Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

giovedì 12 ottobre 2017

La democrazia borghese.


La democrazia borghese.

Lo Stato non è un organismo al di sopra delle classi. Lo stato è sorto proprio dall’inconciliabilità degl’interessi di classe , come strumento di dominio di una classe sull’altra. La democrazia è una forma particolare del potere col quale la borghesia tiene sottomessi i lavoratori. Democrazia e fascismo sono due facce della stessa medaglia. I capitalisti, i partiti borghesi, i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi sostengono che con il suffragio universale, con le schede elettorali, i lavoratori possono condizionare il capitale, possono esercitare il loro potere. Gli opportunisti esaltano la democrazia delle schede elettorali, organizzano elezioni in tutti i luoghi ed in tutti i modi purchè non si tocchi il potere reale dei capitalisti, lo sfruttamento dei lavoratori.

“… va da sé che la borghesia si compiace di definire libere, uguali, democratiche, universali le elezioni effettuate in tali condizioni, poiché tali parole servono ad occultare il fatto che la proprietà dei mezzi di produzione e il potere politico rimangono nelle mani degli sfruttatori e che è quindi impossibile parlare di effettiva libertà, di effettiva uguaglianza per gli sfruttati, cioè per la stragrande maggioranza della popolazione.”

Democrazia e dittatura

Lenin

I partiti parlamentari sommergono i lavoratori di schede elettorali, di voti on line, di discorsi sulla democrazia per impedire loro di vedere il vero centro del potere, che non risiede nell’urna, ma nelle banche, nelle associazioni finanziarie e nei consigli di amministrazione delle aziende.

Parlare di democrazia pura, di democrazia generale, di uguaglianza, di libertà, universalità mentre i lavoratori vengono affamati, mentre i capitalisti continuano a detenere la “proprietà” e l’apparato del potere statale, significa prendersi gioco dei lavoratori e degli sfruttati. La democrazia è un immenso progresso storico rispetto al feudalesimo, ma non bisogna mai dimenticare  il suo carattere borghese. Lo Stato, persino nella repubblica più democratica, è soltanto una macchina di oppressione di una classe su un’altra. I partiti borghesi ed opportunisti dimenticano questa verità e si riempiono la bocca di discorsi sulla democrazia e sullo Stato. Sostengono che la realtà oggi è cambiata, è complessa; che bisogna affrontare il presente ed il futuro con nuove strategie e nuove tattiche. Sono solo vecchi discorsi, vecchie formule, vecchie ideologie trite e ritrite che gli opportunisti hanno sempre utilizzato per tenere sottomessi i lavoratori al “Dio Profitto”. Essi parlano di maggioranza, pensando che l’uguaglianza delle schede elettorali significhi uguaglianza tra lo sfruttato e lo sfruttatore, tra il lavoratore ed il capitalista, tra il povero ed il riccone, tra l’affamato e chi ha la pancia piena. Secondo loro i miti, leali, nobili, pacifici capitalisti non impiegherebbero mai la forza della ricchezza, del denaro, del capitale, il giogo della burocrazia e della dittatura militare, ma risolverebbero gli affari secondo “ la maggioranza”. Sia per ipocrisia sia per estrema ottusità imbellettano la democrazia borghese, il parlamentarismo borghese, la repubblica borghese,  e presentano le cose come se i capitalisti risolvessero le questioni di Stato secondo la volontà della maggioranza e non secondo la volontà del capitale per mezzo dell’inganno, dell’oppressione, della violenza  dei ricchi sui poveri. La borghesia è sempre stata ipocrita ed ha chiamato democrazia un’uguaglianza formale, in cui i lavoratori subiscono varie forme d’inganno, di oppressione, di sfruttamento. Chi propina il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, dei disoccupati, delle donne in democrazia per mezzo di riforme è un ingannatore e nasconde la verità. Non si può condizionare lo Stato con il Parlamento. Non è in Parlamento che si prendono le decisioni, ma nelle banche , nelle società finanziarie, nei consigli di amministrazione delle aziende.

“Tutta la storia dei Paesi a parlamentarismo borghese mostra che i cambiamenti di ministeri o di ministri non hanno che pochissima importanza, perché tutto il lavoro effettivo, tutta l’amministrazione si trova nelle mani di un gigantesco esercito di funzionari. Volere , attraverso siffatto apparato statale realizzare delle trasformazioni sociali significa illudersi al più alto grado e nello stesso tempo illudere i lavoratori. Questo apparato può servire ad una borghesia repubblicana per creare una repubblica sotto forma di una monarchia senza monarca. E’ assolutamente incapace di realizzare delle riforme che, sia pure senza abolire, semplicemente limitino in modo più o meno effettivo i diritti del capitale.”

Lenin

I partiti borghesi, su spinta degl’interessi borghesi, utilizzano a piene mani varie ideologie per dividere i lavoratori, l’antisemitismo, il razzismo, il maschilismo, la contrarietà ai migranti, in modo da nascondere la vera causa delle condizioni di vita e di lavoro di chi vive mettendo nel mercato del lavoro la proprie braccia e la propria intelligenza. Se non tutti hanno un lavoro decente, se vi sono bassi salari, se vi è disoccupazione, se vi è miseria per miliardi di persone, la causa è da ricercarsi nel sistema capitalistico e non altrimenti. Se gli effetti sono disastrosi è inutile sognare di risolverli con palliativi. L’unica soluzione logica e razionale è superare la causa.

“Il marxismo è una guida per l’azione”

Lenin

Marxista è colui che estende il riconoscimento della lotta di classe al riconoscimento della lotta per il comunismo.

Solo in una dimensione sociale, economica e politica tale tutti avranno un lavoro, tutti potranno soddisfare i bisogni della pancia e della mente, tutti potranno assaporare il dolce sapore del cielo.