lunedì 26 novembre 2018
sabato 15 settembre 2018
Conoscere il passato per affrontare il presente ed il futuro.
“Dobbiamo distinguere con massima chiarezza fra lo stato
che è il recipiente, e la razza che è il contenuto. E questo recipiente ha
valore solo se sa contenere e custodire il contenuto; altrimenti non ha senso.
Il fine ultimo dello Stato nazionale è quello di serbare quegli elementi di
razza originari, che, come datori di civiltà, creano la bellezza e la nobiltà
di un’umanità superiore.”
“Generalmente la Natura delibera
e apporta alcune modifiche nel problema della purezza della razza di creature
terrestri. Essa non predilige i bastardi.”
“L’idea nazionale si differenzia principalmente da quella marxista in questo, che essa ammette
l’importanza della razza…”
“Ottenere la cittadinanza è come
essere ammessi ad un elenco automobilistico. L’aspirante presenta la domanda,
si indaga, la domanda viene accettata, e un bel giorno gli si rende noto con
una missiva che è diventato cittadino dello Stato. E l’annuncio gli è dato in
forma comica: a colui che finora è stato uno Zulù si rende noto che “ è diventato Tedesco”!
“Chi toglie i confini , apre una
via di cui si conosce il principio, ma che finisce in un mare senza rive.”
“A me nazionalista che guardo il valore di un popolo dalla sua
razza, mi è sufficiente osservare le minori virtù della razza di quella Nazione
impedite per non legare l’avvenire del nostro pese con quello loro”
“Quello che porrà Mussolini tra i
più illustri uomini del mondo è il proposito di non dividere l’Italia con il
comunismo, ma di aiutare gl’italiani annientando il marxismo”
“ Una nazione che, nell’era della
soppressione delle razze, pensa ai migliori elementi della propria stirpe, deve
essere un domani la padrona del mondo.”
Queste frasi sono riportate da
Mein Kampf di A. Hitler,
un libro
che tuti gli esseri umani dovrebbero leggere, affinchè prendano conoscenza,
esperienza e monito degli orrori della storia passata per affrontare il
presente ed il futuro.
“Lo duca e io per quel cammino
ascoso
Intrammo a ritornar nel chiaro
mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo su, el primo e io
secondo,
tanto ch’i’ vidi dele cose belle
che porta ‘i ciel, per un pertugio
tondo:
e quindi uscimmo a riveder le
stelle.”
La Divina Commedia, Inferno,
Dante Alinghieri.
“Per i suoi principi, il
comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo
considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente,
non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce
perciò, finchè il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro
i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del
movimento operaio ai suoi inizi, ma va oltre tale risentimento, perché il
comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”
F. Engels, “ La situazione della
classe operaia in Inghilterra”.
“Noi ci chiamiamo comunisti. Che cos’è
un comunista? Comunista è una parola latina. Comunista deriva dalla parola
comune. La società comunista significa: tutto in comune, la terra, le fabbriche,
il lavoro. Ecco cos’è il comunismo.”
Lenin, “ I compiti delle
associazioni giovanili.”
venerdì 14 settembre 2018
Prima i lavoratori!
Prima i lavoratori!
Per ingannare e tenere
stretti i lavoratori alla catena del
capitale in ogni periodo il sistema borghese ed i suoi pugilatori a pagamento
con lingua da schiavi, oltre a vari strumenti ideologici e religiosi, alcuni vecchi
e riverniciati, altri nuovi, lanciano slogan. L’ultimo è quello di enunciare a
gran voce: “ Prima gli americani!” “Prima gli ungheresi!” “ Prima i polacchi!”
“Prima gl’italiani!” Insieme ai nuovi slogan si mettono in campo nuovi
interpreti, visto che il tempo, oggi in modo più veloce, logora i precedenti.
Si pensi in Italia a Berlusconi, Monti, Renzi, per stare solo agli ultimi anni.
Insieme ai nuovi rappresentanti degl’interessi del sistema, a volte, si fanno
entrare sulla scena nuovi partiti, si pensi a “La Republique en marche” in Francia,
a “Cinque stelle” in Italia. Come se costruire un partito politico fosse
facile! I nuovi attori della scena politica, o vecchi riciclati, tipo Macron e
Salvini, propagandano nuovi scenari e promettono presente e futuro migliori.
