Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

mercoledì 29 dicembre 2021

Comunismo e revisionismo in Italia

Una testimonianza storica di Bruno Fortichiari, uno dei fondatori del PCD'I, sezione dell'internazionale comunista, propedeutica per il presente e il futuro. " L'uomo ragionevole si adatta al mondo. L'uomo irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se. Quindi tutto il progresso dipende dall'uomo irragionevole. " G.B. Shaw " Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi. Gli occhi
vedono solo ciò che è limitato. Guarda con il tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola." R. Bach, il gabbiano Jonathan Livingston Le idee rendono un essere umano forte. Gli ideali lo rendono invincibile. Nel confronto con la vita molte volte sconfitto, ma mai vinto.

domenica 26 dicembre 2021

Vorrei accarezzare il tuo viso...

Vorrei accarezzare il tuo viso con il soffio del mio cuore. Mentre s’immerge nei tuoi occhi, il mio cuore si spettina e la mente s’illumina del tuo amore, immenso come il cielo. Ti dono il mio cuore e il tuo lo porto sempre con me, nel sole e nel vento, nel sorriso e nel pianto. Il tuo sorriso è la porta della gioia, della vita, ed io mi perdo mentre ti guardo. Il vento fa svolazzare i tuoi capelli e noi ci perdiamo nella natura che ci circonda e che ci trasporta in un mondo sereno e dolce, in un bacio intenso come l’aurora di un giorno d’estate. Ti accarezzo, mi accarezzi in un fuoco impetuoso che arde nei nostri corpi e attraversa il tempo e tramuta la dolcezza in passione. E voliamo nell’universo infinito e maestoso. Solo noi, due anime in un’anima, due corpi in un corpo, lontani da ogni ipocrisia, in alto, nello spazio e nel tempo infinito. Giuseppe Calocero

domenica 12 dicembre 2021

"Ormai convien che tu così ti spoltre..."

Inferno Canto XXIV: VIII cerchio,settima bolgia, I ladri. «Omai convien che tu così ti spoltre», disse 'l maestro; «ché, seggendo in piuma, in fama non si vien, né sotto coltre; sanza la qual chi sua vita consuma, cotal vestigio in terra di sé lascia, qual fummo in aere e in acqua la schiuma. E però leva sù; vinci l'ambascia con l'animo che vince ogne battaglia, se col suo grave corpo non s'accascia. Più lunga scala convien che si saglia; non basta da costoro esser partito. Se tu mi 'ntendi, or fa sì che ti vaglia». Leva'mi allor, mostrandomi fornito meglio di lena ch'i' non mi sentia, e dissi: «Va, ch'i' son forte e ardito». Il capitalismo è furto legalizzato. Non basta non essere d'accordo con tale realtà,non basta vederlo come il regno del male, bisogna prendere coscienza dell'antro in cui siamo costretti, in molti casi, a sopravvivere e andare oltre. Oltre lo sfruttamento di uomini, donne, bambini; oltre la miseria, le ingiustizie, le disuguaglianze, la schiavitù del bisogno. L'ascesa verso un mondo nuovo può essere lunga e dura, ma ciò che non avviene in decenni, nella storia, succede in poche settimane. La vita è bella e tutti meritano di viverla in tutto il suo splendore!

mercoledì 8 dicembre 2021

"Possiamo essere liberi se tutti lo sono." F. Hegel.

