Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

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Non sottomettersi mai.

lunedì 20 settembre 2021

Per un lavoro di gioia, non di peso!

Per un lavoro di gioia, non di peso! “ La borghesia non può esistere senza rivoluzionare di continuo gli strumenti di produzione, quindi i rapporti di produzione, quindi tutto l’insieme dei rapporti sociali. Prima condizione di esistenza di tutte le classi industriali precedenti era invece l’immutata conservazione dell’antico modo di produzione. Il continuo rivoluzionamento della produzione, l’incessante scuotimento di tutte le condizioni sociali, l’incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l’epoca borghese da tutte le altre. Tutte le stabili e irrugginite condizioni di vita, con il loro seguito di opinioni e credenze rese venerabili dall’età si dissolvono, e le nuove invecchiano prima ancora di aver potuto fare le ossa. Tutto ciò che vi era stabilito e di rispondente ai vari ordini sociali si svapora, ogni cosa sacra viene sconsacrata e gli uomini sono finalmente costretti a considerare con occhi liberi da ogni illusione la loro posizione nella vita, i loro rapporti reciproci…” K. Marx La nuova ristrutturazione elettrica e digitale si inserisce nella contesa mondiale, con la moda del verde, nella caccia ai mercati. Ristrutturazione vuol dire ricerca di nuove quote di mercato e nuove quote di capitali immesse in nuove aree geografiche e in diversi settori economici. Per la classe lavoratrice significa proporzioni diverse della base produttiva e nuove stratificazioni. Secondo il Centro Einaudi ( XXV Rapporto sull’economia globale e l’Italia, giugno 2021) l’accelerazione della transizione ecologica, a seguito del punto di svolta della pandemia, porterà a una realtà di rischio di almeno 1,5 milioni di occupati costretti a cercare un’occupazione diversa. Uno studio di McKinsey Global Institute del giugno 2020 sull’orizzonte futuro di Europa, Regno Unito e Svizzera , in cui operano 235 milioni di lavoratori, afferma che nel 2030 94 milioni (il 40%) di essi dovranno acquisire nuove capacità per restare nel mondo del lavoro. 21 milioni (il 9%) dovranno cambiare lavoro. Il 40% della popolazione europea potrebbe vivere in aree declinanti dal lato occupazionale, Est Europa e Regioni svantaggiate dell’Ovest, compreso il Sud Italia. Più della metà della nuova occupazione sarà nelle metropoli (Londra e Parigi) e in altre 46 aree tra cui Amsterdam, Rotterdam, Bruxellese, Anversa, Francoforte, Colonia, Dusseldorf, Monaco, Madrid e Milano. In questo gruppo si stima che meno del 60% dei posti supplementari sarà occupato dai residenti, per l’altro 40 % sarà necessario un consistente flusso migratorio. La popolazione in età da lavoro calerà di 13,5 milioni, un calo del 4 %, in Italia del 7 %, in Germania dell’ 8%, in Polonia del 9 %. Sono previste uscite dal lavoro di 68 milioni di persone e in entrata solo 54 milioni. Dai dati sopra elencati emerge come la nuova ristrutturazione non porterà migliori condizioni di lavoro e di vita per chi non ha da offrire al mercato o le proprie braccia o il proprio cervello. Le ideologie sul nuovo miracolo economico servono a chi estrae plusvalore e profitti dal lavoro. E’ necessario quindi attrezzarsi per una difesa ordinata che si basi su: riduzione dell’orario di lavoro per dare impulso a più occupazione; difesa del salario, minore età pensionabile; riforma del mercato del lavoro, per superare forme assolutamente incivili e inumane; salario di vita, poichè non esiste libertà con la pancia vuota. Su questi pochi punti, ma d’importanza vitale, si può impostare una difesa ordinata a livello europeo, per non rimanere prede consapevoli in alcuni casi e inconsapevoli in molti casi, della nuova ristrutturazione del capitale, nella coscienza che i lavoratori hanno la forza nel numero e nell’organizzazione. Non devono cadere nelle trappole ideologiche dei pugilatori a pagamento con lingua da schiavi del sistema che cercano di dividerli in ogni modo. Non è assolutamente il caso di dividersi su certificato verde si o certificato verde no. La realtà all’orizzonte deve porre ben altre attenzioni su scenari che il sistema cerca di tenere sottotraccia e che riguardano il mondo del lavoro nella sua essenza e di come si affronta la vita. Vita che ogni persona desidera serena, senza patemi d’animo, piacevole e felice. Ognuno cerca nell’esistenza di raggiungere questi obiettivi, anche quando lo fa in modo non appropriato a un essere umano. Il denaro è il mezzo nell’attuale dimensione socio-economica per soddisfare i desideri di ognuno e chi si trova ad offrire al mercato le proprie braccia o il proprio cervello nel mare tempestoso del capitalismo non è mai certo di nulla. Rimane sicura la sofferenza per tanti esseri umani di non poter soddisfare non solo i propri desideri, ma neanche i bisogni primari per vivere. E’ necessario, di conseguenza, prendere coscienza che l’umanità ha bisogno di un mondo nuovo, essendo il capitalismo solo una fase dell’attività umana, propedeutica a una nuova frontiera, dove ognuno possa soddisfare i propri bisogni materiali e spirituali, dove gl’interessi siano comuni, dove ognuno possa vivere e … non solo esistere. “ La società, impadronendosi di tutti i mezzi di produzione per usarli socialmente e secondo un piano, distrugge il precedente asservimento degli uomini ai loro propri mezzi di produzione. Evidentemente la società non si può emancipare senza che ogni singolo sia emancipato. Il vecchio modo di produzione deve quindi essere rivoluzionato dalle fondamenta e specialmente deve sparire la vecchia divisione del lavoro. Al suo posto deve subentrare un’organizzazione della produzione in cui, da una parte nessun singolo può scaricare sulle spalle di altri la propria partecipazione al lavoro produttivo, fondamento naturale dell’umana esistenza, in cui, dall’altra il lavoro produttivo, anziché mezzo per l’asservimento, diventa mezzo per l’emancipazione degli uomini, poichè fornisce ad ogni singolo l’occasione di sviluppare e di mettere in azione tutte quante le sue capacità sia fisiche che spirituali in tutte le direzioni:e in cui così il lavoro, da peso diverrà gioia.” F.Engels, Antiduhring.

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