Nei fatti continuano l’opera dei precedenti governanti. Macron in Francia continua
l’opera di demolizione dei diritti dei lavoratori, In Italia, più avanti della
Francia nell’eliminazione dei diritti di chi lavora, al di là della propaganda, si stabilizza lo “in statu quo ante”, ovvero
le condizioni di prima. Negl’ultimi anni c’è stato un attacco agli stipendi,
alle condizioni di lavoro, ai diritti. Il lavoro è diventato sempre più
precario. Il presente ed il futuro si presenta denso d’insicurezza. I “Cinque
stelle” nel programma ante elezioni avevano promesso, tra le altre cose,
l’abolizione del jobs act, della legge Fornero, la riduzione dell’orario di
lavoro a 28 ore settimanali, il reddito di cittadinanza. “ La Lega-Salvini
Premier” aveva promesso , insieme ad altre proposte, come primo atto del nuovo
governo l’abolizione della legge Fornero, la Flat Tax, pagamento immediato dei
debiti della PA, uso dei fondi europei per azzerare gap infrastrutturale,
aumento pensioni minime ed assegno anche alle mamme, assegni familiari più consistenti,,
raddoppio pensioni minime d’invalidità, asili nido gratuiti, blocco degli
sbarchi degl’immigrati e respingimento
assistiti. Appena al governo, Salvini aveva promesso il rimpatrio di 600.000
migranti. Sono trascorsi circa tre mesi e mezzo dall’insediamento del nuovo
governo e l’unico atto approvato è il “decreto Di Maio”, pomposamente chiamato
“decreto dignità”, che andrà in vigore dal primo ottobre 2018 e che nulla
risolve in tema di precarietà del lavoro. Nel frattempo abbiamo assistito ad una
propaganda feroce sulla questione migranti e sulla pelle di tanti esseri umani,
anche con atti simbolici, propagandati al massimo dai mass-media, nascondendo
che il 90% di essi giunge in Italia ed in altri Paesi con il visto turistico.
Nascondendo anche le tante piccole imbarcazioni approdate sulle spiagge della
Sicilia, della Calabria, della Puglia. Abbiamo assistito al braccio di ferro
(sic) con l’Europa nel tentativo di avere più soldi nel prossimo bilancio, non
potendo contare su cifre desiderate, visto il forte debito pubblico. D’altronde
il nuovo governo, come i precedenti, non vuole assolutamente toccare
gl’interessi della piccola borghesia, i cui interessi tutti i partiti
rappresentano, e varare leggi, magari copiando dagli U.S.A., contro l’evasione
fiscale e contributiva, che supera i 300 md. l’anno. Non intende assolutamente
procedere per recuperare i 100.000 miliardi
di crediti vantati da Equitalia, che sia la Lega sia Cinque stelle
vogliono abolire. Eppure se si facessero pagare le tasse a tutti, non solo
ognuno pagherebbe meno, ma tutti i problemi dell’Italia sarebbero risolti,
costando lo Stato sociale circa 500 md. all’anno. Si potrebbe avere una scuola,
una sanità, un servizio di trasporti migliori; andare in pensione prima ed in
età accettabile e non con la badante; avere un reddito di vita per tutti i
disoccupati, come in altri Paesi europei, garantire a tutti uno Stato sociale
reale e non fantomatico. I programmi elettorali dei partiti di governo sono
ancora sulla carta e lì rischiano di rimanere. Non lottando contro l’evasione
fiscale e contributiva, non aggredendo gli sprechi e le elargizioni, non c’è
spazio per aumentare la spesa dello Stato, se non con l’aumento del debito
pubblico, che dal 2000 ad oggi è aumentato di circa il 130%. In Italia l’assetto
produttivo è composto per il 90% circa da piccole imprese. Non esiste una
borghesia vera se non in minima parte. Si aggiunga poi il peso non indifferente
della piccola borghesia parassitaria e si avrà il quadro di un capitalismo
straccione. Ne discende che ogni partito parlamentare è più attento a quel tipo
d’interessi nella difesa dei rapporti di produzione. Ne consegue che, essendo
quella classe reazionaria e conservatrice, veda ogni cambiamento come una
rovina. I suoi rappresentanti, coerenti con gl’interessi che rappresentano, non
portano avanti una maggiore concentrazione produttiva, incrementando la parte
tecnologica, non indirizzano la loro azione politica in modo da superare
situazioni di privilegio e di blocco del mercato nella distribuzione dei
carburanti, nella distribuzione delle merci, nel rendere aperte situazioni
settoriali chiuse e non aperte al mercato. Questa realtà porta ad avere sul
mercato produzioni, al di là di poche eccezioni, a basso contenuto tecnologico,
che per essere competitive hanno necessità di avere un costo del lavoro basso
ed una forza lavoro non flessibile, ma precaria. La conseguenza è che i salari
italiani siano tra i più bassi del mondo, che la precarietà italiana sia tra la
più che alta, che si vada in pensione più tardi che in altri Paesi, che i
servizi sociali siano, in divenire ancora di più, tra i più scadenti del mondo.
Non che negli altri Paesi non vi sia un attacco alle condizioni salariali, di
lavoro, di diritti dei lavoratori, ma si parte da dimensioni migliori nei
salari, negli orari, nei diritti e non si arriva ai livelli italiani. D’altronde
il capitalismo è profitto ed ha necessità di plusvalore per averlo. In un mondo
capitalistico globale voler chiudersi nei propri confini indica un’analisi
della realtà confusa, che, sviluppandosi nella difesa del nazionalismo,
potrebbe portare anche a situazioni tragiche. Nel capitalismo i confini sono
solo in geografia. Non esistono per il denaro e le merci. La competitività
delle merci è determinata dal prezzo, questi dal costo del lavoro fisso e
variabile. Meno lavoro fisso vi è in una merce e più il plusvalore
estratto cade sulle spalle del lavoro variabile. Il nuovo governo, stante l’attuale
realtà socio-economica, per i lavoratori nulla cambierà, per la borghesia
grande e piccola invece continuerà a cercare di dare vantaggi, ma i margini saranno
sempre più ristretti. La Lega ed i Cinque stelle, come i loro predecessori, mancano
di visione capitalistica e cercano di arrangiarsi. La visione non si costruisce
e realizza in un giorno, ha bisogno di tempo e di strategia chiara. Per
distogliere l’attenzione, aiutati dai mass-media, drammatizzeranno sempre più
le migrazioni, la cronaca nera, lo scandalismo, l’etica morale e religiosa. Per
i cittadini, per i lavoratori ci sarà la crescita delle disillusioni, delle
frustrazioni, delle rassegnazioni, dell’individualismo, dell’isolamento dalla
vita sociale e politica. Così facendo, faranno gl’interessi della grande e
piccola borghesia. Ci saranno spettatori, spettatori interessati, ma sempre
meno protagonisti. Essere protagonisti vuol dire non sottomettersi ed
arrendersi mai, studiare, conoscere, prendere coscienza della realtà in cui
viviamo, avere tattica e strategia per superare questa realtà, lottare per un
mondo migliore, dove “ Dove ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere
secondo le sue necessità” Nel mondo vi sono circa sette miliardi di persone.
Siamo tutti fratelli e sorelle, senza distinzione di colore della pelle, di
lingua, di razza. Tutti meritano di vivere una vita serena e bella. Oggi non è
così. Innumerevoli tragedie colpiscono l’umanità. Una vita migliore ed un mondo
migliore non vi potrà mai essere in un sistema basato sullo sfruttamento dell’uomo
sull’uomo. La democrazia borghese è la libertà di fare profitto. “Con le chiacchiere
non si riempie la pancia. La pancia si riempie con la pasta asciutta.” Diceva
mio nonno.
sabato 21 luglio 2018
Il governo della paura...
Il governo della “ Paura e del Terrore”: realtà e
propaganda.
