E il POPOLO? Ci dice Mussolini
chi è il POPOLO.
" ....il popolo non fu mai definito. È una entità
meramente astratta, come entità politica. Non si sa dove cominci esattamente,
né dove finisca. L'aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica
burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità
alcuna.... I sistemi rappresentativi appartengono più alla meccanica che alla
morale.... Al popolo non resta che un monosillabo per
affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è
reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione....quando gli
interessi supremi di un popolo sono in gioco, anche i Governi ultrademocratici
si guardano bene dal rimetterli al giudizio del popolo stesso.
(Mussolini, in Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pagg. 109- 110).
(Mussolini, in Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pagg. 109- 110).
“ Il pubblico è come un bambino
di undici anni, neanche tanto intelligente". - "La media degli
Italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco.....E'
a loro che devo parlare". (S. Berlusconi)
Democrazia e fascismo: due facce
della stessa medaglia. Ambedue i sistemi sono utili per perpetuare il giogo
capitalistico e del profitto, per eternare il disegno degli sfruttatori sugli
sfruttati. Si avvicinano nuove elezioni ed ogni partito parlamentare, nessuno
dei quali rinnega il sistema delle classi, enuncia promesse varie per illudere
gli elettori di un futuro migliore, dopo che per decenni la cosiddetta destra e
la cosiddetta sinistra hanno contribuito a peggiorare la realtà di vita e di
lavoro di tanti lavoratori e lavoratrici, smantellando il sistema pensionistico,
delle liquidazioni, degli scatti di anzianità, del mercato del lavoro. Si sta
sempre peggio, almeno per quanto riguarda i lavoratori ed i pensionati, ed
essi, fieri di quanto ottenuto per il capitale, continuano a parlare ed a
promettere un futuro migliore, che non potrà mai esserci per opera loro e del
capitale. Anzi, se si rimane soggiogati dalle
loro parole, il futuro potrà essere ancora peggiore. Il nemico non è l’immigrato!
Tanti stanno tornando nel loro Paese, vista la situazione in Europa. I dati
Istat, inoltre, chiariscono che in un anno l’Italia è calata come popolazione
di 200.000 unità, nonostante la fantasiosa invasione. L’immigrazione fa parte
della storia dell’umanità. E’ sempre esistita e sempre esisterà, almeno in
questa forma nel capitalismo. L’immigrato è parte della nostra classe e vederlo
come un nemico giova al sistema per applicare la divisione e comandare. Il vero
nemico è il sistema capitalistico che non soddisfa le esigenze materiali e
spirituali di miliardi di esseri umani. E’ con lui che bisogna prendersela. Con
chi costringe a vivere una vita sempre in bilico che si lavori o no; con chi ci
da stipendi magri; con chi ci obbliga a lavorare in condizioni precarie e
schiavistiche; con chi ci manda in pensione quasi vicini alla morte; con chi,
nonostante le tasse, non ci assicura un’assistenza sanitaria adeguata; con chi
ci offre una scuola sempre più fabbrica e non palestra d’insegnamento; con chi
assicura una rete di trasporti decenti solo per certe classi; con chi oscura la
voglia di conoscere per essere liberi, almeno spiritualmente; con chi
propaganda l’individualismo, proprio della classe borghese, e non il comune,
proprio della classe lavoratrice e della stessa società. Dobbiamo prendere
coscienza che la nostra forza è nel numero e che solo la sua compattezza può
portarci a dimensioni economico-sociali diverse e migliori. Oggi nel chiedere
stipendi decenti, riduzione dell’orario di lavoro per aumentare l’occupazione,
forme di stipendio anche da disoccupati, già esistenti in altri Paesi europei,
abolizione della legge Fornero e del jobs act, domani per determinare una
società in cui ogni essere umano possa soddisfare ogni sua necessità materiale
e morale.
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