Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

lunedì 21 marzo 2022

E' ora di portare avanti le lancette della storia.

E’ ora di portare avanti le lancette della storia. “ Da liberatore delle nazioni quale era nella lotta contro il feudalesimo, il capitalismo, nella fase imperialistica, è divenuto il maggiore oppressore delle nazioni. Da progressivo, il capitalismo è divenuto reazionario, ha sviluppato a tal punto le forze produttive, che l’umanità deve o passare al socialismo o sopportare per anni, e magari per decenni, la lotta armata tra le “grandi” potenze per la conservazione artificiosa del capitalismo mediante le colonie, i monopoli, i privilegi e le oppressioni nazionali di ogni specie.” Lenin, Il socialismo e la guerra. Dalla fine della seconda guerra mondiale si sono succedute nel mondo conflitti bellici medi e piccoli in varie parti del mondo nella lotta tra le potenze per la spartizione del globo terrestre. Attualmente vi sono due guerre di una certa importanza: quella nello Yemen e quella in Ucraina. Lo Stato arabo si trova in una posizione strategica, perché controlla mezzo stretto di Bab el Mandeb, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden ed è una via di commercio molto importante, anche per il petrolio. Dopo la fine del regime di Saleh è nato un conflitto, nel 2015, tra i ribelli houthi e le forze governative, appoggiate da otto Paesi arabi, tra cui spicca l’ Arabia Saudita, con il placet degli U.S.A. Dopo circa sette anni la guerra continua ed è sempre più cruenta. Si parla di circa 350.000 morti. E’ una guerra fantasma, nonostante i vasti bombardamenti dell’Arabia Saudita e i tanti morti. I mass-media non ne parlano e il mondo ignora l’esistenza. L’altra guerra, quella in Ucraina, dopo l’invasione russa, è molto visibile, visto lo spazio sugli organi d’informazione. L’occidente si è tinto di blu e giallo in ogni forma, chiarendo che è con Kiev, ma fino a un certo punto. Ha dato sanzioni all’ Orso russo, ma non si priva di petrolio e gas. Il capitalismo europeo e statunitense non ha l’obiettivo di salvare gli ucraini, ma, dosando cinicamente le forniture belliche, cerca di trasformare il conflitto in una guerra di logoramento per l’esercito russo. Si stanno utilizzando gli ucraini come pedine con un unico obiettivo: costituire sulla loro pelle l’esercito europeo. Saranno poi abbandonati al loro destino come successo in Kurdistan, Siria, Libia, Afganistan. Mentre Russia e Ucraina si scontrano sul terreno, U.S.A., Cina e UE giocano le loro carte in una lotta predatoria che non esclude la guerra, ma anzi la prepara. Partiti, chiese e gruppi mediatici con in mano la fanfara nazionalistica si schierano e operano per far allineare i lavoratori da una parte o dall’altra. La guerra è frutto del sistema capitalistico, fondato su interessi divergenti tra forze economico-finanziarie e tra le classi. Se si vuole abolire la guerra, bisogna superare questa dimensione economico-sociale. L’unico modo per portare avanti le lancette della storia è seguire la strada dei giovani della comune di Parigi e dei bolscevichi dell’ottobre 1917 in Russia, e instaurare una società dove l’essere umano e i suoi bisogni materiali e spirituali sia al centro della stessa. I soldati ucraini e russi, invece di ammazzarsi tra di loro, dovrebbero unirsi e dirigere la loro azione contro il sistema russo e ucraino, ambedue capitalistici. I cittadini russi e ucraini sono vittime dello stesso tallone di ferro. “Il pacifismo e la propaganda astratta della pace sono una delle forme della mistificazione della classe operaia…la propaganda della pace se non è accompagnata all’appello all’azione rivoluzionaria delle masse, può soltanto seminare illusioni, corrompere il proletariato, inculcargli la fiducia nell’umanitarismo della borghesia e facendo di esso un trastullo nelle mani della diplomazia segreta delle nazioni belligeranti”. Lenin, Il socialismo e la guerra.

Nessun commento: