Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

giovedì 2 giugno 2022

I girasoli non piangono mai.

A Pechino, il 19 novembre, all’interno dello Zhongnanhai, il complesso di edifici adiacente alla Città proibita, situato nel centro di Pechino, adibito prima a sede del partito unico, poi del go verno della Repubblica Popolare e, infine, con l’istituzione della Repubblica Democratica Cinese, a sede del Presidente dell’intero Gabinetto di governo, il capo di Stato Ching Ye, il vicepresidente Ling Haifeng, il capo delle forze armate, il generale Chen Qiang, il primo ministro Tong Zetao, tutti i membri del governo della Repubblica Democratica, il leader supremo della Repubblica Po polare Democratica di Corea, Pak Song-chol, il Ministro delle forze armate popolari nordcoreano Mun Hyon-uk, alcuni eminen ti industriali di entrambi i Paesi e in collegamento video il presi dente della Federazione Russa Tereshchenko, si riunirono all’interno di una maestosa sala dove troneggiava l’immagine di un enorme drago dalla lingua di fuoco. Ching osservò i presenti con sguardo severo e dopo aver percorso il pentagonale tavolo rosso fiammante, si bloccò innanzi agli attenti interlocutori. «Signori, il dado è tratto! È la trappola di Tucidide... un con flitto ciclopico, orientato a segnare la storia del Paese e dei nostri profitti, si presenta dinanzi ai nostri occhi. Ci siamo addestrati decenni per questo evento! L’ascesa economica cinese ha prov veduto a scatenare tale inconciliabile congiuntura dopo anni di tensioni finanziarie internazionali». Il Presidente si arrestò a osservare il monumentale ritratto in cui spiccava il drago, personificazione di una storia traboccante di orgoglio cinese. «Gli Stati Uniti e l’Unione europea progettano piani di attacco da mesi e pare siano propensi a colpire presto secondo le infor mazioni più recenti. La dichiarazione di guerra del presidente Ra ken ci stimola a compiere un’iniziativa tesa a rafforzare il patriot tismo. L’accusa infondata di aver attaccato Seul è la dimostrazio ne del tentativo di compattare la popolazione occidentale contro i nostri Paesi». Il capo di Stato cinese riprese a percorrere meditabondo la sa la, prima di arrestarsi e continuare. «Gli americani ci hanno attribuito gli omicidi degli ex presi denti Trust e McCoy per raffigurarci ostili agli occhi del mondo, ne consegue, per la Cina, il dovere di rispondere coalizzando ogni cinese contro i nostri nemici tramite un’azione, per alcuni versi insostenibile, ma a ogni costo ineluttabile …

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