"Ma la forza delle idee, la forza della partecipazione , della comunione d’interessi alla fine vince ed oggi noi siamo più forti , perché noi sappiamo cosa vogliamo e quello che vogliamo lo vogliono tutti : un mondo nuovo .Basta con la violenza , basta con la sopraffazione , basta con lo sfruttamento , basta con la miseria , basta con la disoccupazione , basta con le guerre , basta con l’ipocrisia , basta con l’odio ! Siamo stanchi di queste miserie ! Noi vogliamo vivere una vita vera in cui lavorare sia normale , avere una casa sia normale , soddisfare i propri bisogni sia normale , amarsi sia normale , essere liberi materialmente e moralmente sia normale , essere uguali sia normali , essere fratelli sia normale .” Le persone riunite erano un estasi ed ogni parola di Giulia era sopraffatta dagli applausi e dalle grida di gioia . “Mezzi d’informazione e persone di ogni tipo ci riempiono la testa con parole come democrazia , libertà , pace , ma il senso da essi inteso va oltre il significato stesso delle parole stesse . Che democrazia è quando le decisioni prese dagli organi di governo fanno solo gl’ interessi di poche persone . Che libertà è quando un essere umano non è libero di lavorare ,di soddisfare i propri bisogni , di avere una casa , di conoscere . Che pace è quando portare la pace significa fare la guerra .Dicono :” E vero faccio la guerra , però la faccio per la pace .” E il colmo della presa in giro .E la dimostrazione di quanta poca stima questi signori abbiano della nostra intelligenza . Nel mondo ci sono popoli interi che muoiono di fame , milioni di bambini che muoiono di fame . Assistiamo a discorsi pietistici , a servizi televisivi pietistici , ma nessuno fa niente per superare questa drammatica realtà .Negli stessi paesi ci sono poche persone tra le più ricche al mondo , che magari hanno i bagni in oro , le maniglie delle porte in oro , che ci fanno vedere con altri servizi televisivi, magari nello stesso programma con atteggiamento di rispetto e di riverenza . Nessuno dice che quelle realtà sono un ‘offesa all’umanità , nessuno lotta per superare queste aberranti situazioni .Noi invece lottiamo contro queste offese all’umanità e vogliamo eliminarle , perché una società non può dirsi tale se anche un solo essere umano non gode appieno la propria vita. Queste stesse persone che tanto ci tengono a superare la fame nel mondo sono le stesse che , per mantenere profittevoli i prezzi di mercato , distruggono le quantità eccedenti di latte , carne , frutta , grano . A queste persone non interessa le sorti dell’umanità , ma solo quelle dei loro portafogli , dei loro conti in banca . La loro lingua è biforcuta . Il loro cuore batte solo per il denaro ,anche nei rapporti d’amore è regolato dagli interessi. Il loro corpo è strumento per sembrare , non essere , per arricchirsi . La nostra lingua invece è sincera , è lo specchio del nostro pensiero . Il nostro cuore batte , batte forte per un mondo nuovo , per il fratello che soffre , per un ‘alba che sorge , per un amore vero , per tutto quello che di bello c’è in questo mondo.Il nostro corpo è quello che la vita ci da ed ama le cose vere , ama essere , è al servizio di un ‘idea , di un sogno , di mondo nuovo . “ Mentre Giulia continuava nel suo discorso le emozioni delle sue parole portavano tanti alla commozione , velata da calde lacrime . Le parole della “fata “ erano chiare e tutti si rendevano conto degli inganni subiti negli anni , delle illusioni avute , delle speranze riposte e poi deposte .Tutti si rendevano conto che il vecchio mondo era fondato sull’imbroglio , sull’ inganno , sull’apparenza , sull’ ignoranza , principi odiosi per un essere umano .Ora avevano capito e non volevano essere più ingannati , non volevano più delegare , ma partecipare e decidere in prima persona . “ Ci dicono che la politica è sporca , che bisogna starle lontano ed ancora una volta ci ingannano , per fare i loro interessi .La politica è la difesa dei propri interessi e lottare per un mondo dove ognuno da secondo le sue capacità e prende secondo le sue possibilità non è sporco , è altamente nobile .La politica sporca è quella che camuffa per politica la spartizione del benessere tra pochi e regala a tanti la miseria . Tutti devono far politica , tutti devono difendere i propri interessi , tutti devono partecipare con entusiasmo alla costruzione di un mondo nuovo . Nessuno deve stare ai margini , è dovere di tutti partecipare alla costruzione del proprio presente e futuro .Il nuovo mondo deve avere come idea guida la parola “Amore “ “Altruismo “ “Sincerità “ .Ogni essere umano deve essere se stesso dal profondo dell’anima , le finzioni , i camuffamenti , le perfidie buttiamole via come stiamo per fare con questo vecchio mondo . Dobbiamo godere la vita ed ogni giorno dobbiamo alzarci con la gioia , l’entusiasmo di vivere un grande giorno , un giorno straordinario , perché straordinario è ogni attimo della nostra vita .La paura , i tabù , le superstizioni buttiamole a mare ! Diamo spazio alla ragione , alla scienza ! Le tecnologie devono essere al nostro servizio , devono servire a migliorare la vita , a farcela godere sempre più . Non c’è libertà senza soddisfazione dei bisogni materiali e morali , non c’è uguaglianza senza potersi sedere alla stessa tavola , non c’è fratellanza senza attenzione verso ogni essere umano . Il nuovo mondo è vicino , mettiamoci ogni energia per prenderlo !” Un’ ovazione accolse la chiusura del discorso .I cuori erano densi di emozione , di calore , quel calore che sopraggiunge quando si è vicini a qualcosa di bello e tanto sognato." Giuseppe Calocero,Gli occhi oltre il cielo.

giovedì 11 novembre 2021

Le miserie del capitale e delle sue ideologie.

"La religione non è che un sole illusorio che si muove attorno all'uomo finchè questi non giunge a muoversi attorno a se stesso... La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di sospiro." K.Marx Quando sta accadendo in Polonia con 2000 migranti alla frontiera con la Bielorussia fronteggiati da 15000 soldati è l'emblema del capitalismo e dell'ipocrisia delle religioni che con la bocca spargono amore, pace, rispetto dell'essere umano e con le mani danno tragedie,miseria, fame, schiavitù dell' umano essere. Un momdo nuovo può essere costruito solo abolendo i rapporti di produzione con una produzione basata non sulla produzione e il profitto, ma sulla produzione per il consumo, ovvero mettendo al centro l'essere umano e i suoi bisogni. La libertà è soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali! Fin quando vi saranno 2 miliardi di esseri umani sottalimentati, milioni di bambini sfruttati sul lavoro, vedi quelli delle miniere di cobalto, e 50 milioni di bambini che muoiono di inedia ogni anno non vi è nè libertà, nè uguaglianza, nè fraternità. Mettere i lavoratori di un Paese contro quelli di un altro Paese è un vecchio modo per dividere i lavoratori e fare gl'intertessi del capitale e dei suoi servi. La classe lavoratrice non ha patria! La sua patria è il mondo! I lavoratori non devono cadere nel tranello dei vari ciarlatani che propagandano la divisione dei lavoratori. Tutti coloro che cercano di vivere vendendo la forza delle proprie braccia e del proprio cervello devono essere uniti al di là della nazione, della razza, della lingua, del colore della pelle, del sesso, perchè solo realizzando tale disegno ci si può difendere dagli attacchi pratici e idelogici del sistema e lavorare per una nuova frontiera dell'umanità, un mondo nuovo, dove alla porta d'ingresso giganteggi la scritta: " Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo i suoi bisogni." ________________________________________ LETTERA DI KARL MARX A SIGFRID MEYER E AUGUST VOGT Londra, 9 aprile 1870 Caro Meyer e caro Vogt, Ecco che mi avete in tutte le posizioni, e una volta con la mia figlia maggiore Jenny. Kugelmann ha fatto fare tutta questa roba in base a fotografie anteriori. Je ne suis pas l'auteur responsable de ces folies [non sono io il responsabile di queste follie N.d.T.]. Prima di tutto, per quanto riguarda il mio lungo debito epistolare nei vostri riguardi, vedrete dal biglietto accluso di Eccarius che il Con-siglio generale ha approvato un "votum of condolence" [una espressione di rammarico del Consiglio Generale dell'Internazionale per la malattia di Marx che gli impediva di partecipare alle sedute N.d.T.] a causa delle mie condizioni di salute (come vedete, mi esercito a scrivere tedesco della Pennsylvania). In realtà, a causa di continue ricadute sono stato in grado, dai primi di dicembre, di partecipare solo due volte alle sedute del Consiglio generale, talché il sottocomitato veniva sempre da me per le questioni piú importanti. In questa situazione i miei momenti liberi (e non sono ancora del tutto ristabilito) erano letteralmente assorbiti da lavori che hanno limitato la mia corrispondenza al minimo indi-spensabile. Prima di tutto ad vocem [per quanto riguarda N.d.T.] Sorge: egli ha mandato, due lettere a Eccarius in quanto segretario generale. Eccarius l'ha comunicate al Con-siglio generale. Ma quest'ultimo ha invitato Eccarius a passarmi le let-tere perché rispondessi nella mia qualità di segretario dei rami tedeschi negli Stati Uniti. Ho esitato di proposito, perché sapevo che Meyer era in viaggio per le Indie occidentali e non riuscivo a trovare l'indirizzo privato di Vogt. Non conosco le lettere private di Sorge ad Eccarius. Probabilmente esse riguardano soltanto la questione finanziaria, pagamento di Eccarius per le sue quote alla "Anbeiter-Union". Eccarius considera troppo la propria posizione di segretario generale e in un modo, che spesso com-promette noi tedeschi agli occhi dei francesi e degli inglesi, come un mezzo per far denaro. Vedi per esempio l'accluso biglietto che mi ha scritto Lessner t694' Questa è anche la ragione per cui non comunicherò a Eccarius la lettera di Meyer. In essa infatti si trova la frase, irresi-stibile per Eccarius, che cioè Sorge sarebbe in possesso di "mezzi finanziari". Per quanto riguarda le due lettere ufficiali di Sorge, esse sono scritte a nome dell'Associazione generale degli operai tedeschi, "Labor Union", n. 5, e firmate "Segretario corrispondente". Una di queste lettere contiene ordinazioni dei rapporti del Consiglio generale e altra roba corrente. L'altra lettera sostanzialmente non contiene altro che l'annuncio che quell'associazione ha aderito all'"Internazionale". Oggi scriverò alcune righe al signor Sorge e gli manderò le richieste 15 copie dell'ultimo rapporto. Un certo Robert William Hume (Astoria, Long Island New York) ci ha mandato tempo fa, in occasione delle risoluzioni del Consiglio generale sulla amnistia irlandese, una lunga lettera, la cosa migliore che finora abbiamo mai ricevuto da parte anglo-americana. Su mia proposta, egli è stato nominato corrispondente anglo-americano e ha accettato. Vi chiedo dunque di fare la conoscenza con lui e, a questo scopo, accludo alcune righe a lui dirette. Dall'accluso ritaglio della "Marseillaise" del 2 aprile vedrete che F. Carl e F. Jubitz - per noi degli sconosciuti - hanno mandato un messaggio a Parigi a nome degli operai tedeschi. Desidererei sapere se costoro sono dei vostri. Ciò che qui - nel Consiglio generale - su-scitò perplessità la circostanza che in questo messaggio l'Internazionale non viene neppure menzionata, anzi viene trattata come se non esistesse. Il generale Cluseret si era offerto al Consiglio generale come corri-spondente francese da New York. Non so se sia stato accettato, ma mi sembra di averlo sentito dire. È uno sbruffone, superficiale, invadente, fanfarone. Per esempio, in una delle sue ultime lettere alla "Marseillaise", si presenta come rappresentante riconosciuto degli operai di New York! Tuttavia quest'uomo ha una certa importanza per noi proprio per i collegamenti con la "Marseillaise". Nel caso vogliate fare la cono-scenza di questo "eroe", sia pure solo per vedere che tipo è, vi accludo un credential [una lettera di presentazione N.d.T.], che potrà esservi of use [utile N.d.T.] anche altrimenti. Il denaro inviato da Meyer a Stepney è stato consegnato al Consiglio generale. Stepney è un inglese molto pedante, ma in gamba. Mi ha man-dato la lettera di Meyer con gli allegati, di modo che ho potuto riconse-gnare la cosa al Consiglio generale. Domani l'altro (11 aprile) vi marderò ciò che ho sottomano delle cose internazionali. (Oggi è troppo tardi per la posta.) Manderò pure altro materiale sui "basileesi". Tra le cose inviate troverete anche alcune copie delle risoluzioni, a voi note, del Consiglio generale sull'amnistia irlandese, in data 30 no-vembre, di cui sono io l'autore, cosí pure un pamphlet irlandese sul trattamento usato ai Fenian convicts [fenians incarcerati N.d.T.]. Mi ero proposto di presentare altre risoluzioni sulla necessità di trasformare l'attuale unione (cioè schiavitù dell'Irlanda) in a free and equal federation with Great Britain [in una federazione libera ed uguale con la Gran Bretagna N.d.T.]. La continuazione di questa cosa è stata sospesa per il momento, as far as public Resolutions go [per quanto riguarda risoluzioni pubbliche N.d.T.], a causa della mia forzata assenza dal Consiglio generale. In esso non vi è altro membro che abbia sufficienti conoscenze delle questioni irlandesi e au-torità bastante presso i membri inglesi del Consiglio generale, per potermi sostituire. Ciò nonostante il tempo non è passato inutilmente e io vi prego di dedicare particolare attenzione a quanto segue: Dopo essermi occupato per anni della questione irlandese, sono giunto al risultato che il colpo decisivo contro le classi dominanti in Inghilterra (ed esso sarà decisivo per il movimento operaio all over the world [in tutto il mondo N.d.T.]) può essere sferrato non in Inghilterra, bensí soltanto in Irlanda. Il 1° gennaio 1870 il Consiglio generale ha emanato una circolare segreta, da me redatta in francese - (per il contraccolpo sull'Inghil-terra sono importanti soltanto i giornali francesi, non quelli tedeschi) - sul rapporto tra la lotta nazionale irlandese e l'emancipazione della classe operaia e quindi sulla posizione che l'Internazionale deve assu-mere nei riguardi della questione irlandese. Riassumo qui brevemente per voi i punti decisivi. L'Irlanda è il bulwark [baluardo N.d.T.] dell'aristocrazia fondiaria inglese. Lo sfruttamento di questo paese non è soltanto una delle fonti principali della sua ricchezza mate-riale. Esso è anche la sua massima autorità morale. Di fatto essi rappre-sentano il dominio dell'Inghilterra sull'Irlanda. L'Irlanda, perciò è il grand moyen [grande mezzo N.d.T.] mediante il quale l'aristocrazia inglese conserva il suo dominio anche in Inghilterra. D'altro canto: se domani l'esercito e la polizia inglese si ritirano dall'Irlanda, voi avrete immediatamente an agrarian revolution [una rivoluzione agraria N.d.T.] in Ir-landa. La caduta dell'aristocrazia inglese in Irlanda condiziona, a sua volta, e ha come conseguenza necessaria la sua caduta in Inghilterra. Ciò soddisfarrebbe la condizione preliminare per la rivoluzione prole-taria in Inghilterra. Poiché in Irlanda, sino ad oggi, la questione agraria è stata la forma esclusiva della questione sociale, poiché essa è una que-stione di pura sopravvivenza, una questione di vita o di morte, per l'im-mensa maggioranza del popolo irlandese, poiché, al tempo stesso, essa è inscindibile dalla questione nazionale, l'annientamento dell'aristocrazia fondaria inglese in Irlanda è un'operazione infinitamente piú facile che non in Inghilterra. Tutto ciò a prescindere dal carattere, piú passionale e rivoluzionario degli irlandesi, rispetto agli inglesi. Per quanto riguarda la borghesia ingles questa ha d'abord [in primo luogo N.d.T.] in comune con l'aristocrazia inglese l'interesse a trasformare l'Irlanda in pura e semplice terra da pascolo che fornisce carne e lana ai prezzi piú bassi possibili for the english market [per il mercato inglese N.d.T.]. Essa ha lo stesso interesse a ridurre la popolazione irlandese al minimo mediante eviction [esproprio N.d.T.] e emi-grazione forzata; in modo che il capitale inglese (capitale d'affittanza) possa funzionare in questo paese con "security" [sicurezza N.d.T.]. Essa ha i medesimi interessi in clearing the estate of Irland [a spopolare le terre d'Irlanda N.d.T.], che aveva in the clearing of the agricultural districts of England and Scotland [a spopolare i distretti agricoli di Inghilterra e Scozia N.d.T.]