Il governo “gialloverde” ha
iniziato il suo cammino. In una realtà socio-economica di milioni di poveri
senza alcun sostentamento, di forte disoccupazione, ad di là dei dati
trionfalistici, di crescente precarietà del lavoro, di innumerevoli crisi
aziendali, tanti cittadini credevano che il primo atto di Salvini e company
sarebbe stata l’abolizione della legge Fornero, come promesso in campagna
elettorale. Credevano che Di Maio e la sua cerchia avrebbero posto subito
all’ordine del giorno il superamento
della riforma del lavoro di Renzi, compresa la reintroduzione dell’art. 18 e la
riduzione dell’orario di lavoro a 28 ore, come scritto nel programma di governo
dei Cinquestelle. Credevano che la doppia tassa, favorevole ai più ricchi, il
reddito di cittadinanza ed altre promesse della campagna elettorale sarebbero
state calendarizzate al più presto. Invece no. Niente di tutto questo. Il
governo “gialloverde” è diventato il governo della “Paura e del terrore”. Per
distogliere i cittadini dalle promesse i nuovi governanti con un Presidente del
Consiglio fantasma, c’è, ma non si vede, hanno scelto la maschera della “Paura e del Terrore”, indicando nei
migranti via mare ,solo il 10 % del totale, visto che la stragrande maggioranza
sceglie strade legali, tipo il visto turistico, ad oggi sbarcati circa 15000
persone, e nei rom, circa 30000 in Italia, di cui buona parte integrati
totalmente nel vivere sociale, il nemico assoluto, accompagnati in questo
percorso dalla quasi totalità dei mass-media e dall’inconsistenza della
presunta opposizione politica, sindacale, civile. L’Italia non è la sola in
questo tragitto ideologico. Chi più chi meno, ma molte aree capitalistiche cavalcano
quest’onda. Trump è senz’altro il più rappresentativo. L’arma della migrazione,
normale nella storia dell’umanità e non ostacolabile, viene utilizzata come
depistaggio di massa dai bisogni delle persone per continuare a fare sempre più
profitti, aumentando lo sfruttamento e l’estrazione di plusvalore. Questa
propaganda disumana avviene mentre nel
mondo la lotta tra le potenze diviene sempre più cruenta per difendere o
conquistare zone d’influenza. Gli U.S.A., che nel primo dopoguerra vantavano la
metà del prodotto mondiale e che sono scesi a meno di un quinto, con una
parabola discendente senza freni, si avviano ad essere superati in questa
classifica dalla Cina, che sta sottraendo aree d’influenza allo zio Sam. Una di
queste è l’Africa dove il Paese del Grande Dragone sta investendo molto in
infrastrutture, quali strade, ferrovie, porti. Molte guerre in quest’area geografica sono frutto dello
scontro tra vecchi poteri e nuovi poteri e vedono l’industria, anche quella
italiana, delle armi aumentare, sempre più, i profitti. Si rompono vecchie alleanze e si costruiscono nuove. Gli U.S.A.
, da sempre contrari ad un blocco unico europeo, stanno spingendo sempre più
affinchè questo mercato di 500 milioni di persone non sia unificato per non
avere un competitor forte sul mercato mondiale e tenerlo al guinzaglio. Cercano
nel frattempo alleanze nuove e l’apertura di Trump alla Russia non è l’idea di
un “matto”, ma una linea politica ben precisa, per sottrarsi alla supremazia cinese.
La stessa Cina cerca di avere rapporti economici e politici sempre più stretti
con l’Europa, desiderio corrisposto dall’elite europea. E’ in atto una realtà
di mutamenti economici e politici in divenire, che porteranno sulla scacchiera
del mondo nuove supremazie di potenze
economico-politiche e nuove dimensioni. Il fatto che gli U.S.A., Paese
liberista per eccellenza, stiano portando avanti la politica dei dazi mostra la
sua debolezza e ci riporta agli anni trenta del secolo scorso, quando questo tipo
di politica fu l’anticamera della guerra. I partiti, cosiddetti sovranisti,
tipo la Lega e Cinquestelle, in questa fase servono al sistema, dopo che lo
stesso ha bruciato i partiti opportunisti, con le parole vicini ai lavoratori e
con i fatti servili agl’interessi del capitale, per sviare i cittadini dalle
loro esigenze reali: avere un lavoro, uno stipendio dignitoso, una casa,
avvicinarsi alla conoscenza, potersi costruire un futuro, dare cibo alla pancia
ed alla mente. Essi, come quelli di prima, promettono una vita migliore, usano
parole altisonanti, ma in pratica lo sfruttamento aumenta. Questo accade non da
oggi, ma dagli anni ’70 del secolo scorso, dopo la fine dei movimenti di lotta
degli anni ’60. Il mondo del lavoro negli anni, sempre con frasi fascinose, si
è visto ridurre gli scatti di anzianità a miserie, si è visto ridurre le
liquidazioni; ha constatato, in modo negativo, sulla sua pelle le varie riforme
pensionistiche, l’abolizione della scala mobile, la perdita di diritti vari,
