Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

venerdì 20 febbraio 2009

Se lovogliamo, possiamo essere felici!

Se lo vogliamo, possiamo essere felici!

“ Nella società borghese il lavoro vivo è soltanto un mezzo per aumentare il lavoro accumulato. Nella società comunista il lavoro accumulato è soltanto un mezzo per rendere più largo, più ricco, più progredito il ritmo di vita…”
K. Marx- F. Engels
Il manifesto del partito comunista.
Negli ultimi mesi i mass- media dedicano ampio spazio alla crisi. I pseudo economisti, pseudo centro studi e pseudo organismi di controllo si dilettano a fare previsioni sulla durata e sull’intensità. Sono gli stessi che fino a pochi mesi fa prevedevano il prezzo del barile petrolifero a duecento dollari, si sollazzavano nelle stime di crescita e che alzavano i tassi d’interessi per tenere sotto controllo l’inflazione. Se costoro fossero persone serie dovrebbero andare a nascondersi per la loro chiara incapacità. Invece continuano a fare le cassandre.
La crisi attuale è una crisi di sovrapproduzione. Si produce troppo rispetto alla domanda!
Se le conseguenze sono l’aumento della perdita di posti di lavoro, il conseguente incremento della disoccupazione e la crescita della miseria lo si deve essenzialmente all’ottica del profitto.
E’ assurdo che, mentre vi sono tanti prodotti nei magazzini, milioni di persone vedano le loro condizioni peggiorare e cadere nel baratro della povertà.
E’ assurdo, ma reale, poiché l’obiettivo del sistema non è garantire la vita all’umanità, ma accumulare profitti.
La dimensione dell’attuale realtà mostra ancora una volta che il capitalismo ha finito la sua opera progressista ed ha assunto una forma conservatrice e reazionaria, che fa solo da freno allo sviluppo umano.
Nell’attuale società la miseria e la povertà, non sono accidenti, ma sono insite nel processo di produzione e distribuzione del sistema, nel quale il capitale è un prodotto comune e può essere messo in moto solo dall’attività comune dei membri della società, ma l’appropriazione è oligarchica.
Se il capitale è un prodotto sociale, basterebbe trasformare la proprietà da oligarchica in comune per avere una società nuova. La dimensione nuova del carattere sociale della proprietà sarebbe la nascita di un mondo nuovo in cui ogni essere umano si appropria dei beni prodotti e della vita.
Questo bene prezioso che si può godere solo soddisfacendo i bisogni materiali e spirituali.
Essere per la vita vuol dire essere per l’eliminazione del dissidio tra produzione sociale ed appropriazione di pochi e voler donare ad ogni persona condizioni reali per vivere la sua esistenza. Dire di essere per la vita e per la libertà, mentre si accettano condizioni di estrema povertà, milioni di morti per fame e milioni di esseri umani sottoalimentati è pura ipocrisia.
“L’economia borghese non può né in genere impedire le crisi, né garantire il singolo capitalista da perdite, cattivi debitori e fallimenti e neppure garantire il singolo operaio dalla disoccupazione e dalla miseria.”
F. Engels
Antiduhring
Per questo motivo un’azione sociale per la costruzione di un mondo nuovo compiuta libererà ogni essere umano dal giogo bestiale della produzione per il profitto ed ogni persona potrà proporre e disporre della sua vita, usufruire dei mezzi per vivere, per godere la vita, per l’educazione e lo sviluppo di tutte le facoltà fisiche e spirituali in modo uguale ed in misura sempre crescente.
Mettiamo uno specchio nell’anima e lottiamo per essere felici!
Siamo tutti esseri umani e meritiamo una vita vera, libera, eguale e fraterna!
“Non osavano immaginare che esseri umani potessero utilizzare, come schiavi o finti liberi, altri esseri umani per avere dei miseri pezzi di carta o dei pezzi di materiale ferroso…”
Giuseppe Calocero
Il dolce sapore del cielo
Se lo vogliamo, possiamo essere felici!

martedì 10 febbraio 2009

Il dolce sapore del cielo

Il sei marzo dalle ore 17.30 alle ore 19.30 nella libreria "Il Filo" di via Basento, 52 Roma ci sarà la cerimonia di presentazione del romanzo "Il dolce sapore del cielo".
Sarò presente.

sabato 7 febbraio 2009

La libera unificazione dell'umanità.

La libera unificazione dell’umanità.

