Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

sabato 19 febbraio 2022

Solo noi possiamo e dobbiamo fare la storia.

Solo noi possiamo e dobbiamo fare la storia. Lenin affermava: “Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere sotto qualunque frase , dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste e quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.” E ancora: “ Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.” E’ di alcuni giorni fa la notizia che Esselunga, in collaborazione con Comau e l’università S. Anna di Pisa, sperimenterà sui propri addetti un esoscheletro, una sorta di tuta robot, una robotica indossabile, che porterà al miglioramento della produttività di circa il 10 %. Questa nuova realtà mostra ancora una volta come i lavoratori siano, essenzialmente, strumenti finalizzati alla produzione e al profitto. Ma noi siamo esseri umani e meritiamo di vivere in una società nella quale i nostri bisogni materiali e spirituali siano soddisfatti, una società in cui: “ Ciascuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo i suoi bisogni.” Non meritiamo di essere schiavi dei bisogni non soddisfatti per miliardi di esseri umani, di vivere in una società con miliardi di disoccupati, di occupati il cui salario non basta per vivere una vita decente, di misere pensioni, di diritti calpestati, di bambini messi al lavoro in tenera età, ad esempio nelle miniere di cobalto in Congo, di due miliardi di persone sottoalimentate, di 50 milioni di bambini che ogni anno muoiono per fame, di donne alla ricerca della completa emancipazione! Rispetto alla questione salariale, alcuni giorni fa, il governatore della Banca d’ Italia, che percepisce € 450.000 all’anno, ha invitato i sindacati a non chiedere aumenti salariali per recuperare l’inflazione. Secondo lui non è il modo corretto. Il 14 febbraio del 1984, con il decreto di San Valentino, il governo Craxi cancellò gli automatismi della scala mobile, un sistema per riprendere in parte, a posteriori, gli aumenti del costo della vita. La motivazione fu che con l’abolizione di quel meccanismo si poneva un argine all’inflazione. Era un falso, ma ebbe successo anche con la vittoria dei no nel referendum del giugno del 1985. Oggi senza la scala mobile l’inflazione galoppa e il governatore ci propina lo stesso concetto. Ci vorrebbe invece una nuova scala mobile! Il livello di emancipazione di una società si misura sullo stadio di emancipazione della donna. Nella realtà attuale la donna, nonostante si siano compiuti passi in avanti, non è ancora libera sia materialmente sia spiritualmente. Siamo esseri umani e siamo degni di godere la vita in tutto il suo splendore! Non esiste libertà con la pancia vuota e il mancato sviluppo della conoscenza! Il sistema ci riempie la testa di tante belle parole, ma la realtà cruda viene sempre a galla. I dati sul PIL italiano mostrano una crescita del 6,5 % nel 2021 e i pugilatori a pagamento con lingua da schiavi inneggiano a questa realtà, dimenticando la disoccupazione cresciuta, le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori peggiorate, la precarietà delle nuove occupazioni con più di due terzi a breve termine, i bassi salari. Parlano di diritti, ma quando i lavoratori scendono in piazza per protestare contro il rincaro del gas GPL, come in Kazakistan, non disdegnano che vi siano più di 200 morti e circa 8000 arrestati. I diritti, in molti casi, per chi è costretto per vivere ad offrire al mercato o le proprie braccia o il proprio cervello, sono solo sulla carta. Di fronte al sacro profitto tutto è lecito per il sistema! Negli ultimi mesi stiamo assistendo al rincaro crescente del gas e dell’energia elettrica. Il governo, i partiti parlamentari fanno a gara per intestarsi le decisioni sui bonus energia e i mass-media fanno da megafono alla propaganda. In realtà il bonus spetta a famiglie con ISEE fino a € 8265 e ISEE fino a € 20000 per famiglie con un numero eguale o superiore a 3 figli a carico. Di conseguenza la quasi totalità dei lavoratori dipendenti sono esclusi e dovranno aumentare la spesa per la luce ed il gas, oltre che per l’utilizzo della propria automobile e per i rincari