l’emarginazione del collocamento statale e la nascita delle agenzie interinali
con il regalo alle aziende del lavoro flessibile, ovvero precario; il jobs-act
è stato il colpo finale nel tempo, ma non ultimo se non sorge un’opposizione alla bramosia del capitale di
sfruttare sempre più la forza lavoro. In Italia, capitalismo straccione da
sempre, questo disegno è ancora più accentuato per la dimensione medio-piccola
delle unità produttive, meno propense ad investimenti tecnologici e più decise
a sfruttare al massimo la forza lavoro per competere sul mercato. Non
dimenticando che queste imprese sono oltremodo aiutate dalle Stato, con i soldi
dei contribuenti, per l’80% lavoratori dipendenti, con agevolazioni varie e con tassazioni
bassissime, che spesso sfociano nell’evasione. I salari italiani, tra i più
bassi del mondo, sono conseguenza di questa realtà. Il ruolo dei partiti
sovranisti diventa importante per il capitale mondiale e nazionale in questa
fase, anche se i vari nazionalismi non potranno avere, in molti casi, gli
stessi interessi. Come il fascismo ed il nazismo essi si appropriano di
ideologie fondate su esigenze reali; il
bisogno di un lavoro, di un reddito, la speranza di un futuro, ma questa
propaganda è accompagnata da quella più massiccia contro un nemico o dei nemici:
gli ebrei ed i comunisti per i fascisti ed i nazisti: i migranti, i rom, tutti
coloro che si oppongono al “governo del cambiamento”. Sembra che anche i nuovi
governanti abbiano fatta propria la frase di Moltke: col tempo solo il capace
ha fortuna.” Tutto questo avviene con il gioco delle parti tra maggioranza,
opposizione, dirigenze sindacali. Un esempio è il cosiddetto “decreto dignità”
che non cambia assolutamente nulla nel mondo della precarietà, ma nel dibattito
politico sembra che sia una rivoluzione; un altro esempio è l’opposizione che svolge la segreteria in una libreria a Tor
Bella Monica, in Roma, per ripartire ed essere vicina ai più oppressi, come se
bastasse questo per avere una visione di una difesa delle esigenze dei
lavoratori immediate e di una società futura, senza avere obiettivi concreti da
porre alla base di una strategia, ad esempio l’abolizione del jobs-act ed il
superamento della legge “Fornero” nell’immediato e superamento delle
disuguaglianze con più libertà, uguaglianza, fraternità nello storico. Sembra
la recita di una commedia, dove ognuno ha la sua parte, e l’obiettivo comune è
quello di difendere il capitale ed i suoi interessi. D’altronde nessuno dei
partiti borghesi si pone l’obiettivo di superare i rapporti di produzione e ,
di conseguenza, il sistema capitalistico. Senza questo obiettivo nulla potrà
mai mutare per le persone che vivono sulla forza delle proprie braccia e della
propria mente. Il capitalismo, per sua natura ed interesse, è sottomissione,
disuguaglianza, individualismo, sfruttamento, “Il capitalista per giungere al
profitto non si fermerebbe davanti a nulla”. Senza il fine di superare questo
sistema, non vi potrà essere alcun cambiamento per le classi lavoratrici. Vi
saranno momenti migliori o peggiori, a seconda dei cicli economici e delle
lotte messe in campo, ma lo sfruttamento sarà sempre concreto. I pugilatori a
pagamento con lingua da schiavi continuano a dipingere questo sistema come il
migliore possibile, ma la realtà dice che vi sono nel mondo più di due miliardi
di persone sottoalimentate, milioni che muoiono d’inedia, tra cui 50 milioni di
bambini, più di 70 guerre medie e piccole, miliardi di persone analfabete e
lontane dalla conoscenza. I cantori del capitale inventano ogni giorno formule
propagandistiche per illudere le persone di un futuro migliore, ma non dicono,
lo mostrano gli studi dello stesso sistema, che nei prossimi anni gli occupati
diminuiranno per effetto della concorrenza e delle innovazioni tecnologiche.
L’unica arma di difesa può essere la lotta per la riduzione d’orario di lavoro
per lavorare meno e lavorare tutti ed il salario di vita per chi è senza
lavoro. L’essere umano non è al centro del sistema attuale, è necessario che lo
sia. La vita di una persona è più importante di tutto e chi è contro la massima
emancipazione di ogni essere umano è disumano e non merita di essere parte di
una società veramente civile. E’ necessario che ogni essere umano prenda in
mano la sua vita ed insieme ai suoi simili si ponga in cammino per la
costruzione di una difesa ordinata dei suoi interessi immediati, quali salario,
riduzione d’orario, salario di vita, superamento della legge Fornero e del jobs-act, migliori condizioni di
lavoro e di vita e nello storico porsi in condizione di dar vita ad una nuova
società in cui i bisogni materiali e spirituali di ogni essere umano siano
soddisfatti. Ogni persona ha diritto ad una vita bella e felice!