. Le 6.000-10.00O sterline dei proprietari assenteisti e delle altre rendite irlandesi che oggi affluiscono ogni anno a Londra, sono pure da mettere in conto. Ma la borghesia inglese ha interessi ancora piú notevoli nell'attuale economia irlandese. Attraverso la continua e crescente concentrazione dei contratti di affitto l'Irlanda fornisce il suo sovrappiú al labour market [mercato del lavoro N.d.T.] inglese e in tal modo comprime i wages [salari N.d.T.] nonché la posizione materiale e morale della classe operaia inglese. E ora la cosa piú importante! In tutti i centri industriali e commer-ciali dell'Inghilterra vi è adesso una classe operaia divisa in due campi ostili, proletari inglesi e proletari irlandesi. L'operaio comune inglese odia l'operaio irlandese come un concorrente che comprime lo standard of life [tenore di vita N.d.T.]. Egli si sente di fronte a quest'ultimo come parte della nazione dominante e proprio per questo si trasforma in strumento dei suoi aristo-cratici e capitalisti contro l'Irlanda, consolidando in tal modo il loro do-minio su se stesso. L'operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all'incirca come i poor whites [bianchi poveri N.d.T.] verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell'unione ameri-cana. L'irlandese pays him back with interest in his own money [lo ripaga con gli interessi della stessa moneta N.d.T.]. Egli vede nell'operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull'Irlanda. Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il se-greto dell'impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest'ultima lo sa benissimo. Il malanno non finisce qui. Esso si riproduce al di là dell'oceano. L'antagonismo tra inglesi e irlandesi è il fondamento nascosto del con-flitto tra Stati Uniti e Inghilterra. Esso rende impossibile ogni seria e sincera callaborazione tra le classi operaie dei due paesi. Esso permette ai governi dei due paesi, ogni volta che lo ritengano opportuno, di to-gliere mordente al conflitto sociale sia mediante il loro mutual bullying [aizzandoli l'uno contro l'altro N.d.T.], sia, in case of need [in caso di necessità N.d.T.], mediante la guerra tra i due paesi. L'Inghilterra, in quanto metropoli del capitale, in quanto potenza fino ad oggi dominante il mercato mondiale, è per il momento il paese piú importante per la rivoluzione operaia, oltre a ciò essa è l'unico paese, nel quale le condizioni materiali di tale rivoluzione si siano svi-luppate fino ad un certo grado di maturità. Perciò l'obiettivo piú impor-tante dell'Internazionale è di accelerare la rivoluzione sociale in Inghil-terra. L'unico mezzo per accelerarla è rendere indipendente l'Irlanda. Di qui ne deriva per l'"Internazionale" il compito di mettere sempre in primo piano il conflitto tra Inghilterra e Irlanda, di prendere sempre po-sizione aperta a favore dell'Irlanda. Il compito specifico del Consiglio centrale a Londra, è di risvegliare nella classe operaia inglese la consa-pevolezza che l'emancipazione nazionale dell'Irlanda non è per essa una question of abstract justice or humanitarian sentiment [questione di astratta giustizia o di sentimenti umanitari N.d.T.] bensì the first condition of their own social emancipation [la prima condizione per la loro stessa emancipazione sociale N.d.T.], Questi sono approssimativamente i punti principali della circolare, e ciò ha fornito al tempo stesso le raisons d'etre [le motivazioni N.d.T.], delle risoluzioni del Consiglio centrale sull'amnistia irlandese. Poco dopo ho inviato un violento articolo anonimo sul trattamento riservato dagli inglesi ai feniani ecc., contro Gladstone ecc. all'"Internetionale" (organo del nostro comitato centrale belga a Bruxelles). Al tempo stesso accusavo in quell'articolo i repubblicani francesi - (la "Marseillaise" aveva stam-pato delle stupidaggini sull'Irlanda dovute a quel miserabile di Talan-dier che sta qui) -, di riservare, nel loro egoismo nazionale, tutte le loro colères [furie N.d.T.] per l'impero. La cosa ha avuto successo. Mia figlia Jenny ha scritto firmando J. E. Williams (nella lettera privata alla redazione, essa si chiamava Jenny Williams) una serie di articoli per la "Marseillaise", pubblicando tra l'altro la lettera di O'Donovan Rossa. Hence immense noise [di qui il gran fracasso N.d.T.]. Gladstone, dopo essersi rifiutato cinicamente per molti anni, fu in tal modo costretto ad approvare finalmente un'inchiesta parlamentare sul trattamento riservato ai fenian prisoners [fenians prigionieri N.d.T.]. Mia figlia è adesso regular correspondent on irish affairs [corrispondente regolare per le questioni irlandesi N.d.T.] per la "Marseillaise". (Questo natural-mente è un segreto tra noi.). Il governo e la stampa inglese sono arrabbiati a morte perché la questione irlandese adesso è all'ordre du jour [ordine del giorno N.d.T.] in Francia e perché queste canaglie adesso vengono sorvegliate e smascherate su tutto il continente, via Parigi. Con la stessa fava abbiamo preso un altro piccione. Abbiamo infatti costretto i capi e i giornalisti irlandesi di Dublino ad entrare in rapporti con noi, cosa che finora non era riuscita al Consiglio generale! Voi avete un vasto campo d'azione in America, per operare nella stessa direzione, la coalizione degli operai tedeschi con quelli irlandesi (naturalmente anche con gli inglesi e gli americani che lo vorranno) è il massimo che adesso possiate fare. Ciò deve essere fatto a nome del-l'"Internazionale". L'importanza sociale della questione irlandese deve essere messa in chiaro. La prossima volta scriverò qualcosa riguardante in modo specifico la situazione degli operai inglesi. Salut et fraternité! [saluti e fraternità N.d.T.] ________________________________________

giovedì 28 ottobre 2021

Preghiere capitalistiche.

Preghiere capitalistiche Paul Lafargue (1886) ________________________________________ Fonte: Paul Lafargue, Il diritto all’ozio. La religione del Capitale, a cura di Lanfranco Binni, Firenze, Il Ponte Editore, 2015. Trascritto da Leonardo Maria Battisti su licenza concessa dal Fondo Walter Binni, febbraio 2019. ________________________________________ I. Orazione domenicale Capitale, padre nostro, che siete di questo mondo, Dio onnipotente che cambiate il corso dei fiumi e forate le montagne, separate i continenti e unite le nazioni, creatore delle merci e fonte di vita, che comandate i re e i sudditi, i padroni e i salariati, sia fatto il vostro regno su tutta la terra. Dateci molti compratori per le nostre merci, quelle buone e anche quelle cattive; Dateci dei lavoratori miserabili che accettino senza ribellarsi ogni lavoro e si accontentino del più infimo salario; Dateci dei gonzi che credano alle nostre pubblicità; Fate che i nostri debitori paghino integralmente i loro debiti*1 e che la Banca sconti il nostro credito; Fate che Mazas1 non si apra mai per noi e proteggeteci dal fallimento; Accordateci rendite perpetue. Amen. II. Credo Credo nel Capitale che governa la materia e lo spirito; Credo nel Profitto, suo figlio assolutamente legittimo, e nel Credito, lo Spirito Santo che procede da lui, insieme a lui adorato; Credo nell’Oro e nell’Argento che, torturati nella Zecca, fusi nel crogiolo e coniati al bilanciere, ricompaiono nel mondo come Moneta legale e, ritenuti troppo pesanti, dopo aver circolato per tutta la terra, scendono nei sotterranei della Banca per resuscitare in forma di Carta-moneta; Credo nella Rendita del cinque per cento, ma anche del quattro e del tre per cento, e all’autentica Quotazione dei valori; Credo nel Grande Libro del Debito pubblico, che garantisce il Capitale dai rischi del commercio, dell’industria e dell’usura; Credo nella Proprietà privata, frutto del lavoro altrui, e nella sua durata fino alla fine dei secoli; Credo nella necessità della Miseria, che fornisce salariati ed è la madre del superlavoro; Credo nell’Eternità del Salariato che libera il lavoratore dalle preoccupazioni della proprietà; Credo nel Prolungamento della giornata di lavoro e nella Riduzione dei salari, e anche nella Falsificazione dei prodotti; Credo nel dogma sacro «comprare a basso prezzo e vendere caro», e credo ugualmente nei principi eterni della nostra santissima Chiesa, l’Economia politica ufficiale. Amen. III. Saluto (Ave Miseria) Salve, Miseria, che schiacciate e domate il lavoratore, che dilaniate le sue viscere con i tormenti incessanti della fame, che lo condannate a vendere la sua libertà e la sua vita per un boccone di pane; che spezzate lo spirito di rivolta, che infliggete al produttore, a sua moglie e ai suoi bambini i lavori forzati dei bagni penali capitalisti, salve, Miseria, piena di grazia. Vergine santa che generate il Profitto capitalista, temibile dea che ci consegnate la classe avvilita dei salariati, siate benedetta. Madre tenera e feconda del Superlavoro, generatrice di rendite, vegliate su di noi e sui nostri. Amen. IV. Adorazione dell’oro Oro, merce miracolosa, che porti in te tutte le altre merci; Oro, merce primigenia, in cui si converte ogni merce; Dio, misura di ogni cosa; Tu, la piú perfetta, la piú ideale materializzazione del Dio Capitale, Tu, il piú nobile, il piú magnifico elemento della natura, Tu che non conosci muffa né punteruoli, né ruggine; Oro, merce inalterabile, fiore fiammeggiante, raggio radioso, sole splendente; metallo sempre vergine che, strappato dalle viscere della terra, la madre antica delle cose, torni a nasconderti, lontano dalla luce, nelle casseforti degli usurai e nei sotterranei della Banca e che, dal fondo dei nascondigli dove ti accumuli, trasmetti alla carta vile e miserabile la tua forza che essa moltiplica senza sosta; Oro inerte, che muovi l’universo, davanti alla tua fulgida maestà i secoli viventi si inginocchiano e ti adorano umilmente; Concedi la tua grazia divina ai fedeli che ti implorano e che, per possederti, sacrificano l’onore e la virtù, la stima degli uomini e l’amore della donna del loro cuore e dei figli della loro carne, e sfidano il disprezzo per se stessi. Oro, padrone supremo, sempre invincibile, eterno vittorioso, ascolta le nostre preghiere; Costruttore di città e distruttore di imperi; Stella polare della morale; Tu, che pesi le coscienze; Tu, che detti la legge alle nazioni e pieghi sotto il tuo giogo i papi e gli imperatori, ascolta le nostre preghiere; Tu, che insegni allo scienziato a falsificare la scienza, che persuadi la madre a vendere la verginità della figlia e costringi l’uomo libero ad accettare la schiavitú della fabbrica, ascolta le nostre preghiere; Tu, che compri le sentenze del giudice e i voti del deputato, ascolta le nostre preghiere; Tu, che produci fiori e frutti sconosciuti alla natura; Che semini i vizi e le virtú; Che generi le arti e il lusso, ascolta le nostre preghiere; Tu, che prolunghi gli anni inutili dell’ozioso e accorci i giorni del lavoratore, ascolta le nostre preghiere; Tu, che sorridi al capitalista nella sua culla e colpisci il proletario nel ventre della madre, ascolta le nostre preghiere; Oro, viaggiatore instancabile, che ti diletti in raggiri e imbrogli, esaudisci i nostri voti; Interprete di ogni lingua, Abile intermediario, Seduttore