mercoledì 4 dicembre 2024
Non insegnate ai bambini, Giorgio Gaber.
Un bambino risponde «grazie» perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è «aiutami a fare da solo».
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
«Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così» è una frase da non dire mai.
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un «questo non lo so» se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
lunedì 2 dicembre 2024
Il mondo in cui viviamo...
Il mondo in cui viviamo è il migliore possibile! Così ce lo descrivono i rappresentanti del sistema e i mass-media. Il capitalismo che sia democratico o autocratico sarebbe l’ultima tappa della storia umana. Le tante guerre, i 50 milioni di bambini che, ogni anno, muoiono per fame, i circa 3 miliardi di persone sottoalimentate, le barbarie varie su donne e bambini farebbero parte non delle carenze del sistema, ma di esseri umani con animo cattivo. I cittadini credono a questi luoghi comuni e, se perdono la fiducia in essi, la soluzione non va verso la ribellione, ma verso la rassegnazione. E’ stato sempre così e sempre così sarà, dicono, dimenticando la storia umana e la sua alba con il comunismo primitivo nelle prime comunità. I rappresentanti del capitalismo e i suoi pugilatori a pagamento con lingua da schiavi propagandano per comunismo capitalismi di Stato come lo stalinismo, il maoismo ed altri esempi storici e attuali che in realtà sono stati e sono capitalismi di Stato. In qualsiasi società in cui vi sia la divisione in classi , il profitto e il salario, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo c’è solo il capitalismo e non altro. Per sottrarsi alle fandonie fraudolenti del sistema è necessario appropriarsi della conoscenza e avere coscienza della realtà in cui viviamo. Bisogna unirsi in modo organizzato per essere pronti a portare avanti le lancette della storia e a determinare una nuova alba dell’umanità.
Esiste un solo mezzo per porre fine allo sfruttamento del lavoro da parte del capitale: far si che la classe operaia si appropri dei mezzi di produzione e di tutta l’economia e che la gestisca direttamente. I prodotti del lavoro dovranno andare a vantaggio di tutti i lavoratori. Il tempo di lavoro deve essere propedeutico alla produzione per soddisfare i bisogni di ogni cittadino, in modo tale che lo stesso possa avere il tempo per sviluppare pienamente le sue capacità, dedicandosi allo studio, alla scienza , all’arte e alle sue passioni. Il potere politico deve essere in mano ai cittadini ed ai suoi eletti, revocabili in qualsiasi momento.
Nel capitalismo la persona sopravvive alla vita, nel comunismo ogni persona vive la vita!
Questa è la differenza sostanziale.
Solo nel comunismo ogni essere umano vive “dando secondo le sue capacità e ricevendo secondo le sue necessità”!
martedì 19 novembre 2024
La vita senza una meta, è vagabondaggio.
“Cretinismo parlamentare, infermità che riempie gli sfortunati che ne sono vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel particolare consesso rappresentativo che ha l'onore di annoverarli tra i suoi membri, e che qualsiasi cosa accada fuori delle pareti di questo edificio, - guerre, rivoluzioni, costruzioni di ferrovie, colonizzazione di interi nuovi continenti, scoperta dell'oro di California, canali dell'America centrale, eserciti russi, e tutto quanto ancora può in qualsiasi modo pretendere di esercitare un'influenza sui destini dell'umanità,- non conta nulla in confronto con gli eventi incommensurabili legati all'importante questione, qualunque essa sia, che in quel momento occupa l'attenzione dell'onorevole loro assemblea”.
Engels "Rivoluzione e controrivoluzione in Germania" 1851 - 1852
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“… E dovevano essere colpiti da quella particolare malattia che a partire dal 1848 ha infierito su tutto il continente, il “cretinismo parlamentare”, malattia che relega quelli che ne sono colpiti in un mondo immaginario e toglie loro ogni senso, ogni ricordo, ogni comprensione del rozzo mondo esteriore”
Marx “Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte” – 1852
In ogni elezione diminuiscono sempre i partecipanti. I pugilatori a pagamento con lingua da schiavi e gli stessi “eletti dal popolo” portano avanti analisi senza senso e fuori da ogni logica razionale. I candidati non erano riconoscibili, non erano abbastanza rappresentativi, gli elettori sono chiamati spesso al voto ed altre facezie di tal tipo.
