Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

lunedì 24 giugno 2024

L' essere umano e la sua essenza universale.

L’essere umano e la sua essenza universale. In un mondo in cui l’interesse è soggettivo ed egoistico si ha, di conseguenza, la concentrazione degl’individui su se stessi, la trasformazione dell’umanità in un aggregato di atomi che si respingono a vicenda. Sul trono viene posto il denaro, elemento privo di spirito, vero signore del pianeta. L’ essere umano, che non ha cessato di essere schiavo di altri esseri umani, è divenuto schiavo della “cosa”. La venalità, giunta a perfezione, è ormai universale ed è disumana. Molti individui si prostrano dinanzi a false realtà, a vuoti nomi e negano la realtà. Ci si rifiuta di riconoscere il reale e si adopera un linguaggio convenzionale di categorie fittizie. Ci si aggrappa a vuote astrazioni, ciascuna delle quali è una diffamazione della realtà. Tutta la realtà di questa dimensione economico-sociale è una grande menzogna , che è occultata da una quantità di altre menzogne allorchè si rivela nella sua natura con chiarezza. Persino quando ci si convince che tutti questi artifizi non sono che vane falsità e finzioni ci si ostina a non volersene distaccare. Anzi ci si aggrappa ad esse più saldamente che mai, affinchè quelle parole vuote non si dissolvano. La lotta della prassi contro la teoria , della realtà contro l’astrazione , dell’essere umano contro l’inumanità dovrà avere sempre più forza per giungere alla meta ed elevare l’interesse di tutti gli esseri umani a vincolo unificante di tutta l’umanità. Il risolto enigma della storia è nel superare il contrasto dell’uomo con la natura e con l’uomo, il conflitto fra esistenza ed essenza, fra necessità e libertà, fra oggettivazione ed affermazione soggettiva, fra individuo e genere. L’essere umano in tal modo si appropria della sua essenza universale in maniera universale, in quanto uomo totale. Ognuno dei suoi rapporti umani con il mondo, il vedere, l’udire, l’odorare , il gustare, il toccare, il pensare, l’intuire, il sentire, il volere, l’agire, l’amare, organi della sua individualità, si appropriano della realtà umana nell’essere organi sociali. Nell’attuale società tutti i sensi fisici e spirituali sono stati sostituiti dall’alienazione di essi dal senso dell’avere. L’emancipazione dei sensi umani passa dal superamento dei rapporti di produzione, unico modo per umanizzarli sia soggettivamente sia oggettivamente. A seconda dei momenti storici nuovi ciarlatani, simoniaci e barattieri vengono posti dal sistema a guardia dei propri interessi. Tutti promettono mari e monti, ma la realtà, per chi vive sull’utilizzo del proprio cervello o delle proprie braccia, diventa sempre più dura e sofferente. Negli ultimi vent’anni abbiamo visto alcuni di costoro all’opera, forse stiamo meglio di vent’anni fa? Tutti cercano di orizzontilizzare il contrasto sociale e mettono i deboli contro i deboli, invece di verticalizzarlo, come sarebbe corretto. La verità è che chiunque sproloquia di migliori condizioni sociali senza superare i rapporti di produzione è un ingannatore o in malafede o per ignoranza. In questa società l’essere umano, reso individualista ed egoista, in realtà è un essere asociale. I suoi sensi sono profondamente diversi dall’essere umano sociale. Soltanto con la dispiegata ricchezza oggettiva dell’essenza umana si può avere la soggettiva dell’umana sensibilità. Giacchè non solo i cinque sensi, ma anche i sensi spirituali, la sensibilità pratica, la volontà, l’amore, in una parola l’umanità dei sensi, si formano soltanto nella natura umanizzata. Il senso costretto dal rozzo bisogno pratico ha una sensibilità limitata. Per l’individuo affamato non esiste il carattere umano del cibo, ma soltanto la sua astratta esistenza di cibo. Questo potrebbe presentarsi a lui nella forma più rozza e non si distinguerebbe in questa attività nutritiva da quella bestiale. Il mercante di minerali vede solo il loro valore mercantile, non la bellezza e la peculiare natura del minerale. Se l’essere umano si forma ogni cognizione, ogni sensazione dal mondo sensibile e dall’esperienza del mondo sensibile, bisogna rendere umano il mondo empirico, in modo che faccia esperienza di ciò che è veramente umano e si abitui a riconoscersi come essere umano. Se l’essere umano è formato dalle circostanze, si devono rendere umane le circostanze. Se egli è sociale per natura, sviluppa la sua vera natura solo nella società e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo, ma nella potenza della società, ove al centro vi è l’interesse dell’intera umanità ed ogni essere umano si appropria della sua essenza universale.

venerdì 14 giugno 2024

Il visionario costruisce ciò che i sognatori sognano.