“La conseguenza dell’elevazione dell’interesse a vincolo unificante dell’umanità, fintantoché l’interesse permane soggettivo e semplicemente egoistico, è necessariamente la dispersione universale, la concentrazione degli individui su se stessi, l’isolamento, la trasformazione dell’umanità in un aggregato di atomi che si respingono a vicenda; questo isolamento è, a sua volta, l’ultima conseguenza del principio cristiano della soggettività, il compimento del mondo cristiano.
Fintantoché, inoltre, permarrà la principale estraniazione, ossia la proprietà privata, l’interesse dovrà necessariamente essere interesse particolare ed il suo dominio risulterà essere il dominio della proprietà…”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.
La società in cui viviamo è una realtà di interessi distinti e soggettivi. Non vi è un interesse comune.
Il profitto non può andare d’accordo con il salario!
E’ nella legge naturale del sistema capitalistico.
Costruire una nuova società in cui gl’interessi siano unificati vuol dire eliminare il dissidio capitale-lavoro ed unire gli esseri umani in obiettivi comuni ad ognuno ed all’intera umanità.
Coloro che pensano di unire gl’interessi del lavoro a quelli del capitale non portano nuove idee, ma vecchie elucubrazioni, che hanno indossato vestiti alla moda.
Sono concetti che mettono al primo posto dell’azione politico-economica
il bene delle imprese e del paese,
gl’interessi nazionali,
la competitività e la produttività,
in definitiva mettono al primo posto il profitto.
E’ per il profitto che in questi anni i salari si sono ulteriormente immiseriti!
E’ per il profitto che il mercato del lavoro è peggio dei paesi in via di sviluppo!
E’ per il profitto che gl’incidenti sul lavoro e le morti bianche sono in aumento!
Fin quando il re della società sarà il profitto non vi sarà mai una società libera, fraterna, eguale, giusta!
Una società libera, eguale, fraterna, si costruisce eliminando le divisioni di interessi, unificando gli stessi, instaurando una produzione sociale, come già è oggi, ed una distribuzione altrettanto sociale.
Altre strade non vi sono per dare all’umanità la pace dei bisogni ed il sogno di una vita vera!
Chi dice il contrario in certi casi mente sapendo di mentire in altri è preda delle ideologie.
Il genere umano per assaporare la speranza di un mondo nuovo deve bere alla fonte della conoscenza con foga ed unire i cervelli ed i cuori per far sentire il caldo desiderio della non accettazione di tale realtà e la ferrea determinazione di voler assaporare il dolce sapore del cielo.
“La dissoluzione dell’umanità in una massa di atomi isolati, che si respingono a vicenda, è già in se l’annientamento di tutti gl’interessi corporativi, nazionali e particolari ed è l’ultimo stadio necessario verso la libera auto unificazione dell’umanità.”
F.Engels
“Lineamenti di una critica dell’economia politica”.

mercoledì 28 gennaio 2009

"Cerca sempre ciò che ami per non accontentarti di ciò che trovi"

“Cerca sempre ciò che ami per non accontentarti di ciò che trovi.”

“L’essere umano, sin dall’inizio della sua evoluzione, ha dovuto lottare per combattere
la fame, la sete, la necessità di difendere il suo corpo dalla varietà delle stagioni, la necessità
di avere un tetto, dove ripararsi.
All’inizio della storia dell’umanità era presente tra gli individui comunione di obiettivi e
di interessi tale da costituire una comunità di persone unite.
Con la scoperta dei metalli e della loro lavorazione è iniziata un’era di divisione, in cui il più
forte prevaleva sul più debole.
In ogni epoca, poi succedutasi nella storia, la speranza di superare le necessità del bisogno e il desiderio di un mondo privo di necessità ha condotto
l’essere umano a immaginare mondi diversi, anche tramite la nascita delle religioni.
Il sogno di un mondo nuovo ha sempre albergato negli animi delle persone, soprattutto
quelle più umili e sensibili, anche se veniva sempre sopito dall’impossibilità
di dare atto alla sua realizzazione.
Ogni mutamento sociale nella storia è stato sempre rappresentato come miglioramento
della condizione umana e sebbene ciò in realtà non avvenisse,
la storia procedeva e proseguiva nel suo corso naturale.
L’abbattimento del feudalesimo ha sviluppato al massimo le forze della produzione e ha
raggiunto traguardi straordinari.
L’essere umano in questo processo impetuoso e meraviglioso ha pensato che fosse finalmente giunta la nuova frontiera nella quale godere dei beni della natura e dei suoi derivati.
Così non è stato!
Tante persone hanno continuato a soffrire il bisogno delle necessità, la maggior parte ha continuato a non soddisfarlo per nulla.
In numerosi casi la diversità di interessi ha condotto a scontri bellici e milioni di persone hanno
perduto la vita per una causa ingiusta e non sentita.
La nuova società, con il tempo, è divenuta un freno allo sviluppo delle forze della produzione, quando, in tantissimi casi, per l’ottica del mercato e del Guadagno, non ha, addirittura, distrutto gli
stessi prodotti.
Oggi quello che era nuovo è vecchio.
La storia implacabile è andata avanti e il vecchio mondo non è più in linea con essa.
La speranza di superare la necessità dei bisogni e il sogno di una società senza bisogni
non possono più identificarsi nella vecchia società, che è oramai un vestito molto
stretto per lo sviluppo raggiunto.
Occorre il nuovo!
C’è necessità di ricercare ulteriori nuove frontiere!
C’è bisogno di un Mondo Nuovo!
La nuova società deve garantire a ognuno un lavoro, una casa, una pensione, una sanità
per l’essere umano, una scuola dove far crescere la conoscenza, in cui ogni individuo,
dopo aver soddisfatto i suoi bisogni, abbia la possibilità di essere libero e non più schiavo dell’ignoranza, dei tabù, delle superstizioni e delle tradizioni.
La nuova società deve garantire tutti gli strumenti che siano utili per godere di una
vita serena e felice, in modo da consentire che ogni persona possa esprimere liberamente la sua personalità e i suoi desideri,
senza essere frenata da organi statali, che decidono per lei.”


Il dolce sapore del cielo
Giuseppe Calocero

sabato 10 gennaio 2009

Metti uno specchio nell'anima e lotta per essere felice!

Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice!

La parola libertà nell’attuale sistema è tra le più usate. Con essa s’intende di tutto, quasi sempre a sproposito.
Addirittura si fanno guerre in nome della libertà!
La verità è che il capitalismo per libertà intende la possibilità di aumentare i profitti ed utilizzare per questo obiettivo al massimo grado la forza lavoro.
Quale libertà ha il disoccupato?
Chi ha un lavoro precario, il cassintegrato, il lavoratore o la lavoratrice in mobilità, chi perde il posto di lavoro?
Chi vive con 1200 euro al mese o chi ha una pensione di 600 euro al mese?
Il giovane che studia una vita per un futuro senza futuro?
La parola libertà non agganciata a soddisfazione dei bisogni è vuota di ogni contenuto.
Nell’attuale sistema essere liberi significa per tante persone poter scegliere tra occupazione con stipendi da fame, disoccupazione, pensioni misere e, per una buona percentuale, addirittura la fame, quella vera.
In molti casi si è costretti a morire per guerre in nome del dio “profitto”, ove tanti bambini non possono scegliere di vivere.
Senza cibo per la pancia e la mente non vi può mai essere libertà!
L’essere umano ha necessità naturali, materiali e spirituali; ha bisogno di mangiare, bere, vestirsi, avere una casa, allo stesso modo della necessità di conoscere ed elevarsi nella più alta cultura.
Questa società viene incontro alle sue aspirazioni naturali?
La realtà da risposta negativa.
Di conseguenza cercare la libertà nel capitalismo è “cercar Maria per Ravenna”.
“Nella nuova società non c’era denaro.
Non c’erano quindi stipendi, non c’erano banche, assicurazioni, non c’era niente di collegabile al “vil denaro”.
Non c’erano più merci da vendere o da comprare, non vi erano, di conseguenza, prezzi, che determinavano il valore di una merce.
La produzione era esclusivamente per il consumo, per soddisfare le necessità dei cittadini.
L’essere umano e i suoi bisogni materiali e spirituali era stato messo al centro di ogni azione economica e sociale.
Ogni persona doveva solo dare il suo contributo produttivo per ricevere tutto quello che a lei necessitava…
I programmi toccavano tutto lo scibile del sapere umano senza nascondere nulla della storia dell’umanità, affinché ognuno con il suo sapere liberamente raggiungesse la verità.”
Il dolce sapore del cielo
Giuseppe Calocero
Questa è libertà!
“Gli esseri umani sarebbero necessariamente liberi se fossero necessariamente uguali”, scriveva Voltaire.
“Sii dolce con te stesso;
hai diritto di stare al mondo.
Con tutte le ipocrisie,
le ingratitudini
e i sogni andati in fumo,
il mondo è ancora bello.
Metti uno specchio nell’anima
E lotta per essere felice!”
Scriveva un poeta anonimo.
Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice!

venerdì 26 dicembre 2008

Per una vita di libertà!

