giovedì 27 novembre 2025
"Credo quia absurdum..."
La Danimarca ha sospeso l'esperimento col Bovaer, un farmaco reso obbligatorio e ovviamente presentato come assolutamente innocuo, che doveva ridurre i peti delle mucche del 35 - 40 per cento in modo da abbassare l'immissione di metano in atmosfera. Perché se non lo sapete questo gas, non solo partecipa direttamente al cosiddetto effetto serra, ma degrada nella terribile CO2 che sta facendo bollire gli oceani. La somministrazione del Bovaer è stata cancellata dopo appena 45 giorni giorni perché le mucche si ammalano e muoiono o, nel migliore dei casi, producono molto meno latte. Come se ciò non bastasse si sospetta che quest'ultimo possa contenere tracce del farmaco (sostanzialmente 3-nitroossipropanolo) che provoca gravi lesioni oculari, irritazione cutanea e probabilmente danneggia anche la la fertilità. Insomma l'asserzione secondo cui questo farmaco è innocuo si è rivelato una balla colossale, mentre e la rapidità con la quale si sono manifestati gli effetti avversi, dimostra che nessuna seria sperimentazione è stata condotta prima di metterlo in commercio. Ma questa fandonia fa parte di una matriosca di risibili narrazioni, l'una dentro l'altra, che serve per tenere in piedi i giganteschi affari di Net Zero che essenzialmente vengono realizzati da privati sulla base di contributi pubblici, senza i quali i bilanci andrebbero in rosso. Insomma la solita storia di guadagni privati e spese pubbliche.
L' idea della letalità delle emissioni delle mucche è ridicola in sé, ma lo è ancor più il fatto che ci si possa davvero credere. Come storia e scienza ci dicono: i bovini esistono da molti milioni di anni e in numero impressionante, in molte ere pari, anzi superiore ai capi che esistono oggi, ma nonostante questo ci sono state ugualmente diverse glaciazioni. Inoltre, come è ben noto o dovrebbe esserlo, le frequenze di assorbimento del metano sono quasi interamente coperte dalle frequenze di assorbimento della radiazione termica del vapore acqueo. La concentrazione media di vapore acqueo nell'atmosfera è di circa lo 0,25%, ovvero circa 2500 parti per milione . Al contrario, la concentrazione di metano è di circa 1900 parti per miliardo , ovvero più di tre ordini di grandezza inferiore a quella del vapore acqueo. L' idea che una variazione della concentrazione di metano abbia un impatto sul clima, quando le sue frequenze di assorbimento sono già sature di vapore acqueo è assurda .
In realtà tutto è in perfetto equilibrio: le mucche mangiano l'erba e il metano rilasciato dai loro peti e dal letame in decomposizione viene rilasciato nell'atmosfera. Il metano si ossida rapidamente in CO2 ed è poi riassorbito dall'erba attraverso la fotosintesi. L'erba cresce, immagazzina il carbonio nelle foglie e nell'apparato radicale. Le mucche mangiano l'erba e la sequenza ricomincia. Molto semplice: il ciclo del carbonio si studia scuola o quantomeno si studiava, eppure un potente meccanismo mediatico elide le conoscenze che dovrebbero essere di base e fa credere in cose che non non esistono, ma che per qualcuno o forse per molti diventa una sorta di religione surrogata. "Credo quia absurdum" la frase attribuita a Tertulliano, starebbe loro a pennello. Il neo feudalesimo in via di instaurazione corrisponde anche un nuovo medioevo della mente nel quale allegorie e metafore diventano manichee.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento