Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

domenica 5 febbraio 2023

Io sono comunista

Io sono comunista • Io sono comunista • Perché non vedo una economia migliore nel mondo che il comunismo. • Io sono comunista • Perché soffro nel vedere le persone soffrire. • Io sono comunista • Perché credo fermamente nell’utopia d’una società giusta. • Io sono comunista • Perché ognuno deve avere ciò di cui ha bisogno e dare ciò che può. • Io sono comunista • Perché credo fermamente che la felicità dell’uomo sia nella solidarietà. • Io sono comunista • Perché credo che tutte le persone abbiano diritto a una casa, alla salute, all’istruzione, ad un lavoro dignitoso, alla pensione. • Io sono comunista • Perché non credo in nessun dio. • Io sono comunista • Perché nessuno ha ancora trovato un’idea migliore. • Io sono comunista • Perché credo negli esseri umani. • Io sono comunista • Perché spero che un giorno tutta l’umanità sia comunista. • Io sono comunista • Perché molte delle persone migliori del mondo erano e sono comuniste. • Io sono comunista • Perché detesto l’ipocrisia e amo la verità. • Io sono comunista • Perché non c’è nessuna distinzione tra me e gli altri. • Io sono comunista • Perché sono contro il libero mercato. • Io sono comunista • Perché desidero lottare tutta la vita per il bene dell’umanità. • Io sono comunista • Perché il popolo unito non sarà mai vinto. • Io sono comunista • Perché si può sbagliare, ma non fino al punto di essere capitalista. • Io sono comunista • Perché amo la vita e lotto al suo fianco. • Io sono comunista • Perché troppe poche persone sono comuniste. • Io sono comunista • Perché c’è chi dice di essere comunista e non lo è. • Io sono comunista • Perché lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo esiste perché non c’è il comunismo. • Io sono comunista • Perché la mia mente e il mio cuore sono comunisti. • Io sono comunista • Perché mi critico tutti i giorni. • Io sono comunista • Perché la cooperazione tra i popoli è l’unica via di pace tra gli uomini. • Io sono comunista • Perché la responsabilità di tanta miseria nell’umanità è di tutti coloro che non sono comunisti. • Io sono comunista • Perché non voglio potere personale, voglio il potere del popolo. • Io sono comunista • Perché nessuno è mai riuscito a convincermi di non esserlo. DARIO PULCINI

venerdì 3 febbraio 2023

La storia siamo noi!