La verità è che, ormai, votano solo i piccoli borghesi ed una minima parte della classe operaia, l’aristocrazia. La stragrande maggioranza del movimento operaio, occupato e non, pensa che se vince uno schieramento o un altro nulla cambi. Ed è vero. Negli ultimi 30 anni hanno governato schieramenti di centrodestra e di centrosinistra e la realtà per i lavoratori è sempre andata in peggioramento. Aumento della precarietà, salari sempre più bassi, diritti aboliti, aumento dello sfruttamento. La pseudo socialdemocrazia italiana è diventata sempre più una forza liberale, dando preminenza agli interessi del capitale e assoggettando al suo giogo la classe operaia. Si è preoccupata dei diritti civili, giusto, ma non dei diritti sociali. La controparte è stata sulla stessa linea dal lato sociale, meno su quello civile. In questa situazione è cresciuta nell’individuo l’individualismo, il conformismo, l’ipocrisia, la ricerca del fatuo illusorio per dimenticare la triste realtà.
E’ un bene che la classe operaia si renda conto dell’inganno del parlamentarismo borghese, visto che le decisioni si prendono nei consigli di amministrazione delle aziende. Se rimane, però, solo una forma di protesta si fa il gioco del sistema e si da spazio ad altri attacchi alle condizioni di vita e di lavoro di chi vive vendendo le proprie braccia e il proprio cervello per cercare di vivere.
L’ astensionismo deve essere cosciente e strategico, avendo una teoria e un’organizzazione, per determinare le azioni presenti e future che portino oggi a difendere meglio le condizioni di vita e di lavoro, domani al superamento di questo sistema brutale.
Serve coscienza, data dalla conoscenza, e organizzazione per dare l’assalto al cielo!
Un cielo dove sia scritto a caratteri cubitali:
” Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni.”
Se lo vogliamo, possiamo sognare!
“ La vita senza una meta, è vagabondaggio.” Lucio Anneo Seneca.
mercoledì 6 novembre 2024
Ogni essere umano ha diritto a vivere la vita, non a sopravvivere a essa!
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell' impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione."
Dichiarazione universale dei diritti umani,1948.
" Verba volant, scripta manent".
"Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo le sue necessità."
Marx
"Quando il pensiero se ne resta nell'universalità delle idee, come accade nei primi filosofi, a ragione gli si fa rimprovero di formalismo"
Hegel
Più passa il tempo e sempre più vi é necessità di comprendere che l'anatomia di questa società risiede nell'economia. Bisogna però andare oltre e comprendere come si muove, come si nutre, come le sensazioni ed i concetti divengano da forma sostanza.
E' necessario studiare minuziosamente il capitalismo per conoscere tutti gl' ingranaggi di questo sistema.
Studiare, studiare, studiare
per non cadere nelle grinfie ideologiche dei vari piazzisti della politica borghese, che promettono il paradiso e sempre più spingono chi vive, vendendo il proprio cervelllo o le proprie braccia, verso l'inferno dello sfruttamento, del lavoro precario, del lavoro nero, deĺla miseria. Bisogna che chi lavora conti su se stesso, suĺla propria intelligenza, sulla forza del numero e dell'organizzazione per andare verso nuove frontiere, ove ogni essere umano possa sentirsi tale e possa dare cibo alla mente ed al corpo.
Il marxismo ci fornisce gli strumenti di analisi per individuare e prevedere le tendenze di sviluppo capitalistico, i suoi contrasti, le sue contraddizioni, le sue lacerazioni.
Il marxismo è una scienza!