“Lo sviluppo della produzione
rende anacronistica l’ulteriore esistenza di classi sociali distinte. Nella
misura in cui scompare l’anarchia della produzione sociale, vien meno anche l’autorità
politica dello Stato. Gli uomini, finalmente padroni della forma loro propria
di organizzazione sociale, diventano perciò ad un tempo padroni della natura,
padroni di se stessi, liberi. Compiere quest’azione di liberazione universale è
il compito del proletariato moderno. Studiarne a fondo le condizioni storiche e
conseguentemente la natura stessa e dare così alla classe, oggi oppressa e
chiamata all’azione, la coscienza delle condizioni e della natura della sua
propria azione è il compito del socialismo scientifico, espressione teorica del
movimento proletario… Al suo posto deve subentrare un’organizzazione della
produzione in cui , da una parte nessun singolo può scaricare sulle spalle di
altri la propria partecipazione al lavoro produttivo, fondamento naturale dell’umana
esistenza, in cui, dall’altra, il lavoro produttivo, anziché mezzo per l’asservimento,
diventa mezzo per l’emancipazione del genere umano, poiché fornisce ad ogni
singolo l’occasione di sviluppare e di mettere
in azione tutte quante le sue capacità sia fisiche che spirituali in
tutte le direzioni: in cui così il lavoro, da peso, diverrà gioia.”
F. Engels, “ Antiduhring”
venerdì 4 maggio 2018
Alle grandi potenze...
Alle grandi potenze nulla importa della Siria, ma la Siria è
importante come lotta per le aree d’influenza.
In Siria, con l’indebolimento
economico U.S.A. e la loro diminuita
capacità di fare “il guardiano del
mondo”, da alcuni anni si scontrano
volontà d’influenze ed interessi che riguardano la Russia, L’Iran, la Turchia,
l’Arabia Saudita, Israele. La Russia cerca
spazio nell’area medio orientale per rafforzare le aree d’influenza e lo sbocco
in mare aperto, L’Iran ha i medesimi obiettivi ed usa anche il collante
religioso, la Turchia vorrebbe appropriarsi dell’area siriana curda, l’Arabia
Saudita ed Israele temono, anche per credi religiosi diversi e non avendo più
una copertura forte degli U.S.A., di trovarsi
a dover fronteggiare attacchi, soprattutto dell’Iran per la supremazia
nell’area. Negli anni scorsi sono stati proprio gli U.S.A. a determinare la
lotta dei ribelli siriani, da una parte dei quali è poi nata l’Isis. Gli stessi
americani hanno poi appoggiato i curdi, essenziali nella lotta contro l’Isis.
La situazione ultima ha visto la Turchia, membro della N.A.T.O., fare guerra ai
curdi con gli U.S.A. che lasciano fare; la Russia, che, insieme ai curdi, ha
quasi sconfitto lo Stato islamico; Russia, Iran e Turchia, che hanno avuto un
summit, decisi a spartirsi la Siria. Questa situazione ha allarmato l’Arabia
Saudita ed Israele, che hanno spinto gli U.S.A. ad intervenire per mostrare al
mondo che se anche procedessero al ritiro delle truppe in quell’area, come ha
detto Trump alcuni giorni fa, essi sono sempre pronti ad intervenire in caso di
necessità. Ieri mattina l’intervento militare c’è stato. Insieme agli americani
hanno partecipato all’azione la Francia, che non abbandona mai il sogno di
grandeur, e l’Inghilterra, mai dimentica del passato coloniale ed alleata
fedele degli U.S.A.. Prima dell’iniziativa bellica, come ha dichiarato la
ministra della difesa francese, hanno comunicato (sic) ai russi il piano
d’azione e le coordinate dei bersagli in modo che i siriani fossero avvisati.
L’intervento non ha avuto la copertura dell’ O.N.U. né della N.A.T.O., ove
siedono sia gli americani sia i turchi, avversari in questa realtà del mondo. La
causa, che ha determinato la decisione dell’azione, è stata, secondo le nazioni
attaccanti, la certezza dell’uso di armi chimiche da parte di Assad. Certezza
non dimostrata e che, secondo i russi, la responsabilità va data ad agenti
inglesi infiltrati. Va detto, per dovere di cronaca, che c’era stato un accordo
tra Assad ed i ribelli, con la supervisione della Russia per liberare l’area.