Il visionario costruisce ciò che i sognatori immaginano “La realtà è ciò che vedono le persone che mancano di visione.” Anonimo Nella storia, man mano che le forze produttive si sviluppavano, la classe che stava per prendere il sopravvento andava avanti secondo una nuova visione di società. Le vecchie tradizioni e i costumi precedenti venivano archiviati ideologicamente e realmente per lasciare il posto ai nuovi. In molti casi il passaggio avveniva con scontri cruenti tra vecchio e nuovo. Si pensi alla rivoluzione francese e all’avvento della borghesia. La realtà odierna mostra la classe dominante senza alcuna visione, impegnata strenuamente a difendere i suoi interessi nei confronti della classe lavoratrice e a lottare al suo interno per difendere l’ordine mondiale, istituito dopo la seconda guerra mondiale, dal sorgere di nuove potenze sulla scena. Questo scontro porta a guerre medie e piccole in tutto il globo, coinvolgendo la classe lavoratrice come “palle da cannone”. Il mondo, ormai, si divide tra chi sta con “ l’ occidente” e gli altri, che vogliono contare di più negli organismi internazionali. Questo scenario può prefigurare nel medio termine uno scontro bellico di proporzioni immani. In Europa il dibattito è su come cercare di rafforzare l’Unione per essere capace di avere un ruolo nella partita non secondario. Nei vari Paesi, tra cui l’Italia, il dibattito è tra chi vuole un ‘Europa più federale e compatta e chi cerca di boicottarla. Gli ultimi sono aiutati dagli USA che, sembra strano, ma così è, vedono in un’ Europa unita e forte un concorrente molto agguerrito. I vari partiti, i mass-media, i vari pugilatori a pagamento con lingua da schiavi discutono solo di questi temi senza alcuna visione di nuova società, senza proporre nulla di nuovo se non la realtà attuale, fatta di divisione in classi, di sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano, di ricchi, pochi, e poveri, molti, di guerre, di precariato del lavoro, di disoccupazione. Si spacciano per riformatori, ma sono i peggiori reazionari, difatti le loro riforme non hanno significato altro per chi lavora che peggiori condizioni di lavoro e di vita. I cittadini, la classe lavoratrice si lasciano abbindolare dal giogo delle false ideologie, della falsa rappresentanza della realtà e, che partecipi alla farsa del voto o che non partecipi, lascia campo libero alla classe dominante e alle sue idee. Milioni di persone si rifugiano nella delusione, nella frustrazione, nella speranza di un futuro migliore, ma “ Chi di speranza vive, di speranza muore”, nelle religioni, pensando che nulla si possa fare per cambiare. Non vedono costoro che, come nella storia, proprio l’attrito degli interessi contrapposti è la base di una nuova realtà socio-economica. “La conoscenza porta alla visione e la visione fa vedere cose che sembrano impossibili!” Fa vedere che la classe lavoratrice, padrona della conoscenza-coscienza, dell’organizzazione, della strategia, della tattica; consapevole della forza del numero degli appartenenti alla classe e libera dagli orpelli ideologici della borghesia o, peggio ancora, della piccola borghesia può liberare se stessa e l’intera umanità, “prendendo dai quattro lati la tovaglia del tavolo e buttando tutto per aria.” “Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali…” Aristotele “Affinchè qualcosa arrivi è necessario che qualcosa finisca. Non bisogna aver paura della fine, in ispecie se questa non fa assaporare il vero gusto della vita. Ogni fine è un nuovo inizio.” Anonimo Se la classe lavoratrice non sarà in grado nel breve e medio termine di organizzarsi strategicamente e tatticamente, l’umanità intera sarà costretta a subire le angherie di ogni tipo dal “Tallone di ferro”.

sabato 8 giugno 2024

Nessuna ricchezza...

“Nessuna ricchezza può recare vantaggio ai capitalisti se non trovano degli operai disposti ad applicare il loro lavoro agli strumenti e ai materiali che essi posseggono e a produrre nuove ricchezze. Quando gli operai sono isolati gli uni dagli altri di fronte ai padroni, rimangono degli autentici schiavi e lavorano eternamente per un tozzo di pane per conto di un uomo a loro estraneo, rimangono eternamente dei salariati docili e muti. Ma quando gli operai proclamano insieme le loro rivendicazioni e rifiutano di sottomettersi a colui che ha il portafoglio gonfio, allora essi cessano di essere degli schiavi, diventano degli uomini, cominciano ad esigere che il loro lavoro non serva soltanto ad arricchire un pugno di parassiti, ma dia la possibilità a coloro che lavorano di vivere da uomini” Lenin