Ma l'analisi e le previsioni sono il presupposto dell'azione. Per questo il marxismo é la scienza del mondo nuovo. La scienza del rapporto tra situazioni oggettive determinate ed azioni soggettive coscienti per il superamento di questo sistema.
"Per i suoi principi, il comunismo é al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce perciò, finché il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori é una necessità, che rappresenta la leva piu importante del movimento operaio: ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo é appunto una CAUSA DI TUTTA L'UMANITÀ."
F. Engels
Ogni essere umano ha diritto a vivere la vita in tutto il suo splendore, non a sopravvivere a essa!
Chi muore.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
Chi non cambia la marcia, chi non rischia
E cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
Il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
Quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,
Chi non rischia la certezza per l’incertezza,
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto
Prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivi
Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
Del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
Al raggiungimento di una splendida felicità.
Chi muore
Martha Medeiros
giovedì 31 ottobre 2024
Vecchi e nuovi ciarlatani della politica borghese.
Vecchi e nuovi ciarlatani della politica borghese.
Il capitalismo, in ispecie nella fase imperialistica, non ha confini se non di carattere geografico. La libertà di commercio è ritenuta “legge naturale”. La libera concorrenza determina la concentrazione della produzione e questa conduce al monopolio. La produzione di merci viene considerata ancora base di tutta l’economia, ma essa è minata ed i maggiori profitti spettano ai geni delle manovre finanziarie. Base di tali operazioni e trucchi è la socializzazione della produzione. Ma l’immenso progresso compiuto dall’umanità, affaticarsi per giungere a tale socializzazione, va a vantaggio degli speculatori. La fondamentale e originaria funzione delle banche consiste nel servire da intermediario nei pagamenti. Esse trasformano poi il capitale liquido inattivo in capitale attivo, cioè produttore di profitto, raccogliendo tutte le rendite in denaro e mettendole a disposizione dei capitalisti. Lo sviluppo e la concentrazione degl’istituti bancari porta costoro ad essere potenze monopoliste, detentrici di quasi tutto il capitale liquido dei capitalisti e dei piccoli industriali, oltre a possedere mezzi di produzione e sorgenti di materie prime. La concentrazione delle banche trasforma il capitalismo in imperialismo capitalista. Nel vecchio capitalismo la caratteristica principale era l’esportazione di merci, nella fase imperialistica assume notevole importanza l’esportazione di capitale. Il sistema capitalistico è la produzione mercantile al suo massimo grado di sviluppo sia a livello nazionale sia a livello internazionale. In esso sono inevitabili disuguaglianze, discontinuità nello sviluppo di singole imprese, di singoli rami industriali, di singoli paesi. La classe operaia in questo contesto è una merce utile a creare plusvalore e quindi profitto. La socializzazione della produzione si scontra con l’appropriazione di pochi delle ricchezze prodotte. Parte di queste vengono utilizzate dai capitalisti per “creare consenso” al sistema tramite i partiti politici prettamente borghesi, opportunisti, che dicono di voler cambiare per nulla mutare, burocrati sindacali collaborazionisti, “pugilatori a pagamento con lingua da schiavi” nei mass-media, religioni varie e , persino, lo sport. Nessuno si questi osa mettere in discussione i rapporti di produzione ed il profitto. Parlano di libertà, equità, a volte uguaglianza, giustizia, ma nascondono la disuguaglianza più grande: l’appropriazione oligarchica della produzione socializzata. Il Papa ha detto che bisogna essere vicini ai poveri, ma non si è sognato di affermare che bisogna superare un sistema orrendo come il capitalismo che genera tanti poveri e pochi ricchi. Egli stesso rappresenta un’istituzione che è parte integrante del sistema. Come le ideologie sono soggette a