Di conseguenza, ipoteticamente, il governo siriano non avrebbe avuto alcun
interesse ad usare armi chimiche. Certo lascia pensare il fatto che nessuno
parla mai delle stragi dell’Arabia Saudita in Yemen, anche con armi italiane, e
che il mezzo milione di morti, finora, della guerra siriana siano solo un dato
numerico. Carl von Clausewitz in “Della
guerra” scriveva: “La guerra è la continuazione della politica con altri
mezzi…La guerra è un atto di violenza per imporre all’avversario la nostra
volontà… La guerra è un gioco di interazioni fra incertezze, frizioni,
casualità. E’ un atto d’intelligenza politica, calcolo di probabilità e
disponibilità al rischio.” Al di là dei comodi palliativi propagandistici che
ogni volta vengono messi in campo, resta il fatto che il capitalismo è guerra,
fame e miseria per miliardi di esseri umani nel mondo. Nel capitalismo le
parole amore, pace, libertà, giustizia, uguaglianza, democrazia sono parole
vuote, non riempite da una realtà ove ogni essere umano sia libero dai bisogni,
uguale ad ogni altro nei diritti, fratello o sorella di ogni altro essere umano
nell’unità d’intenti e di volere nel cammino della vita, libera da oppressioni,
sfruttamento, egoismo, ipocrisia e resa bella e meritevole di essere vissuta.
mercoledì 31 gennaio 2018
La democrazia: un inganno...
La democrazia: un inganno nel sistema capitalistico.
La parola democrazia deriva dal
greco e significa letteralmente governo del popolo. Ovvero la maggioranza del
popolo dovrebbe decidere forme di governo e governi. In quasi tutti i Paesi,
cosiddetti democratici, la maggioranza o gran parte dei cittadini, si astiene
dal voto. Il partito più votato o la coalizione, come in Italia,
rappresenta una minoranza di coloro che
hanno diritto al voto. Il governo quindi non rappresenta la maggioranza, ma
la minoranza. Si aggiunga, come in
Italia, che il cittadino non vota il proprio rappresentante e non sceglie il
parlamentare. Si dice “ una testa, un voto”, ma la classe borghese, detentrice
dei mass-media, è in grado d’ influenzare più votanti e di dirigere le
elezioni. In democrazia governa, di conseguenza, non la maggioranza, ma la
minoranza. I governi rappresentano le classi dominanti, mai quelle dominate.
Nella stesura delle liste dei vari partiti per le elezioni prossime le alte
gerarchie dei raggruppamenti politici, in molti casi, hanno chiesto, solo per
essere posti in lista, somme dai 30000,00 € ai 50000, 00 €. Si comprende bene
che nessun lavoratore o lavoratrice sarebbe in grado di mettere sul piatto una
tale somma. Difatti le liste sono piene di rappresentanti delle borghesia,
della media borghesia, di liberi professionisti, di personaggi indagati o già
condannati in alcuni gradi di giudizio. Costoro versano la somma richiesta,
investono denaro per la campagna elettorale e lo fanno non certo per un ideale,
ma o per rappresentare interessi o per il proprio tornaconto. Se poi si va ad
analizzare le varie promesse elettorali sembra di assistere ad uno spettacolo
di piazzisti. Si promettono meno tasse, ma solo per le imprese e per i ricchi,
dimenticando totalmente i milioni di cittadini che evadono od eludono il fisco per centinaia di miliardi di euro.