Il capitalista nella produzione ha un ruolo sociale, non meramente personale. Il capitale è un prodotto comune e non può essere messo in movimento se non vi sia un’attività comune di parecchi membri, in ultima istanza da tutti i membri della società. Il capitale non è, quindi, una potenza personale, è una potenza sociale! Trasformando il capitale in proprietà comune, proprietari tutti i membri della società, si trasforma unicamente il carattere sociale della proprietà e si perde il carattere di classe. Il passato nel sistema capitalistico domina sul presente nel senso che continuano a esserci sfruttati e sfruttatori, nella società comunista il presente domina sul passato con l’eliminazione dei rapporti di classe e dando a ogni essere umano la possibilità di “ Dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità”. “Nella società borghese il capitale è indipendente e personale, mentre l’individuo è dipendente e personale” Marx, Engels, Il manifesto del partito comunista. Si ribadisce il concetto che il capitale, pur appartenendo a persone o società, personale, è indipendente nel vivere nel mercato dove le volontà di ognuno sono condizionate dalle volontà di altri, mentre l’essere umano che è costretto a vendere o il proprio cervello o le proprie braccia è dipendente dal mercato e la sue facoltà, nel momento in cui vende la propria opera, appartengono al datore di lavoro. Di conseguenza è impersonale, ovvero esprime se stesso solo in qualità di prestatore d’opera. In una società borghese il singolo borghese si fa della sua libertà e della sua proprietà concetti “ Pro domo sua” universalizzando un concetto storicamente determinato e particolare. La libertà nel sistema attuale è intesa come libertà nel commerciare, nel fare affari, nel poter rincorrere il profitto, di poter meglio utilizzare la forza lavoro. Non è certo intesa nella soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali della persona. Il comunismo vuole abolire tutto questo e dare all’essere umano una vita vera in una dimensione socio-economica che metta ogni persona nella condizione di avere soddisfazione di ogni necessità materiale e spirituale. In una società che ha come obiettivo la soddisfazione dei bisogni dell’umanità la produzione è per il consumo, non per la produzione e per il profitto. In questo contesto si realizza pienamente la persona. Nel capitalismo, invece, la persona è intesa solo come proprietario borghese . La cultura nel sistema borghese è propedeutica al sistema stesso, è un prodotto dei rapporti di produzione. Parimenti il diritto, che esprime la volontà della borghesia elevata a legge, il cui contenuto è dato dalle condizioni di vita di quella classe. In ogni epoca le idee dominanti sono quelle della classe dominante. Man mano che nella società si formano gli elementi di una nuova si affermano nuove idee che rappresentano nuovi rapporti economico-sociali, di vita. La materia è dinamica, non statica. Lo stesso concetto vale nella realtà socio-economica. Chi vede nel capitalismo l’ultima forma sociale ed economica fa torto alla scienza affermando la staticità della materia e ,quindi, della società. E’ un’opinione interessata , che viene portata avanti quasi in termini di legge eterna e naturale e nega la storia fatta di produzione e di proprietà storicamente determinata, di realtà sociali storicamente determinate. L’umanità ha bisogno di avere una vita vera, di godere dello splendore della vita! Non può accontentarsi delle briciole di vita che ci elemosina il sistema, a volte neanche quelle. Nel comunismo, causa di tutta l’umanità, vivrebbe meglio anche il capitalista nella sua essenza di essere umano, scevro da ogni pensiero “contro” e libero di esprimere l’idea “insieme”. Con lo sviluppo attuale della tecnologia, per la produzione di beni per l‘intera umanità basterebbe che ognuno desse 90 minuti al giorno, impegnato nei settori più consoni alle sue aspettative e capacità. Il resto della giornata ognuno potrebbe viverla come desidera e secondo le sue passioni. Quello che potremmo fare e avere in un sistema comune noi non riusciamo neanche a immaginarlo, succubi dei limiti che pone alla nostra mente il sistema attuale.

mercoledì 11 gennaio 2023

Conquistiamoci il futuro!