Per una vita di libertà!

In questo ultimo periodo i mezzi d’informazione ci stanno riempiendo la testa di ideologie sulla crisi finanziaria e produttiva e sulle tragiche conseguenze che essa porterà per milioni di persone in tutto il mondo. Si parla di milioni di posti di lavoro che andranno persi e di condizioni di vita che peggioreranno per un gran numero di persone.
Gl’istituti di statistica scoprono che vi sono, anche nei paesi più sviluppati, grandi percentuali di popolazione che soffrono la fame o che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
Come se la disoccupazione, la miseria, la fame, le guerre fossero solo un problema contingente e non strutturale al sistema capitalistico.
Secondo il “Rapporto Unicef 2008” oggi nel mondo muoiono dieci milioni di bambini sotto i cinque anni.
Questi bambini non riescono a diventare giovani!
Eppure basterebbero modeste somme di denaro per salvare queste vite!
Nel 2007 la spesa militare è stata di 1.204 miliardi di dollari, ma non si trova qualche miliardo di dollari per salvare la vita di questi bimbi.
Il progetto di ridurre le morti a 9000 al giorno è stato presentato come un obiettivo molto ambizioso.
Secondo il Tribunale permanente contro i crimini dell’umanità, istituito da un Trattato internazionale, ratificato da 106 stati, tra gli stati mancanti vi sono la Cina e gli USA, sarebbero 300.000 i bambini presenti in formazioni militari, dopo che solo recentemente sono state accertate le dimensioni del massacro effettuato durante la guerra Iran-Iraq di 30 anni fa, quando masse di ragazzini furono utilizzati per sminare le strade.
La verità è che l’attuale sistema sociale in qualsiasi fase è fame, miseria, guerre, morti per milioni di persone.
Negli ultimi anni vi sono stati profitti record per le imprese, eppure milioni di persone non hanno visto migliorare la loro vita; milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto ridursi lo stipendio, perdere diritti, peggiorare condizioni di lavoro e di vita.
Che piova o ci sia il sole per chi vive offrendo al mercato capitalistico braccia o cervello la realtà è sempre dura da vivere!
Per salvare le banche hanno investito e continuano ad investire miliardi di euro e dollari.
Per salvare la vita a milioni di persone, che vivono di lavoro, mettono in campo solo briciole, tanto per apparire caritatevoli!
La campagna sulla crisi è finalizzata a fa perdere altri diritti ed a far accettare condizioni di lavoro e di vita peggiorative, perché il “Re Profitto” possa prosperare, al di là dei cambiamenti che possano esserci all’interno del sistema e nei rapporti tra le imprese nel prossimo futuro.
La verità è che il capitalismo è alla fine del suo percorso progressivo per l’umanità e che è solo sfruttamento, miseria, fame, guerre, morti.
Il capitalismo è schiavitù materiale e morale.
Scegliere la libertà vuol dire essere per il superamento delle attuali condizioni socio-economiche, per una società che si basi sul concetto: da “ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo le sue necessità”, in cui ogni essere umano possa mangiare, bere, vestirsi, avere una casa, usufruire dei beni prodotti, conoscere e nella conoscenza elevare il suo intelletto e se stesso a livelli eccezionali.
Non esiste libertà senza la libertà materiale e spirituale, intimamente legate tra di loro.
Non esiste civiltà senza persone libere materialmente e spiritualmente, le sole in grado di concepirla e realizzarla.
L’attuale sistema non è né libero né civile, poiché vive sulla disuguaglianza sociale e contempla nel suo agire miseria, fame, guerre, morti per milioni di persone.
Scegliere la libertà vuol dire scegliere di vivere ed adoperarsi per una nuova dimensione sociale ove al centro di ogni attività ci sia il benessere di ciascun essere umano e dell’umanità intera.

mercoledì 24 dicembre 2008

La libertà

"La libertà materiale e la libertà spirituale sono intimamente legate l'una all'altra.La civiltà presuppone uomini liberi, perchè soltanto da uomini liberiessa può venire concepita e realizzata."
Albert Schweitzer