mercoledì 12 marzo 2025
Ideologia e scienza
Ideologia e scienza.
Il termine ideologia è coniato nel 1801 dal filosofo francese Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy, che nel suo “Elementi di ideologia”, riallacciandosi al sensismo di Condillac, lo utilizza per definire una dottrina della conoscenza basata essenzialmente sulle sensazioni sensoriali.
L’ideologia è quindi una falsa coscienza della realtà, presentata con un’immagine rovesciata e capovolta, apparentemente neutrale ed universale, ma che rappresenta un punto di vista particolare.
Un esempio di ideologia è la pretesa che la storia, che tanti mutamenti sociali, economici e politici ha portato in un milione di anni, finisca con il sistema capitalistico e che ogni speranza, basata sull’analisi scientifica, di una nuova realtà sociale, economica e politica sia solo un’utopia.
In realtà l’analisi scientifica della realtà mostra come all’interno dell’attuale società crescano le condizioni per un mondo nuovo nella libertà, nell’uguaglianza, nella fratellanza, nella giustizia, nell’amore, nella pace.
La storia dell’essere umano, fin dall’iniziale comunismo primitivo, è storia di ricerca continua di rapporto con la natura per soddisfare i suoi bisogni.
Su questa speranza hanno sempre cercato di giocare i potenti per cercare di avere il favore della maggioranza delle persone.
Su questo sogno giocano tuttora coloro che si candidano al governo in ogni parte del globo.
Promettono sempre migliori condizioni di vita, perché sanno che ogni essere umano aspira ad una vita migliore.
“ Anche l’ipocrita ha tre segni di riconoscimento: quando parla mente; quando promette, manca alla promessa data; quando ci si fida di lui, tradisce.” Anonimo
Persino, quando devono peggiorare le condizioni di vita o di lavoro dei cittadini, i parlamentari, i sindacalisti, i capitalisti ed i loro scrivani parlano di migliorare situazioni reali.
Le decisioni governative degli ultimi 25 anni sulle pensioni, sul lavoro, sempre più precario, sul fisco, sulla difesa del salario sulla sanità, sui trasporti, sulla scuola lo dimostrano ampiamente.
Negli ultimi anni i profitti delle imprese sono aumentati a dismisura, mentre gli stipendi hanno subito un tracollo in una cornice di continui peana a miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro, che, purtroppo, erano solo peana …solo illusioni…solo ideologie.
Liberarsi dalle ideologie con la conoscenza scientifica è andare verso la libertà del pensiero, che possa dare seguito ad un’azione libera e convinta.
Dobbiamo convincerci che in un mondo dove vi sono capitalisti e proletari, che esistono ancora nonostante si voglia far sembrare il contrario e di cui si parla solo quando muoiono, non ci sarà mai benessere per tutti.
Se la produzione è sociale e l’accumulazione è oligarchica, il benessere sarà sempre per pochi.
Non ci sarà mai pace.
La guerra nell’attuale sistema è insito nella lotta economica.
Non ci sarà mai libertà.
La libertà con la pancia vuota non esiste.
Non ci sarà mai uguaglianza.
Il figlio del proletario non sarà mai uguale al figlio del capitalista.
Non ci sarà mai giustizia.
La giustizia non è merce per chi lavora.
Non ci sarà mai fratellanza.
La divisione degl’interessi divide le persone.
Questa società non ha alcuna prospettiva per il genere umano!
In questa società la civiltà della vita è solo ideologia!
Muoiono milioni di bambini ogni anno per fame, altri milioni sono sfruttati dalla tenera età.
Tante persone muoiono nelle guerre, combattute da coloro che sono per la vita e la democrazia.
La verità è che una produzione mirata al profitto non sarà mai sicura!
E’ inutile pensare di cambiare la realtà economica e sociale se si notano solo gli effetti e si pensa d’intervenire su di essi! E’ demagogia!
L’intervento deve essere sulla causa.
Solo con una produzione sociale ed una distribuzione sociale si potranno avere nuove frontiere dell’umanità.
“Una società può dirsi tale quando ogni persona vive…Di conseguenza avere la possibilità di mangiare e bere, vestirsi, avere una casa, potersi curare in caso di malattia, poter volare nell’universo della conoscenza, avere l’animo sereno e sgombro dall’assillo della sopravvivenza.”
Da “Il caldo respiro della speranza” di Giuseppe Calocero.
“ Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni!”
K.Marx
DALLA BIBBIA A MARX
Un filo rosso lega la Bibbia a Karl Marx. Un filo rosso lega il cristianesimo al comunismo. Logico, perché tutti cercano il Paradiso: quelli che lo immaginano in cielo, e quelli che vogliono realizzarlo qui sulla terra.
... E infatti, negli Atti degli Apostoli possiamo leggere quel che più tardi fu riassunto in questa celebre e splendida frase:"Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni".
Nella Bibbia (precisamente al capitolo 4 degli Atti degli Apostoli), possiamo capire come erano organizzate le prime comunità dei cristiani.
Dal versetto 32 al versetto 35 leggiamo quanto segue: «La moltitudine di quelli che avevano creduto aveva un solo cuore e una sola anima, e nemmeno uno diceva che fosse sua alcuna delle cose che possedeva. Ma avevano ogni cosa in comune. E con grande potenza gli apostoli rendevano testimonianza della resurrezione del Signore Gesù, e immeritata benignità era su tutti loro in grande misura. Infatti non c’era fra loro uno solo nel bisogno, poiché tutti quelli che erano proprietari di campi o case li vendevano e portavano il valore delle cose vendute e lo depositavano ai piedi degli apostoli. Quindi, si faceva la distribuzione a ciascuno, secondo che ne aveva bisogno».
Più tardi, Carl Marx immaginerà qualcosa di simile. E infatti scriverà: «In una fase più elevata della società comunista, dopo che è scomparsa la subordinazione asservitrice degli individui alla divisione del lavoro, e quindi anche il contrasto di lavoro intellettuale e fisico; dopo che il lavoro non è divenuto soltanto mezzo di vita, ma anche il primo bisogno della vita; dopo che con lo sviluppo onnilaterale degli individui sono cresciute anche le forze produttive e tutte le sorgenti della ricchezza collettiva scorrono in tutta la loro pienezza, solo allora l'angusto orizzonte giuridico borghese può essere superato, e la società può scrivere sulle sue bandiere: Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni!».
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