sabato 15 febbraio 2020
martedì 11 febbraio 2020
La ricchezza...
La ricchezza cresce per pochi, la miseria per molti.
L’automazione e la robotica,
applicate ai cicli produttivi, nei
prossimi anni e decenni, secondo studi di esperti dell’economia e del progresso
tecnologico del sistema, porteranno ad una divaricazione tra crescita economica
ed occupazione. Queste analisi mostrano che nei prossimi anni si avrà una
crescita senza occupazione, “ Jobless growth”. Gl’investimenti delle aziende,
per buona pace dei pugilatori a pagamento con lingua da schiavi, non porteranno
nuova occupazione, ma più disoccupazione. Essi saranno in massima parte
intensivi, in automazione. Tra il 2000 e il 2017 negli Usa nella manifattura si
sono persi 5 milioni di posti di lavoro. La stessa realtà si è realizzata in
Europa. I robot introdotti nei processi produttivi a livello globale sono
passati da 83000 nel 2005 a 250000 nel 2017. Diventeranno 600000 nel 2021.
Secondo la Oxford University il 47 % dei posti di lavoro negli Usa è a alto
rischio automazione nei prossimi vent’anni. Il Centro studi Bruegel prevede che
in Europa siano a rischio oltre il 50 % dei lavoratori. Nomura stima che in Giappone
il 50 % degli impiegati saranno sostituiti dai robot entro il 2035. Nello
stesso periodo The European House Ambrosetti stima uno sostituzione dei
lavoratori con robot per il 15 %. A questa futura realtà bisogna aggiungere nei
prossimi anni la sostituzione la sostituzione del motore a scoppio con il motore
elettrico, che porterà una diminuzione dell’occupazione.
Motore
a scoppio elettrico
Parti in movimento 2000 20
Pari installate 1200 200
Lavoratori necessari 100 % 25%
Per produrre un’auto elettrica
serve un quarto della forza lavoro attuale. Le aziende stimano che portando
avanti il processo verde i profitti potranno aumentare del 50%. Di fronte alla
realtà attuale ed a quella che si prospetta il sistema, le sue forze politiche, i suoi mass-media, pur
di nascondere la condizione presente e futura, danno in pasto ai cittadini lavoratori
il bau bau dei migranti, della cronaca nera ed altre amenità, che servono solo
a distrarre l’attenzione dalla dimensione socio-economica in cui viviamo e da
quello che si prefigura nel futuro. Un rapporto essere umano-natura equilibrato
e rispettoso non ci potrà mai essere in una dinamica socio-economica, basata
sul profitto, perché il profitto è tutto per il capitalista. Ne consegue che la
campagna verde sottintende una ricerca di nuovi profitti. Solo in una società
che non produce per la produzione, ma per il consumo, non per il profitto, ma
per le esigenza degli esseri umani Madre Natura potrà avere il rispetto che
merita.
Tornando alla questione degli
investimenti tecnologici ed alle conseguenze che si realizzeranno nei prossimi
anni è necessario che si prenda coscienza che l’unico modo per una difesa
ordinata degl’interessi dei lavoratori è porre sul tavolo del confronto con i
governi e le aziende pochi punti, ma basilari:
Riduzione degli orari di lavoro;
reddito di vita universale;
età di pensione ridotta a 60 anni per gli uomini e 55 per le donne.
I presunti esperti che riempiono
i canali televisivi e le pagine dei giornali faranno subito la faccia
scandalizzata nel sentire queste proposte e la prima risposta sarà: “ Non ci
sono i soldi.”
“I soldi ci sono!” Sono i circa
300 miliardi di evasione autorizzata, che recuperandoli porterebbero a
risolvere tutti i problemi nei vari settori della società.
Certamente le rivendicazioni di
cui sopra possono servire a difendere la condizione nell’immediato, ma non
garantiranno la speranza di futuro sereno, tranquillo e felice.
