La democrazia borghese.
Lo Stato non è un organismo al di
sopra delle classi. Lo stato è sorto proprio dall’inconciliabilità
degl’interessi di classe , come strumento di dominio di una classe sull’altra.
La democrazia è una forma particolare del potere col quale la borghesia tiene
sottomessi i lavoratori. Democrazia e fascismo sono due facce della stessa
medaglia. I capitalisti, i partiti borghesi, i pugilatori a pagamento con
lingua da schiavi sostengono che con il suffragio universale, con le schede
elettorali, i lavoratori possono condizionare il capitale, possono esercitare
il loro potere. Gli opportunisti esaltano la democrazia delle schede
elettorali, organizzano elezioni in tutti i luoghi ed in tutti i modi purchè
non si tocchi il potere reale dei capitalisti, lo sfruttamento dei lavoratori.
“… va da sé che la borghesia si
compiace di definire libere, uguali, democratiche, universali le elezioni
effettuate in tali condizioni, poiché tali parole servono ad occultare il fatto
che la proprietà dei mezzi di produzione e il potere politico rimangono nelle
mani degli sfruttatori e che è quindi impossibile parlare di effettiva libertà,
di effettiva uguaglianza per gli sfruttati, cioè per la stragrande maggioranza
della popolazione.”
Democrazia e dittatura
Lenin
I partiti parlamentari sommergono
i lavoratori di schede elettorali, di voti on line, di discorsi sulla
democrazia per impedire loro di vedere il vero centro del potere, che non
risiede nell’urna, ma nelle banche, nelle associazioni finanziarie e nei
consigli di amministrazione delle aziende.
Parlare di democrazia pura, di
democrazia generale, di uguaglianza, di libertà, universalità mentre i
lavoratori vengono affamati, mentre i capitalisti continuano a detenere la
“proprietà” e l’apparato del potere statale, significa prendersi gioco dei
lavoratori e degli sfruttati. La democrazia è un immenso progresso storico
rispetto al feudalesimo, ma non bisogna mai dimenticare il suo carattere borghese. Lo Stato, persino
nella repubblica più democratica, è soltanto una macchina di oppressione di una
classe su un’altra. I partiti borghesi ed opportunisti dimenticano questa
verità e si riempiono la bocca di discorsi sulla democrazia e sullo Stato.
Sostengono che la realtà oggi è cambiata, è complessa; che bisogna affrontare
il presente ed il futuro con nuove strategie e nuove tattiche. Sono solo vecchi
discorsi, vecchie formule, vecchie ideologie trite e ritrite che gli
opportunisti hanno sempre utilizzato per tenere sottomessi i lavoratori al “Dio
Profitto”. Essi parlano di maggioranza, pensando che l’uguaglianza delle schede
elettorali significhi uguaglianza tra lo sfruttato e lo sfruttatore, tra il
lavoratore ed il capitalista, tra il povero ed il riccone, tra l’affamato e chi
ha la pancia piena. Secondo loro i miti, leali, nobili, pacifici capitalisti
non impiegherebbero mai la forza della ricchezza, del denaro, del capitale, il
giogo della burocrazia e della dittatura militare, ma risolverebbero gli affari
secondo “ la maggioranza”. Sia per ipocrisia sia per estrema ottusità
imbellettano la democrazia borghese, il parlamentarismo borghese, la repubblica
borghese, e presentano le cose come se i
capitalisti risolvessero le questioni di Stato secondo la volontà della
maggioranza e non secondo la volontà del capitale per mezzo dell’inganno, dell’oppressione,
della violenza dei ricchi sui poveri. La
borghesia è sempre stata ipocrita ed ha chiamato democrazia un’uguaglianza
formale, in cui i lavoratori subiscono varie forme d’inganno, di oppressione,
di sfruttamento. Chi propina il miglioramento delle condizioni di vita dei
lavoratori, dei disoccupati, delle donne in democrazia per mezzo di riforme è
un ingannatore e nasconde la verità. Non si può condizionare lo Stato con il
Parlamento. Non è in Parlamento che si prendono le decisioni, ma nelle banche ,
nelle società finanziarie, nei consigli di amministrazione delle aziende.
“Tutta la storia dei Paesi a
parlamentarismo borghese mostra che i cambiamenti di ministeri o di ministri
non hanno che pochissima importanza, perché tutto il lavoro effettivo, tutta
l’amministrazione si trova nelle mani di un gigantesco esercito di funzionari.
Volere , attraverso siffatto apparato statale realizzare delle trasformazioni
sociali significa illudersi al più alto grado e nello stesso tempo illudere i
lavoratori. Questo apparato può servire ad una borghesia repubblicana per
creare una repubblica sotto forma di una monarchia senza monarca. E’
assolutamente incapace di realizzare delle riforme che, sia pure senza abolire,
semplicemente limitino in modo più o meno effettivo i diritti del capitale.”
Lenin
I partiti borghesi, su spinta
degl’interessi borghesi, utilizzano a piene mani varie ideologie per dividere i
lavoratori, l’antisemitismo, il razzismo, il maschilismo, la contrarietà ai
migranti, in modo da nascondere la vera causa delle condizioni di vita e di
lavoro di chi vive mettendo nel mercato del lavoro la proprie braccia e la
propria intelligenza. Se non tutti hanno un lavoro decente, se vi sono bassi
salari, se vi è disoccupazione, se vi è miseria per miliardi di persone, la
causa è da ricercarsi nel sistema capitalistico e non altrimenti. Se gli
effetti sono disastrosi è inutile sognare di risolverli con palliativi. L’unica
soluzione logica e razionale è superare la causa.
“Il marxismo è una guida per
l’azione”
Lenin
Marxista è colui che estende il
riconoscimento della lotta di classe al riconoscimento della lotta per il
comunismo.
Solo in una dimensione sociale,
economica e politica tale tutti avranno un lavoro, tutti potranno soddisfare i
bisogni della pancia e della mente, tutti potranno assaporare il dolce sapore
del cielo.
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