mutare con il mutare degli eventi e nuove prendono il posto di vecchie con contenuti sempre uguali, così organizzazioni politiche, sindacali, religiose, propagandistiche cercano di contenere l’insoddisfazione di una vita sempre più grama di milioni di persone con finte linee politiche nuove e “rivoluzionarie”, ma che di nuovo e rivoluzionario non hanno proprio nulla. Difatti nè le vecchie né le nuove pongono alla base della loro azione il superamento del capitalismo e dei suoi rapporti di produzione. Tanti lavoratori ci cascavano prima e ci cascano dopo nella fiera dell’illusionismo e delle illusioni ad occhi aperti per poi ricadere nello sconforto e nella rassegnazione. Le statistiche riportano l’aumento dei disoccupati, al di la della propaganda, delle famiglie povere, la diminuzione del potere d’acquisto degli stipendi, l’aumento dei licenziati. Tutti discutono di questi effetti del sistema, ma non lo mettono in discussione. Anzi utilizzano queste situazioni come armi ideologiche di terrore per aumentare la disoccupazione, la povertà, la platea licenziata e per ridurre ancora di più gli stipendi, accrescendo lo sfruttamento dei lavoratori. La classe lavoratrice non deve aspettarsi alcunchè da costoro, che si scontrano per dividersi il profitto, ma che sono compatti contro i lavoratori! Si parla tanto di casta, di costi della politica, di aziende in crisi, di banche affamatrici. Si parla poco o niente, e soprattutto si fa niente, di evasione fiscale e contributiva, di corruzione, di profitti che continuano a non mancare per le imprese, la discontinuità delle singole imprese è caratteristica al sistema. Non si accenna per niente ai salari sempre più bassi, alla disoccupazione crescente, se non in termini moralistici, alla povertà vistosa di tante persone, costrette a non vivere la vita. Si parla di scuola, di sanità, di trasporti come servizi non soddisfacenti, intanto si peggiora sempre più la situazione. In sintesi tante parole per gli sfruttati, fatti concreti per gli sfruttatori del sistema. I nuovi, che dovrebbero cambiare la realtà, proseguono sulle linee precedenti. Le loro proposte politiche, seppur in diversa forma dialettica, sono in molti casi peggiori e dannose per i lavoratori rispetto ai cosiddetti “ vecchi” e mirano a togliere ancor più diritti ed aumentare lo sfruttamento. Sono movimenti piccolo borghesi, che rappresentano quella parte di questa classe, in molti casi improduttiva, che sente in pericolo il proprio “Statu quo”, ma che nulla hanno a che vedere con la classe lavoratrice. Difatti non mettono in discussione i rapporti di produzione, nodo tra chi vuole veramente un mondo nuovo o chi gioca a far finta di cambiare per cambiare nulla. A loro sta bene la democrazia borghese, “miglior involucro per il capitalismo”, e con essa le disuguaglianze, le ingiustizie, la miseria, le guerre che essa produce. A loro sta bene il profitto, causa di disumanità all’interno dell’umanità. Chi vuole veramente cambiare e lotta per un mondo nuovo, dove la soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali degli esseri umani è la base della produzione socializzzata, è per superare i rapporti di produzione ed il profitto. Tutto il resto sono chiacchiere da illusionisti.
Amo il mio secolo...
“Amo il mio secolo perché è la patria che posseggo nel tempo… I signori reazionari credono che la psicologia sia il fattore più distruttivo: il pensiero ecco l’infame! Non c’è nulla di più errato. La psiche è l’elemento più conservatore. Essa è pigra ed ama l’ipnosi della routine…E se non ci fossero i fatti turbolenti, l’inerzia sarebbe la miglior garanzia dell’ordine…I fatti però hanno una loro logica interna, anche se il pensiero si ostina a non riconoscerli fino all’ultimo. Esso scambia la propria limitatezza presuntuosa per una lucidità superiore. Povero pensiero! Finisce sempre per sfracellarsi contro il muro dei fatti…I grandi avvenimenti, quelli che come pietre miliari indicano le svolte del cammino storico, si creano all’intersezione di grandi cause. E queste ultime, indipendentemente dalla nostra volontà, si formano nel corso della nostra esistenza sociale.”
Trotsky
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