lunedì 28 ottobre 2024
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
In una realtà della classe lavoratrice sempre più precaria nelle condizioni di lavoro e di vita per effetto delle linee aziendali e dei governi negli ultimi decenni, il sindacato e le forze politiche socialdemocratiche, sono sempre più appiattiti su linee liberali, e non costruiscono una linea di difesa che coinvolga le lavoratrici ed i lavoratori in una piattaforma rivendicativa, che parta dalle esigenze reali e si basi su pochi punti qualificanti. Partiti della cosiddetta sinistra e dirigenza sindacale, in ispecie la Cisl, nel periodo di cui sopra, non sono immuni da linee sbagliate ed, in molti casi, condivisioni di scelte penalizzanti per i lavoratori, ad esempio la riforma delle pensioni del 2011, quando sono state indette tre ore di sciopero senza alcuna organizzazione, mentre era necessario stare in piazza ogni giorno per respingerla. La situazione attuale della classe lavoratrice vede un precariato massiccio, stipendi da fame, età di pensionamento alta, condizioni di lavoro sempre più da caserma in una realtà sociale basata sullo sfruttamento.
La sanità è sempre più privata e meno pubblica.
I trasporti sono orientati a privilegiare l’alta velocità e non i cittadini utenti della rete medio-bassa.
La scuola è carente nei servizi e nell’insegnamento.
Questa dimensione socio-economica non può essere affrontata rincorrendo ogni volta gli ordini del giorno delle imprese e dei governi.
Va sfidata varando una piattaforma che veda i seguenti punti centrali:
contratti di lavoro basati su:
tempo indeterminato;
tempo parziale;
tempo determinato per sostituzione maternità, ferie e periodi d’intensificazione produttiva;
reintroduzione dell’art. 18 per tutti;
età pensionabile a 62 anni per tutti con l’80% dell’ultimo stipendio e, per coloro che raggiungono i 40 anni di contributi, trattamento pensionistico anche con età inferiore;
indicizzazione delle pensioni al 100 %;
riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di stipendio, unico modo per aumentare l’occupazione, visto che gl’investimenti, se non vi sono nuovi insediamenti produttivi, sono intensivi, ovvero in tecnologie, ed hanno come conseguenza la diminuzione degli occupati;
aumento degli stipendi, non legati alla produttività;
reddito di vita universale.
Questi punti vanno discussi con i lavoratori, presentati alle aziende ed al governo, perseguiti con momenti di lotta fino al raggiungimento degli obiettivi.
I soldi ci sono!
Se tutti pagassero le tasse, versassero i contributi, ci fosse una lotta vera alla corruzione, si avrebbe a disposizione dello Stato quanto esso spende per l’attuale Stato sociale e tutti i problemi sarebbero risolti.
La realtà vede, invece, le lavoratrici ed i lavoratori di ogni settore sobbarcarsi il peso di categorie, spesso parassitarie, rappresentate da forze politiche, che vendono chiacchiere a chi lavora e regalano privilegi a chi gode del plusvalore estratto alla classe lavoratrice.
Il sindacato dei lavoratori deve fare il suo mestiere ed il suo ruolo si svolge nella difesa di chi vive vendendo o le braccia o la sua intelligenza. Se non si pone questi obiettivi è un'organizzazione di servizi, ma non un sindacato, guidato da chi non rappresenta i loro interessi, ma quelli del sistema.
Voglio vedere dove andrebbero i cosiddetti “populisti” se il sindacato portasse avanti questa piattaforma !
I partiti della cosìddetta sinistra sono partiti liberal-democratici. E' giusto reclamare diritti, ma se essi non sono accompagnati da quelli economico-sociali, escludono milioni di cittadini dalla partecipazione al voto, come sempre più sta avvenendo. La borghesia grande, media e piccola, si rivolge a chi rappresenta bene i suoi interessi e li vota. La classe operaia operativa e pensionata non vede difesi da alcuno le sue esigenze di lavoro e di vita e si astiene dalla partecipazione alle varie elezioni, ritenendo tutti uguali. I non votanti appartengono tutti alla classe lavoratrice operativa e pensionata!
E' un bene che la classe lavoratrice si renda conto della truffa del sistema democratico, miglior involucro del capitalismo e altra faccia della medaglia, ma se ferma la sua azione alla frustrazione, alla disillusione, all'apatia e all'indifferenza, si sottomette ancora di più al Tallone di ferro del capitale. E' necessario, invece, prendere coscienza della realtà, organizzarsi e lottare per la difesa dei propri interessi immediati ed iniziare il cammino per superare la società divisa in classi, avendo come meta una realtà economico-sociale dove "Ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità."
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