Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

martedì 11 febbraio 2020

La ricchezza...


La ricchezza cresce per pochi, la miseria per molti.
L’automazione e la robotica, applicate ai cicli produttivi,  nei prossimi anni e decenni, secondo studi di esperti dell’economia e del progresso tecnologico del sistema, porteranno ad una divaricazione tra crescita economica ed occupazione. Queste analisi mostrano che nei prossimi anni si avrà una crescita senza occupazione, “ Jobless growth”. Gl’investimenti delle aziende, per buona pace dei pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, non porteranno nuova occupazione, ma più disoccupazione. Essi saranno in massima parte intensivi, in automazione. Tra il 2000 e il 2017 negli Usa nella manifattura si sono persi 5 milioni di posti di lavoro. La stessa realtà si è realizzata in Europa. I robot introdotti nei processi produttivi a livello globale sono passati da 83000 nel 2005 a 250000 nel 2017. Diventeranno 600000 nel 2021. Secondo la Oxford University il 47 % dei posti di lavoro negli Usa è a alto rischio automazione nei prossimi vent’anni. Il Centro studi Bruegel prevede che in Europa siano a rischio oltre il 50 % dei lavoratori. Nomura stima che in Giappone il 50 % degli impiegati saranno sostituiti dai robot entro il 2035. Nello stesso periodo The European House Ambrosetti stima uno sostituzione dei lavoratori con robot per il 15 %. A questa futura realtà bisogna aggiungere nei prossimi anni la sostituzione la sostituzione del motore a scoppio con il motore elettrico, che porterà una diminuzione dell’occupazione.

Motore a scoppio                                                                                                elettrico

Parti in movimento      2000                                                                                      20

Pari installate              1200                                                                                     200                                                        

Lavoratori necessari    100 %                                                                                    25%

Per produrre un’auto elettrica serve un quarto della forza lavoro attuale. Le aziende stimano che portando avanti il processo verde i profitti potranno aumentare del 50%. Di fronte alla realtà attuale ed a quella che si prospetta il sistema,  le sue forze politiche, i suoi mass-media, pur di nascondere la condizione presente e futura, danno in pasto ai cittadini lavoratori il bau bau dei migranti, della cronaca nera ed altre amenità, che servono solo a distrarre l’attenzione dalla dimensione socio-economica in cui viviamo e da quello che si prefigura nel futuro. Un rapporto essere umano-natura equilibrato e rispettoso non ci potrà mai essere in una dinamica socio-economica, basata sul profitto, perché il profitto è tutto per il capitalista. Ne consegue che la campagna verde sottintende una ricerca di nuovi profitti. Solo in una società che non produce per la produzione, ma per il consumo, non per il profitto, ma per le esigenza degli esseri umani Madre Natura potrà avere il rispetto che merita.
Tornando alla questione degli investimenti tecnologici ed alle conseguenze che si realizzeranno nei prossimi anni è necessario che si prenda coscienza che l’unico modo per una difesa ordinata degl’interessi dei lavoratori è porre sul tavolo del confronto con i governi e le aziende pochi punti, ma basilari:
Riduzione degli orari di lavoro;
reddito di vita universale;
età di pensione ridotta  a 60 anni per gli uomini e 55 per le donne.
I presunti esperti che riempiono i canali televisivi e le pagine dei giornali faranno subito la faccia scandalizzata nel sentire queste proposte e la prima risposta sarà: “ Non ci sono  i soldi.”
“I soldi ci sono!” Sono i circa 300 miliardi di evasione autorizzata, che recuperandoli porterebbero a risolvere tutti i problemi nei vari settori della società.
Certamente le rivendicazioni di cui sopra possono servire a difendere la condizione nell’immediato, ma non garantiranno la speranza di futuro sereno, tranquillo e felice.
Per garantirsi una tale dimensione socio-economica in cui l’essere umano sia libero dai bisogni materiali e spirituali ed abbia un rapporto corretto e rispettoso con la Natura serve andare oltre i rapporti di produzione ed avere una società che produca per il consumo.

Nessun commento: