratori deve
basarsi su riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, abolizione
della legge Fornero e ritorno alla situazione precedente, per aumentare l’occupazione;
abolizione delle leggi sul lavoro degli ultimi anni; su aumenti salariali che
recuperino quanto perso in questi anni; su salario garantito per i disoccupati,
affinchè le crisi se le paghino i borghesi e non i lavoratori; su una vera
lotta all’evasione ed elusione fiscale con leggi già in vigore in altri Paesi,
che facciano una dura ed intransigente lotta a questi ladri. Questo per l’immediato.
Nello storico costruire e sviluppare un’organizzazione che lotti, in momenti
storici ben precisi, per una società comunista, l’unica che può garantire
lavoro obbligatorio per tutti, case per tutti e soddisfazione dei bisogni
materiali e spirituali per tutti. Oggi con lo sviluppo tecnologico e produttivo
raggiunto, basterebbe che tutti lavorassero per due ore al giorno ed il
necessario per l’umanità intera sarebbe garantito. L’essere umano non può
ottenebrare la sua mente ed il suo cuore in giornate intere di lavoro, ha
bisogno di vivere la vita e di dedicarsi nella giornata anche allo studio, allo
sport, al tempo libero, a fare ciò che più gli piaccia. La vita è bella e
merita di essere vissuta in tutto il suo splendore!
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