Equitalia ha un credito verso questi ladri di tasse non pagate e di servizi di
1000,00 miliardi, ma nulla si fa per riscuoterlo. Anzi le ultime leggi hanno
incoraggiato l’evasione e l’elusione fiscale. Si dice di voler abolire la legge
Fornero, ma si propone di andare in pensione o con 41 anni di contributi o con
la quota 100. Se uno ha 25 anni di contributi nella sua vita lavorativa
dovrebbe, di conseguenza, andare in pensione a 75 anni. Molti si scagliano
contro la precarietà, sprecano lacrime di coccodrillo per i giovani, ma nessuno
si pone l’obiettivo di abolire le ultime leggi sul lavoro e ritornare al
contratto a tempo indeterminato, full-time o part-time che sia e lasciare il tempo determinato solo per
aumenti di produzione stagionali o per sostituzioni temporanei di personale,
tipo la maternità. Alcuni mettono in risalto come priorità il lavoro, ma se si
lascia la Fornero o si propongono soluzioni simili o peggiori; se non si
aboliscono le ultime leggi sul lavoro; se non si rivendica la riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario, la realtà porta a maggior
sfruttamento, precarietà, disoccupazione. Alcuni si riempiono la bocca della necessità di alzare gli stipendi, ma
nulla fanno perché ciò avvenga. E’ una fiera di piazzisti, di illusionisti e di
apprendisti stregoni. Nonostante tutto il marcio che si vede galleggiare sulle
acque sporche del sistema, i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi
dicono che “la democrazia ha i suoi difetti, ma non vi sono altri tipi di
società”. Come dire “ accontentatevi di questa minestra o buttatevi dalla
finestra”. Invece proprio la realtà capitalistica mostra la necessità di
superarla. E’ inaccettabile che vi siano esseri umani che muoiano per fame,
esseri umani trattati come schiavi, esseri umani con la pancia piena ed esseri
umani con la pancia vuota, che il
diritto alla soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali siano negati. L’aspirazione
ad una società in cui ogni essere umano possa vivere nella soddisfazione delle
necessità materiali e spirituali è stata sempre nei cuori e nelle menti degli
esseri umani. Tanti nella coscienza delle dinamiche socio-economiche hanno
lottato teoricamente e praticamente per realizzarla, partendo dalle contraddizioni
del capitalismo, sapendo, scientificamente, che situazioni di rottura con l’attuale
sistema si sono determinate e si presenteranno nella storia. Tanti esseri umani
non si sono fermati allo sdegno per le brutture dell’attuale realtà, si sono indignati,
s’indignano e non si fermano a spiegare il mondo, ma lottano per cambiare lo
stato di cose presente. Lo sdegno porta alla rassegnazione ed all’isolamento
individualistico, l’indignazione porta alla ribellione, supportato dalla conoscenza,
ed alla volontà di costruire un mondo migliore. Ogni essere umano cerca nella
vita serenità e soddisfazione dei propri bisogni, ma ogni giorno di più si
rende conto che questa semplice aspirazione è frustrata dalla realtà che lo
circonda. Tanti non vedono vie d’uscita e trovano rifugio nella fede, nel dare
fiducia a chi promette meglio situazioni migliori, nell’astensione dalla vita
politica e sociale. La politica deriva dal greco e vuol dire “ difesa degl’interessi”.
La borghesia fa politica ogni giorno e difende i suoi interessi, che si
condensano nel raggiungimento del profitto. Tutte le leggi in democrazia mirano
a salvaguardare il profitto. Negli ultimi vent’anni in Italia abbiamo ascoltato
tante promesse e tanti falsi sogni. In realtà per i lavoratori ciò ha
significato perdere diritti, occupazione e riduzione di stipendi e pensioni. In
questi giorni questo gioco continua da parte dei vari partiti borghesi e dei
mass-media ed è un’offesa all’intelligenza umana, che non può accettare di sentirsi
ripetere la solita “solfa”. Anche chi lavora deve fare politica, se non la fa,
lascia campo libero e pallone all’avversario. Ma l politica dei lavoratori deve
basarsi su riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, abolizione
della legge Fornero e ritorno alla situazione precedente, per aumentare l’occupazione;
abolizione delle leggi sul lavoro degli ultimi anni; su aumenti salariali che
recuperino quanto perso in questi anni; su salario garantito per i disoccupati,
affinchè le crisi se le paghino i borghesi e non i lavoratori; su una vera
lotta all’evasione ed elusione fiscale con leggi già in vigore in altri Paesi,
che facciano una dura ed intransigente lotta a questi ladri. Questo per l’immediato.
Nello storico costruire e sviluppare un’organizzazione che lotti, in momenti
storici ben precisi, per una società comunista, l’unica che può garantire
lavoro obbligatorio per tutti, case per tutti e soddisfazione dei bisogni
materiali e spirituali per tutti. Oggi con lo sviluppo tecnologico e produttivo
raggiunto, basterebbe che tutti lavorassero per due ore al giorno ed il
necessario per l’umanità intera sarebbe garantito. L’essere umano non può
ottenebrare la sua mente ed il suo cuore in giornate intere di lavoro, ha
bisogno di vivere la vita e di dedicarsi nella giornata anche allo studio, allo
sport, al tempo libero, a fare ciò che più gli piaccia. La vita è bella e
merita di essere vissuta in tutto il suo splendore!
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