dei beni di prima necessità. Sarebbe necessario che nei rinnovi contrattuali, risultano scaduti 622 contratti con circa 10 milioni di lavoratori interessati, le organizzazioni sindacali ponessero al primo posto la rivendicazione di sostanziosi aumenti salariali, né diluiti nel tempo né basati su benefits che non costano quasi nulla alle aziende, potendo contare su vantaggi fiscali. Subito dopo bisognerebbe rivendicare una forte riduzione di orario di lavoro, unico modo per difendere la classe lavoratrice dall’ aumento della disoccupazione, quella in corso e quella prevista nella transizione verde. Il sindacato dovrebbe preparare una piattaforma e , dopo averla discussa con i lavoratori, presentarla alle aziende ed al governo con i seguenti punti principali: Aumento del salario; Riduzione di orario a parità di salario; Riforma del mercato del lavoro con eliminazione dei contratti precari; Riduzione dell’età pensionabile, con le norme attuali si rischia di andare in pensione a 75 anni e rivisitazione delle norme sul calcolo dell’assegno ; Salario di vita per chi perde il posto di lavoro. Durante la pandemia, come sempre, siamo stati noi il motore del sistema. Ognuno in ogni luogo di lavoro con la sua presenza e la sua opera ha permesso che le attività produttive e distributive non si fermassero, rischiando in prima persona il contagio, visto anche che nella propaganda si proclamava il rispetto delle norme, ma nella pratica si assisteva a molte carenze. In molti casi, all’interno del movimento operaio, durante tale periodo, è scesa in campo una solidarietà di classe, un baluardo di umanità e di lotta, propria di chi vuole essere protagonista e non spettatore della storia, di chi vuole fare la storia. Perché la storia la si fa con i fatti e dai fatti si giudica il valore di ogni essere umano. La classe lavoratrice è nel presente e nel futuro la classe che può fare la storia! La sua forza risiede nel numero. Se a questo dato riusciamo ad aggiungere coscienza e organizzazione, siamo imbattibili! Nessun partito parlamentare è dalla nostra parte. Tutti sono per il profitto e per la rendita. Tutti vendono fumo ai lavoratori e arrosto per il capitale e la sua base di massa, in ispecie la piccola borghesia. Nell’ultimo periodo le imprese hanno beneficiato di circa 170 miliardi di euro. Al contrario i lavoratori e i pensionati si sono dovuti accontentare di parole vuote. La casse operaia è come l’asino di Buridano che trasportava vino e beveva acqua. La classe lavoratrice non è rappresentata nelle istituzioni e nella società e ogni “ciarlatano” della politica borghese cerca di portarlo dalla sua parte con lusinghe e inganni che mai soddisfano le necessità di lavoro e di vita del proletariato. In tanti casi le loro pseudo “riforme” servono a peggiorare la sua vita . Sta a noi, con l’acquisizione di sempre più consapevolezza, di non cadere nella trappola sia con la partecipazione a certe campagne sia con il rifugiarsi nella delusione, nella frustrazione, nel pensare di risolvere da soli i problemi. Da soli i lavoratori non possono difendersi. Lo possono fare solo unendo le forze con gli altri simili, avendo chiari gli obiettivi, la tattica e la strategia per giungere a meta. Deve essere chiaro che chi non è per superamento dei rapporti di produzione è per il capitalismo e le sue contraddizioni. Chi è per il superamento dei rapporti di produzione e delle classi è per una società in cui sul trono sociale vi sia l’essere umano e la soddisfazione dei suoi bisogni. E’ per il comunismo! Comunismo è una parola latina, deriva dalla parola comune. La società comunista significa: tutto in comune, la terra, le fabbriche, il lavoro. Questo è il comunismo. Il Mondo nuovo in cui libertà, fratellanza, uguaglianza diventano realtà. F. Engels ne “ La situazione della classe operaia in Inghilterra, scriveva: “ Per i suoi principi , il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce perciò, finchè il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi, ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.” Mettiamo uno specchio nell’anima e lottiamo per essere felici!

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