Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

giovedì 21 maggio 2009

La vita è bella!

La vita è bella! Ogni persona ha il diritto di goderla e di essere felice!

“Nel Mondo Nuovo tutti i cittadini sono proprietari della società in cui vivono. Nei centri produttivi e di servizio i coordinatori sono eletti democraticamente e revocabili in qualsiasi momento.
Gli stipendi e le pensioni sono uguali per tutti , compresi i membri del governo, ovvero duemila euro al mese.
Tutti devono lavorare sei ore al giorno e dedicare due ore quotidiane allo studio.
Non si può accedere al lavoro prima di diciotto anni.
Gli uomini godono della pensione a 55 anni, le donne a 50.
Tutti devono possedere una casa, una casa vera, non un tugurio.
Non esistono differenze tra uomo e donna, poiché esse sono solo fisiologiche.
L’infanzia è protetta in ogni suo bisogno e trascorre serena i suoi anni abbeverandosi alle fonti del sapere e dello svago.
Gli apologeti ipocriti del vecchio mondo della difesa dell’infanzia non si scandalizzeranno certo nel sapere che nella loro realtà cinquanta milioni di bambini muoiano ogni anno per fame e che milioni di essi vengano impiegati nel lavoro in tenera età, mentre dovrebbero trascorrere il tempo nel gioco e nello studio.
Indicono convegni, pronunciano discorsi, ma non fanno alcunché per superare queste piaghe. Se veramente lo volessero, dovrebbero essere con noi, non contro.
La verità è che perseguono solo il Guadagno.
La cura della salute è gratuita. Il medico di base segue 250 pazienti. A costui è strettamente collegato il Centro medico specialistico e il Centro analisi, che segue, al massimo, 5000 pazienti.
Abbiamo ogni 5000 abitanti un Centro ospedaliero e, in casi di necessità, un Centro anche in città con meno abitanti…
I trasporti sono totalmente gratuiti, perché alla base della nostra convivenza esiste il concetto che ogni persona ha il dovere di dare il proprio contributo alla produzione sociale ed ha il diritto di usufruire di ogni bene prodotto socialmente.
La scuola, gratuita, è una palestra conoscitiva e non una gara a premi ed è un’ approfondimento culturale continuo, anche durante l’attività lavorativa, poiché ci adoperiamo per fare in modo che ogni essere umano utilizzi al massimo la sua mente e si elevi nella conoscenza.
Non vogliamo il triste primato della vecchia società, dove, secondo alcuni scienziati, il massimo utilizzo della mente umana non raggiunge che il misero risultato del 5 %.
L’informazione è libera e rappresenta un vero mezzo di conoscenza per la formazione di un libero pensiero, non è uno strumento di manipolazione e controllo delle menti per asservirle, come avviene nel vecchio mondo.
Lo sport è praticato per puro spirito di piacere, di salute, di godimento della bellezza di un gesto tecnico, non è un affare come ogni cosa nel vecchio mondo.
L’amministrazione della società è elettiva ad ogni livello e serve ad amministrare i servizi di carattere sociale.
Non entra mai nella sfera privata delle persone, non impone, non condiziona, non determina cosa sia giusto o cosa non lo sia…
Non esistono nella nostra realtà vari corpi di polizia, perché sono i cittadini a difendere se stessi e la loro società…
La nostra società ha i suoi cardini nel concetto: “ Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo le sue necessità”.

Il dolce sapore del cielo
Giuseppe Calocero

La vita è bella! Ogni essere umano ha il diritto di goderla e di essere felice!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

venerdì 17 aprile 2009

Un rapporto organico con la natura solo in un mondo nuovo.

Un rapporto organico con la natura solo in un mondo nuovo.

L’essere umano può trasformare le società, può trasformare la natura nella sua vita biologica, ma non in quella geologica.
Nella dialettica della natura il movimento geologico ha tempi, che non hanno riferimento alcuno con quello biologico.
Affrontare con impegno scientifico e sociale i sommovimenti geologici richiede un’enorme quantità di lavoro scientifico e sociale, che solo un mondo nuovo, fondato sui comuni interessi può mettere in campo.

Nell’attuale realtà sociale si preferiscono giganteschi appalti di costruzione a normali appalti di manutenzione.

Le zone terremotate sono notoriamente sismiche, ma ciò non ha vietato che si costruisse in modo non sicuro per avere maggiori guadagni senza che fosse messo in campo qualsiasi forma di controllo, anche in costruzioni come l’ospedale, la casa dello studente, il tribunale, la prefettura.
Sembra che investire sulla sicurezza delle costruzioni non sia conveniente!
Questa realtà è il prodotto di una dimensione sociale dove gli esseri umani hanno interessi diversi, dove l’interesse del cittadino lavoratore non va d’accordo con gl’interessi del cittadino che vive di profitto e rendita.
Emerge inoltre da questa tragedia, che ha colpito migliaia di persone, causando la morte di circa trecento morti, il fallimento del decentramento e che le regioni, le province, i comuni spesso non sono in grado di prevenire ed affrontare tali catastrofi, non sono in grado di garantire la sicurezza dei cittadini.
La realtà spesso è più forte delle chiacchiere!
La difesa civile dei cittadini richiede volontà, programmi a lunga scadenza, denari.
D’altronde nei maggiori paesi capitalisti vengono investiti miliardi di dollari per “la difesa civile”, mentre in Italia l’investimento più diffuso è una montagna di chiacchiere.
Eppure la storia di questa nazione è piena di catastrofi naturali, che accompagnate a buona parte del territorio di carattere sismico, dovrebbero mettere al primo posto la difesa civile dei cittadini e, di conseguenza, garantire la vita ad ognuno di essi.
Dopo ogni catastrofe si dicono, si scrivono mari di parole, ma poi tutto torna come prime, forse perché è più conveniente economicamente per alcuni.
E non è scandaloso, ma normale per questa società, che su qualche organo di stampa qualcuno già facesse i conti dei benefici dell’investimento nel dopo terremoto, nella ricostruzione, per tutta l’economia nazionale.
L’essere umano merita di più!
Merita di vivere nella soddisfazione dei suoi bisogni materiali e spirituali, merita che la vita gli sia garantita nella serenità, nella tranquillità, nella felicità.
Solo un mondo nuovo può realizzare queste legittime speranze.

Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice!

“ Per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalista, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non ne esigerla metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalista, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo.
Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell’espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa.”

K. Marx

venerdì 3 aprile 2009

Chi lavora è sempre la panca delle tenebre!

Chi lavora è sempre la panca delle tenebre!
Siamo in un periodo di flessione della domanda di beni. La conseguenza è che molte aziende decidono di ridurre la forza lavoro, pur di mantenere la loro redditività, ed altre, se il mercato non le premia, rischiano la chiusura, come d’altronde succede sempre nel capitalismo, anche quando i mercati vanno a gonfie vele. Chi vive del proprio lavoro, che negli ultimi quindici anni ha visto ridurre la capacità d’acquisto del proprio stipendio a favore di aumenti record dei profitti ed ha visto peggiorare le condizioni di lavoro e di vita per la reintroduzione di modelli d’impiego da anni cinquanta del secolo scorso, anche se il lessico è diverso, si trova ad affrontare situazioni ancora più d’insicurezza e di ansia per la paura, pubblicizzata a piene mani dai mass-media, del futuro. Chi non aveva lavoro vede le sue speranze di una vita migliore sempre più in calo. La vita, già dura prima, diviene ancora di più pesante da condurre. Si fanno vertici di ogni tipo, ma al di là della propaganda, le uniche discussioni sono su come continuare a perpetrare l’attuale sistema. Si danno milioni di dollari o euro alle banche, alle aziende, mentre per i lavoratori e le lavoratrici, che perdono il posto di lavoro o continuano a non averlo, c’è il nulla, spesso spacciato per qualcosa d’importante. Se qualcuno ancora s’illude che il capitalismo possa portare benessere per l’umanità intera ha la possibilità di riflettere sulle sue idee e, magari, comprendere che, pur importante e necessario nella storia, l’attuale sistema non potrà mai garantire la “vita” a tutti, ma a pochi, perché vivere non è solo “nascere“, ma poter soddisfare i bisogni materiali e spirituali, che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale o fatica a farlo o non ci riesce proprio. E’ inutile illudersi che Tizio o Caio al governo possano fare meglio di Sempronio, perché con sfaccettature diverse, a seconda dei momenti storici e degl’interessi che portano avanti, avranno sempre cura dei loro rappresentati, il profitto e la rendita. Chi lavora deve contare sulle sue forze, unirle, avere una strategia, che non può prescindere dal contrasto profitto-salario dell’attuale dimensione sociale, e puntare ad una società senza profitti e senza salario, dove tutti sono produttivi e tutti godono dei beni prodotti. Non avere la forza delle proprie forze unite è negativo da ogni punto di vista e fa sì che anche le organizzazioni sindacali possano difendere più gli sfruttatori che gli sfruttati ed essere collaterali all’azione dei governi della borghesia, pur rimanendo uno strumento essenziale per la difesa degl’interessi immediati di chi lavora. Se vogliamo sognare, dobbiamo liberare la nostra mente dalle ideologie, dai tabù, dalle superstizioni, dalle illusioni! Dobbiamo sognare con la mente libera e gli occhi aperti! Per esseri padroni di noi stessi, della natura , della libertà bisogna che siamo protagonisti nell’organizzazione sociale.Fin quando saremo spettatori, spesso neanche interessati, i nostri interessi, le nostre speranze, le nostre vite saranno altri a gestirle e ci tratteranno sempre come “l’asino di Buridano”.
“L’essere umano e i suoi bisogni materiali e spirituali era stato messo al centro di ogni azione economica e sociale. Ogni persona doveva solo dare il suo contributo produttivo per ricevere tutto quello che a lei necessitava. D’altronde i beni prodotti erano di una tale quantità che ogni membro della società poteva usufruire in abbondanza, anche oltre le necessità.”
Da “Il dolce sapore del cielo” di Giuseppe Calocero
Non è un sogno! E’ possibile se siamo uniti allo stesso modo della borghesia rispetto al profitto. I rappresentanti dell’attuale potere economico possono litigare su tante cose, possono farsi anche le guerre, tanto non ci vanno loro, ma sul profitto sono e saranno sempre d’accordo. L’avvenire è nel presente!
“Noi non diciamo al mondo: abbandona le tue lotte, sono sciocchezze; noi ti grideremo la vera parola d’ordine della lotta.”
K. Marx
Tutti i buoni borghesi… vi dicono che la concorrenza, il monopolio,ecc. come principio, cioè presi come pensieri astratti sono i soli fondamenti della vita, ma che essi lasciano a desiderare nella pratica. Tutti svolgono la concorrenza senza le conseguenze funeste di questa. Tutti vogliono l’impossibile, cioè le condizioni della vita borghese senza le conseguenze necessarie di queste condizioni. Tutti non comprendono che la forma borghese della produzione è una forma storica e transitoria così come lo è stata la forma feudale.”
K. Marx

sabato 14 marzo 2009

Morti bianche:quando la vita non ha valore.

Morti bianche:quando la vita non ha valore.
Nonostante nessuno ne parli, sul lavoro si continua a morire! Anzi si muore di più!
La media è di quattro morti al giorno e di un incidente sul lavoro ogni quattro minuti.
Sono dati drammatici!
Eppure, al di là del pietismo di maniera e di giornata, non vi sono azioni tali da contrastare il fenomeno, che è in aumento.
Il settore dove vi sono più incidenti mortali è quello dei lavori da costruzione e cantieristica, il 28,57%.
Si muore perché non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza e perché la produzione per il guadagno è prioritaria rispetto alla vita umana.
La centralità dell’impresa significa centralità del guadagno e, pur di raggiungere questo obiettivo, le imprese ed i loro rappresentanti giocano sui bassi salari, sul precariato,sul lavoro nero, sulla riduzione dei costi in ogni campo, anche quello della sicurezza.
Le imprese sono per lo sfruttamento delle persone e prosperano su questa realtà!
La società delle imprese al servizio del guadagno è un fallimento umano e morale per l’essere umano, che si trova ad essere schiavo di una realtà , che mette al centro il denaro.
Il denaro che rende dritto lo storto,
bello il brutto,
alto il basso;
che può comprare una casa, non una famiglia;
l’orologio, non il tempo;
un letto, non il sonno;
un medico non la salute;
una posizione, non il rispetto;
il sangue, non la vita;
il sesso, non l’amore;
un libro, non la conoscenza;
ma che costringe l’umanità ad essere schiava di processi disumani e contro la vita e l’essere umano.
Tutti coloro che si dichiarano per la vita e che manifestano per essa non dicono nulla sulle morti bianche, non fanno girotondi o manifestazioni per una vita vera delle persone che lavorano dentro e fuori i luoghi di lavoro.
I giornali ricordano questa triste realtà solo quando vi sono disgrazie enormi, poi tacciono.
Non fanno campagne, non sensibilizzano.
Preferiscono riempire le pagine scrivendo di crisi, quanto mai per chi lavora e vive del proprio lavoro non c’è crisi, anzi “l’ideologia della crisi” serve per peggiorare le condizioni di chi lavora, di cronaca nera e di giochetti furbeschi dei parlamentari in nome di interessi, che non riguardano mai i cittadini che vivono del loro lavoro.
Intanto ogni giorno vi sono quattro morti e 360 incidenti sul lavoro…ogni giorno…ogni minuto…ogni secondo.
Dobbiamo convincerci che questo sistema è contro l’essere umano e la vita: è solo per il guadagno!
Serve una società che metta al primo posto l’essere umano ed i suoi bisogni.
Serve una dimensione sociale che garantisca la vita e la soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali.
Serve un mondo nuovo che metta come primo concetto costituente: “Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo i suoi bisogni.”
Nell’attuale società il lavoro vivo è solo un mezzo per aumentare il lavoro accumulato.
Noi vogliamo invece una società in cui il lavoro accumulato, la ricchezza prodotta sia un mezzo per il benessere comune e per rendere la vita , meravigliosa nella sua essenza, degna di essere vissuta e goduta in tutto il suo splendore.
Il capitalismo è crisi,fame, miseria, disoccupazione, sfruttamento, guerre!
Siamo esseri umani, abbiamo diritto a vivere ed a essere felici ! Lottiamo per essere felici!