Per garantirsi una tale
dimensione socio-economica in cui l’essere umano sia libero dai bisogni
materiali e spirituali ed abbia un rapporto corretto e rispettoso con la Natura
serve andare oltre i rapporti di produzione ed avere una società che produca
per il consumo.
lunedì 10 febbraio 2020
giovedì 30 gennaio 2020
Chi muore.
Lentamente muore chi diventa
schiavo dell’abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi,
Chi non cambia la marcia, chi non
rischia
E cambia colore dei vestiti, chi
non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della
televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una
passione, chi preferisce
Il nero sul bianco e i puntini
sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare
gli occhi,
Quelle che fanno di uno sbadiglio
un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all’errore e ai
sentimenti.
Lentamente muore chi non
capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,
Chi non rischia la certezza per
l’incertezza,
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una
volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se
stesso.
Muore lentamente chi distrugge
l’amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i
giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della
pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un
progetto
Prima di iniziarlo, chi non fa
domande sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivi
Richiede uno sforzo di gran lunga
maggiore
Del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà
Al raggiungimento di una
splendida felicità.
Chi muore
Martha Medeiros
I bambini imparano quello che vivono.
Se i bambini vivono con le critiche,
imparano a condannare
Se
i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere
Se
i bambini vivono con la paura, imparano a essere apprensivi
Se
i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi
Se
i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi
Se
i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia
Se
i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli
Se
i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé
Se
i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere pazienti
Se
i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare
Se
i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amare
Se
i bambini vivono con l'approvazione, imparano a piacersi
Se
i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo
Se
i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi
Se
i bambini vivono con l'onestà, imparano a essere sinceri
Se
i bambini vivono con la correttezza, imparano cos'è la giustizia
Se
i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto
Se
i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere fiducia in sé stessi e nel
prossimo
Se
i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo è un bel posto in
cui vivere
Dorothy Law Nolte (dal libro “I bambini imparano quello che vivono”,
Ed. Fabbri Editore)
Bisogna essere ciechi sordi...
Bisogna essere ciechi e sordi
per non vedere una donna piangere per essere stata stuprata,
per non sentire le sue grida di dolore per essere stata
violata nella sua intimità,
per non accorgersi della sua solitudine in un mondo arcaico
nel pensiero,
per passare oltre e sentirla una realtà normale, che rende
colpevoli gl’innocenti e
innocenti i colpevoli.
“ Il cambiamento di un’epoca
storica si può definire sempre dal progresso femminile verso la libertà, perché
qui, nel rapporto della donna con l’uomo, del debole col forte, appare nel modo
più evidente la vittoria della natura umana sulla brutalità. Il grado
dell’emancipazione femminile è la misura naturale dell’emancipazione
universale.”
Charles Fourier
Bisogna essere ciechi e sordi
per non vedere che la libertà nel
sistema capitalistico è solo la libertà del profitto,
per non vedere pochi appropriarsi
delle ricchezze prodotte e molti arrabattarsi per vivere,
per non sentire le grida della
povertà di miliardi di esseri umani,
per non udire i pianti di 50 milioni
di bambini che ogni anno muoiono di fame.
Bisogna essere ciechi e sordi
per credere a un mondo di pace
quando vi sono guerre in tutto il pianeta,
per non vedere eventi bellici
basati sulla conquista di aree con materie prime,
per far finta di nulla sull’uso
di armi chimiche contro esseri umani indifesi,
per non sapere che l’industria
delle armi è quella sempre più in crescita.
Bisogna essere ciechi e sordi
per pensare che i nuovi modelli
di acquisizione della forza lavoro siano migliorative,
per non sentire le grida di chi
vive presente e futuro in modo precario,
per non vedere l’essere umano
trattato come una merce qualsiasi,
per accettare la perdita di ogni
dignità umana.
Bisogna essere ciechi e sordi
per credere a coloro che non
mettono in discussione i rapporti di produzione,
per pensare che coloro che sono
per il profitto possano essere per il salario,
per avere speranza che nuovi
governi, rappresentanti delle classi dominanti, possano
cambiare la condizione dei lavoratori,
per lasciarsi abbindolare dalle
parole e non guardare ai fatti.
Bisogna essere ciechi e sordi
per scagliarsi contro i propri
simili solo per differenza di colore della pelle, di nazionalità, di lingua,
per non vedere che la lotta tra
poveri avvantaggia i ricchi,
per non sentire le risa
dell’oscurantismo del potere.
Bisogna essere ciechi e sordi
per non utilizzare la scienza,
come forma di conoscenza, per sottrarsi alla sottomissione,
per non cercare di capire, di
conoscere e vedere la conoscenza come forma di libertà,
per iniziare un cammino che porti
gli esseri umani ad avere interessi comuni e nella comunanza di essi
determinare una realtà socio-economica dove ogni essere umano
“possa dare secondo le sue
capacità ed avere secondo le sue necessità.”
Seguire la corrente è facile,
andare controcorrente è difficile!
Diventa semplice e normale se si
è armati di conoscenza.
Galilei docet.
mercoledì 15 gennaio 2020
Non...
Non…
Non crocifiggerti a pensare a
cosa poteva accadere e non è successo se avessi agito in quel modo o
quell’altro, in quel momento ritenevi giusta la scelta;
non dare agli eventi, agli altri,
alla sfortuna, al caso, la colpa di non aver raggiunto i tuoi obiettivi; se la
tua vita non è quella da te desiderata;
non essere rattristato se il
rapporto con la persona che ti era accanto non esiste più, non era vero amore;
non essere frustrato se ancora
non hai trovato l’amore dei tuoi sogni, è dietro l’angolo che ti aspetta;
non mettere confini all’amore per
la persona amata, perché il vero amore è qualcosa di straordinario che bisogna
gustarlo con gioia, con passione, senza freni, non a tutti capita una simile
fortuna;
non farti prendere dalla
demoralizzazione per il lavoro che non ti soddisfa e che serve solo a
sopravvivere;
non arrenderti allo sconforto per
la mancanza di un lavoro stabile che ti aiuti a programmare il presente ed il
futuro;
non assoggettarti alla
frustrazione per i soldi che non bastano mai;
non credere alle parole, ma
guarda i fatti, perché essi hanno la testa dura e sono ruote quadrate;
non farti imprigionare dall’ignoranza, ma
cerca sempre di conoscere, perché solo la conoscenza ti potrà donare la
capacità di analisi e di scelte consapevoli, ti potrà dare la libertà
spirituale;
non regalare la tua persona alla
disumanità, ama l’umanità senza alcuna distinzione di lingua, di razza, di
sesso, di colore della pelle, di idee;
non delegare ad altri la difesa
degl’interessi umani, cerca di conquistarli
insieme ad altre persone, che credono in una umanità libera, fraterna,
uguale; lotta per una nuova frontiera dell’umanità;
non sottometterti agli eventi e
non abbatterti nelle sconfitte; servono a preparare le vittorie;
non far mancare l’amore, la
vicinanza, il sostegno ai tuoi figli e poi ai tuoi nipoti; sono anche il tuo
presente e il tuo futuro;
vivi la vita ed assapora ogni suo
momento bello o brutto che sia con la serenità della tua intelligenza e la
passione del tuo cuore;
non…non… non…
Ricorda di essere un …essere
umano, dotato di un corpo ed un cervello. Devi curare sia l’uno sia l’altro. Se
lo farai, avrai al forza di andare oltre le paure reali ed inconsce del
presente e del futuro, oltre i recinti del conformismo della società, oltre i
tabù e le superstizioni.
Se lo farai, i momenti di
sconforto, di abbattimento, di frustrazione saranno un soffio di vento, saranno
come l’acqua del fiume, che non è mai la stessa, e troverai in te stesso la
forza di andare avanti, di lottare con intelligenza, abnegazione,
determinazione, costanza, tenacia per la realizzazione dei tuoi sogni,
alzandoti sempre dopo ogni sconfitta e portando con te il vissuto del passato
nel presente come esperienza, maestra di vita, per conquistare il futuro.
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