irresistibile, Misura degli uomini e delle cose, esaudisci i nostri voti; Messaggero di pace e fomentatore di discordie; Dispensatore di svaghi e di superlavoro; Ausiliario della virtú e della corruzione, esaudisci i nostri voti; Dio della persuasione che fai udire i sordi e sciogli la lingua ai muti, esaudisci i nostri voti; Oro maledetto e invocato da innumerevoli preghiere, venerato dai capitalisti e amato dalle cortigiane, esaudisci i nostri voti; Dispensatore dei beni e dei mali; Sciagura e gioia degli uomini; Guarigione dei malati e balsamo dei dolori, esaudisci i nostri voti; Tu, che streghi il mondo e corrompi la ragione umana; Tu, che abbellisci le brutture e rimedi alle sciagure; Pacificatore universale, che rendi onorevoli la vergogna e il disonore, e rispettabili il furto e la prostituzione, esaudisci i nostri voti; Tu, che premi la viltà con le glorie dovute al coraggio; Che accordi alla bruttezza gli omaggi dovuti alla bellezza; Che doni alla vecchiaia decrepita amori dovuti alla giovinezza; Mago malefico, esaudisci i nostri voti; Demone che scatena l’assassinio e infonde la follia, esaudisci i nostri voti; Fiamma che illumina le strade della vita; Guida e protettore e salvezza dei capitalisti, esaudisci i nostri voti. Oro, re di gloria, sole di Giustizia; Oro, forza e gioia della vita. Oro, illustre, vieni a noi; Oro, amabile per il capitalista, temibile per il produttore, vieni a noi; Specchio dei godimenti; Tu, che doni all’ozioso i frutti del lavoro, vieni a noi; Tu, che riempi le cantine e i granai di chi non vanga e non pota le vigne, non ara e non miete, vieni a noi; Tu, che nutri di carne e di pesci chi non porta al pascolo gli armenti né sfida le tempeste in mare, vieni a noi; Tu, la forza e la scienza, e l’intelligenza del capitalista, vieni a noi; Tu, la virtù e la gloria, la bellezza e l’onore del capitalista, vieni a noi; Oh! vieni a noi, Oro seducente, speranza suprema, inizio e fine di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni sentimento capitalista. Amen. ________________________________________ Note *1. Il Pater noster dei cristiani, scritto da mendicanti e vagabondi per poveri diavoli schiacciati dai debiti, chiedeva a Dio la remissione dei debiti: dimite nobis debita nostra, dice il testo latino. Ma quando dei proprietari e degli usurai si convertirono al cristianesimo, i padri della Chiesa tradirono il testo primitivo e tradussero impudentemente debita con peccati. Tertulliano, dottore della Chiesa e ricco proprietario, che sicuramente avanzava crediti da una folla di persone, scrisse una dissertazione sull’Orazione domenicale sostenendo che bisognava intendere la parola debiti nel senso di peccati, gli unici debiti che i cristiani assolvono. La religione del Capitale, piú avanzata della religione cattolica, doveva reclamare l’integrale pagamento dei debiti, essendo il credito l’anima delle transazioni capitaliste [N.d.A.].↩ 1. Carcere parigino.↩ ________________________________________ ________________________________________Il fondamento della critica alla religione é: è l’uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l’uomo. Infatti, la religione è la coscienza di sè e il sentimento di sè dell’uomo che non ha ancora conquistato o ha già di nuovo perduto se stesso. Ma l’uomo non è un'entità astratta posta fuori del mondo. L’uomo è il mondo dell’uomo, lo Stato, la società. Questo Stato, questa società producono la religione, una coscienza capovolta del mondo, poiché essi sono un mondo capovolto. La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare, il suo punto d’onore spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il suo universale fondamento di consolazione e di giustificazione. Essa è la realizzazione fantastica dell’essenza umana, poiché l’essenza umana non possiede una realtà vera. La lotta contro la religione è dunque, mediatamente, la lotta contro quel mondo, del quale la religione è l’aroma spirituale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, è l'anima di un mondo senza cuore, di un mondo che è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l'oppio del popolo. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigere la felicità reale. L’esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l’esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l'aureola. La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l'uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi. La critica della religione disinganna l'uomo affinché egli pensi, operi, dia forma alla sua realtà come un uomo disincantato e giunto alla ragione, affinché egli si muova intorno a se stesso e, perciò, intorno al suo sole reale. La religione è soltanto il sole illusorio che si muove intorno all'uomo, fino a che questi non si muove intorno a se stesso. E' dunque compito della storia, una volta scomparso l'al di la della verità, quello di ristabilire la verità dell'al di qua. E innanzi tutto è compito della filosofia, la quale sta al servizio della storia, una volta smascherata la figura sacra dell'autoestraneazione umana, smascherare l'autoestraneazione nelle sue figure profane. La critica del cielo si trasforma così nella critica della terra, la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica. La critica della religione approda alla teoria che l'uomo è per l'uomo l'essere supremo. (MARX, Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico)

mercoledì 27 ottobre 2021

La classe lavoratrice porta l'acqua con le orecchie al sistema.

La classe lavoratrice porta l’acqua con le orecchie al sistema. I dati dell’ OCSE dell’8.10.2021 sui salari medi annui nei Paesi europei, riferiti al 2020, ottenuti dividendo la massa salariale nazionale per il numero di lavoratori nell’economia totale, moltiplicato poi per il rapporto tra ore settimanali di lavoro per i lavoratori a tempo pieno e ore settimanali di tutti i lavoratori, misurati in dollari ai prezzi costanti e alla parità di potere d’acquisto riferiti al 2016 sono i seguenti: Lussemburgo 65,8 mila Paesi Bassi 58,8 mila Danimarca 58,4 mila Belgio 54,3 mila Germania 53,7 mila Austria 53,1 mila Irlanda 49,5 mila Svezia 47,0 mila Finlandia 46,2 mila Francia 45,6 mila Slovenia 41,4 mila Spagna 37,9 mila Italia 37,8 mila Polonia 32,5 mila Lituania 31,8 mila Estonia 30,7 mila Lettonia 29, 9 mila Repubblica Ceca 29,9 mila Ungheria 25,4 mila Portogallo 28, 4 mila Grecia 27,2 mila Slovacchia 23,6 mila Sempre l’OCSE ha analizzato l’aumento dei salari nei Paesi OCSE negli ultimi 30 anni: Germania + 34 %, Francia 31 %, Grecia 30 %, Spagna 6 %, Italia -3%. La falce della pandemia del 20,21 ha decurtato i salari in ogni Paese dal 3 al 6 %. Secondo la Banca Mondiale il Pil è cresciuto in Germania del 105 %, in Francia, del 77 %, in Italia del 52 %, negli U.S.A. del 49 %. “ Mi spiego: da li conti che se fanno seconno le statistiche d’adesso risurta che te tocca un pollo all’anno: e, se nun entra nelle spese tue, t’entra ne la statistica lo stesso perché c’è un antro che ne magna due.” Trilussa I dati sopracitati mostrano un grande problema salariale in molti Paesi, Italia compresa, che si aggiunge al dramma di circa 17 milioni di persone senza lavoro tra disoccupati, inoccupati, scoraggiati e alla tragedia di un mercato del lavoro dove regnano i lavori a un mese o poco più, con decine di forme di contratti tesi a schiavizzare i lavoratori. Il tema delle pensioni con l’età pensionabile così alta è un modo esplicito di estrarre il massimo del plusvalore dalla classe lavoratrice. I media dicono che la spesa pensionistica in Italia è più alta della media Eurostat, oltre il 16 %. Non dicono che questa percentuale comprende anche l’assistenza che dovrebbe essere a carico dello Stato. La sola previdenza assorbe il 12,88 del Pil in linea con la media Eurostat. Non fanno presente nemmeno che la gestione dei lavoratori dipendenti è in attivo. Sono altre gestioni in passivo. Fanno ridere per non piangere le affermazioni di pugilatori a pagamento con lingua da schiavi sul fatto che più si allunga l’età pensionabile più si pensa ai giovani o la dimenticanza voluta sulla realtà che la pensione è finanziata dai lavoratori con le trattenute mensili in busta paga e che se il lavoratore avesse indietro tutto il capitale versato, avrebbe a disposizione molti denari in più. In questa fase il capitale, a livello mondiale, si sta ristrutturando con nuove forme di produzioni in un quadro di rapporti di forza tra Paesi mutati e mutevoli in ogni area del globo. Vi sono frizioni tra potenze, vi è una corsa agli armamenti, ma su un dato sono tutti d’accordo: aumentare lo sfruttamento della classe lavoratrice. I gruppi politici che rappresentano le varie istanze del sistema sembra che abbiano opinioni diverse, a seconda degl’interessi che rappresentano, ma su una cosa sono tutti d’accordo: aumentare lo sfruttamento dei lavoratori. Il sindacato dovrebbe sottrarsi dal dogma del “ bene del Paese”, che equivale al bene del capitale. Dovrebbe, innanzi tutto, avere piattaforme transnazionali, almeno a livello europeo, che mettano al centro: l’aumento del salario non legato alla produttività e rifuggendo dai cosiddetti “benefits”; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, già sperimentata con ottimi risultati in alcuni Paesi europei, per dare slancio all’occupazione; rivisitazione del mercato del lavoro con drastica riduzione delle attuali forme contrattuali e privilegiando i contratti a tempo indeterminato; riduzione dell’età pensionabile e possibilità di accedere prima alla pensione; salario di vita per ogni persona; lotta feroce all’evasione fiscale che equivale alla metà di quanto si spende, in Italia, per lo Stato sociale e che, se fosse superata, risolverebbe molti problemi a tanti cittadini. Questi pochi punti potrebbero portare a una difesa ordinata rispetto all’attacco feroce che stanno subendo i lavoratori, ma, per avere la possibilità di vivere e non sopravvivere, bisogna che ognuno prenda in mano la sua vita e la spenda, in modo organizzato, per costruire una società senza rapporti di produzione, senza classi. Una società basata sul benessere del genere umano dove regni la libertà nella soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali, l’uguaglianza vera e non formale, la fratellanza, costruita su interessi comuni. Se lo vogliamo, possiamo sognare! Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice! “ Il proletariato è la classe degli operai moderni, che vivono fintantochè trovano lavoro, e che trovano lavoro fintantochè il loro lavoro aumenta il capitale. Questi operai, che sono costretti a vendersi al minuto, sono una merce come ogni altro articolo commerciale, e quindi sono esposti, come le altre merci, a tutte le alterne vicende della concorrenza, a tutte le oscillazioni del mercato.” K.Marx