venerdì 20 febbraio 2009

Se lovogliamo, possiamo essere felici!

Se lo vogliamo, possiamo essere felici!

“ Nella società borghese il lavoro vivo è soltanto un mezzo per aumentare il lavoro accumulato. Nella società comunista il lavoro accumulato è soltanto un mezzo per rendere più largo, più ricco, più progredito il ritmo di vita…”
K. Marx- F. Engels
Il manifesto del partito comunista.
Negli ultimi mesi i mass- media dedicano ampio spazio alla crisi. I pseudo economisti, pseudo centro studi e pseudo organismi di controllo si dilettano a fare previsioni sulla durata e sull’intensità. Sono gli stessi che fino a pochi mesi fa prevedevano il prezzo del barile petrolifero a duecento dollari, si sollazzavano nelle stime di crescita e che alzavano i tassi d’interessi per tenere sotto controllo l’inflazione. Se costoro fossero persone serie dovrebbero andare a nascondersi per la loro chiara incapacità. Invece continuano a fare le cassandre.
La crisi attuale è una crisi di sovrapproduzione. Si produce troppo rispetto alla domanda!
Se le conseguenze sono l’aumento della perdita di posti di lavoro, il conseguente incremento della disoccupazione e la crescita della miseria lo si deve essenzialmente all’ottica del profitto.
E’ assurdo che, mentre vi sono tanti prodotti nei magazzini, milioni di persone vedano le loro condizioni peggiorare e cadere nel baratro della povertà.
E’ assurdo, ma reale, poiché l’obiettivo del sistema non è garantire la vita all’umanità, ma accumulare profitti.
La dimensione dell’attuale realtà mostra ancora una volta che il capitalismo ha finito la sua opera progressista ed ha assunto una forma conservatrice e reazionaria, che fa solo da freno allo sviluppo umano.
Nell’attuale società la miseria e la povertà, non sono accidenti, ma sono insite nel processo di produzione e distribuzione del sistema, nel quale il capitale è un prodotto comune e può essere messo in moto solo dall’attività comune dei membri della società, ma l’appropriazione è oligarchica.
Se il capitale è un prodotto sociale, basterebbe trasformare la proprietà da oligarchica in comune per avere una società nuova. La dimensione nuova del carattere sociale della proprietà sarebbe la nascita di un mondo nuovo in cui ogni essere umano si appropria dei beni prodotti e della vita.
Questo bene prezioso che si può godere solo soddisfacendo i bisogni materiali e spirituali.
Essere per la vita vuol dire essere per l’eliminazione del dissidio tra produzione sociale ed appropriazione di pochi e voler donare ad ogni persona condizioni reali per vivere la sua esistenza. Dire di essere per la vita e per la libertà, mentre si accettano condizioni di estrema povertà, milioni di morti per fame e milioni di esseri umani sottoalimentati è pura ipocrisia.
“L’economia borghese non può né in genere impedire le crisi, né garantire il singolo capitalista da perdite, cattivi debitori e fallimenti e neppure garantire il singolo operaio dalla disoccupazione e dalla miseria.”
F. Engels
Antiduhring
Per questo motivo un’azione sociale per la costruzione di un mondo nuovo compiuta libererà ogni essere umano dal giogo bestiale della produzione per il profitto ed ogni persona potrà proporre e disporre della sua vita, usufruire dei mezzi per vivere, per godere la vita, per l’educazione e lo sviluppo di tutte le facoltà fisiche e spirituali in modo uguale ed in misura sempre crescente.
Mettiamo uno specchio nell’anima e lottiamo per essere felici!
Siamo tutti esseri umani e meritiamo una vita vera, libera, eguale e fraterna!
“Non osavano immaginare che esseri umani potessero utilizzare, come schiavi o finti liberi, altri esseri umani per avere dei miseri pezzi di carta o dei pezzi di materiale ferroso…”
Giuseppe Calocero
Il dolce sapore del cielo
Se lo vogliamo, possiamo essere felici!

martedì 10 febbraio 2009

Il dolce sapore del cielo

Il sei marzo dalle ore 17.30 alle ore 19.30 nella libreria "Il Filo" di via Basento, 52 Roma ci sarà la cerimonia di presentazione del romanzo "Il dolce sapore del cielo".
Sarò presente.

sabato 7 febbraio 2009

La libera unificazione dell'umanità.

La libera unificazione dell’umanità.

“La conseguenza dell’elevazione dell’interesse a vincolo unificante dell’umanità, fintantoché l’interesse permane soggettivo e semplicemente egoistico, è necessariamente la dispersione universale, la concentrazione degli individui su se stessi, l’isolamento, la trasformazione dell’umanità in un aggregato di atomi che si respingono a vicenda; questo isolamento è, a sua volta, l’ultima conseguenza del principio cristiano della soggettività, il compimento del mondo cristiano.
Fintantoché, inoltre, permarrà la principale estraniazione, ossia la proprietà privata, l’interesse dovrà necessariamente essere interesse particolare ed il suo dominio risulterà essere il dominio della proprietà…”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.
La società in cui viviamo è una realtà di interessi distinti e soggettivi. Non vi è un interesse comune.
Il profitto non può andare d’accordo con il salario!
E’ nella legge naturale del sistema capitalistico.
Costruire una nuova società in cui gl’interessi siano unificati vuol dire eliminare il dissidio capitale-lavoro ed unire gli esseri umani in obiettivi comuni ad ognuno ed all’intera umanità.
Coloro che pensano di unire gl’interessi del lavoro a quelli del capitale non portano nuove idee, ma vecchie elucubrazioni, che hanno indossato vestiti alla moda.
Sono concetti che mettono al primo posto dell’azione politico-economica
il bene delle imprese e del paese,
gl’interessi nazionali,
la competitività e la produttività,
in definitiva mettono al primo posto il profitto.
E’ per il profitto che in questi anni i salari si sono ulteriormente immiseriti!
E’ per il profitto che il mercato del lavoro è peggio dei paesi in via di sviluppo!
E’ per il profitto che gl’incidenti sul lavoro e le morti bianche sono in aumento!
Fin quando il re della società sarà il profitto non vi sarà mai una società libera, fraterna, eguale, giusta!
Una società libera, eguale, fraterna, si costruisce eliminando le divisioni di interessi, unificando gli stessi, instaurando una produzione sociale, come già è oggi, ed una distribuzione altrettanto sociale.
Altre strade non vi sono per dare all’umanità la pace dei bisogni ed il sogno di una vita vera!
Chi dice il contrario in certi casi mente sapendo di mentire in altri è preda delle ideologie.
Il genere umano per assaporare la speranza di un mondo nuovo deve bere alla fonte della conoscenza con foga ed unire i cervelli ed i cuori per far sentire il caldo desiderio della non accettazione di tale realtà e la ferrea determinazione di voler assaporare il dolce sapore del cielo.
“La dissoluzione dell’umanità in una massa di atomi isolati, che si respingono a vicenda, è già in se l’annientamento di tutti gl’interessi corporativi, nazionali e particolari ed è l’ultimo stadio necessario verso la libera auto unificazione dell’umanità.”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.