Conquistiamoci il futuro! Nell’ultimo decennio la realtà della classe lavoratrice è peggiorata notevolmente. I salari hanno perso potere d’acquisto, i diritti sono stati ridimensionati, il mercato del lavoro è divenuto sempre più precario, la disoccupazione, mettendo insieme disoccupati, inattivi e scoraggiati, è aumentata a dismisura, l’età pensionabile è stata portata in avanti, le pensioni presenti e future sono state decurtate, le tasse continuano a pagarle solo i lavoratori dipendenti ed i pensionati. I vari governi succedutisi hanno legiferato sempre a difesa della borghesia e della piccola borghesia, spesso anche a favore degli evasori. Chi vive di lavoro, vendendo sul mercato o il proprio cervello o le proprie braccia, vive male, sempre peggio.. Tutto ciò in un periodo, al di là delle enunciazioni, di profitti per le aziende, in alcuni casi da record. Chi ha governato in questi anni, complici i partiti di opposizione, hanno schiacciato i lavoratori e i pensionati sempre più in basso. Questo è potuto succedere sia per la fase d’inerzia del movimento dei lavoratori sia per mancanza di rappresentanza politica, che non si può identificare in alcun partito dell’arco parlamentare o di chi aspira a farne parte. I sindacati diretti dai partiti parlamentari si sono, ancora una volta, rivelati complici del baratro in cui versa la classe lavoratrice. Un sindacato diretto da lavoratori avrebbe lottato per aumentare i salari, l’Italia è l’unico Paese in cui gli stipendi sono diminuiti; per la riduzione dell’orario di lavoro a difesa dell’occupazione; per un’età pensionabile più bassa, 55 anni per le donne, 60 per gli uomini; per una sanità veramente pubblica e non sempre più privata; per una rete di trasporti adeguata alle esigenze dei cittadini; per una scuola palestra di apprendimento e non propedeutica solo allo sfruttamento produttivo, come succede per i tirocini. Il gruppo di cui sopra si pone compatto a difesa del profitto e nulla può aspettarsi da questo strato la classe lavoratrice, se non parole, parole, parole. Il nocciolo della questione è che o si è per il profitto o per il salario, non si può essere per ambedue. O si è per il proletariato o per la borghesia! Coloro che dicono, ma essi stessi non lo pensano possibile, di voler conciliare gl’interessi di tutte le classi sociali nel sistema capitalistico sono dei magliari della politica. Il salario non è conciliabile con profitto e rendita. Privilegiando il profitto, quindi il capitalismo, al di là della forma democratica o meno, si favorisce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le disuguaglianze sociali, le guerre in armi o diplomatiche, l’asservimento psichico e fisico di chi vive offrendo forza lavoro, la povertà e la miseria di larga parte del genere umano. Per superare questa misera realtà per chi vive di lavoro la strada obbligata è lottare per una società senza classi, lottare per il comunismo, la sola che può garantire “a ognuno di dare secondo le sue capacità e avere secondo le sue necessità.” Altre vie sono solo rappresentanze della fiera delle illusioni. “Le illusioni somigliano ai fuochi d’artificio. Illuminano il cielo con una grande esplosione di colori, ma rapidamente si dissolvono e ritorna il buio.” Anonimo “Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. E io ch’avea d’orror la testa cinta, dissi: “Maestro, che è quel ch’io odo? E che gent’è che par nel duol sì vinta?” Ed elli a me:” Questo misero modo Tengon l’anima triste di coloro che visser senza infamia e sanza lodo. …Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa che ‘nvidiosi son d’ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna; non ragioniam di loro, ma guarda e passa”. Dante Alighieri, La divina commedia, Inferno. Se vogliamo il futuro, dobbiamo conquistarlo! Mettendo in campo coraggio, coscienza, organizzazione. Il numero è la forza dei lavoratori. Se organizzato e cosciente, nessuna frontiera è preclusa!

venerdì 23 dicembre 2022

Una nuova frontiera per l'umanità.

E il POPOLO? Ci dice Mussolini chi è il POPOLO. " ....il popolo non fu mai definito. È una entità meramente astratta, come entità politica. Non si sa dove cominci esattamente, né dove finisca. L'aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.... I sistemi rappresentativi appartengono più alla meccanica che alla morale.... Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione....quando gli interessi supremi di un popolo sono in gioco, anche i Governi ultrademocratici si guardano bene dal rimetterli al giudizio del popolo stesso. (Mussolini, in Preludio al Machiavelli, in Gerarchia dell'aprile 1924. S.e.D., vol. IV, pagg. 109- 110). “ Il pubblico è come un bambino di undici anni, neanche tanto intelligente". - "La media degli Italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco.....E' a loro che devo parlare". (S. Berlusconi) Democrazia e fascismo: due facce della stessa medaglia. Ambedue i sistemi sono utili per perpetuare il giogo capitalistico e del profitto, per eternare il disegno degli sfruttatori sugli sfruttati. I vari partiti della borghesia non rinnegano il sistema delle classi, lo portano in trionfo, enunciano sempre promesse varie per illudere i cittadini di un futuro migliore, dopo che per decenni la cosiddetta destra e la cosiddetta sinistra hanno contribuito a peggiorare la realtà di vita e di lavoro di tanti lavoratori e lavoratrici, smantellando il sistema pensionistico, delle liquidazioni, degli scatti di anzianità, del mercato del lavoro. Si sta sempre peggio, almeno per quanto riguarda i lavoratori ed i pensionati, ed essi, fieri di quanto ottenuto per il capitale, continuano a parlare ed a promettere un nuovo avvenire, che non potrà mai esserci per opera loro e del capitale. Anzi, se si rimane soggiogati dalle loro parole, il domani potrà essere ancora peggiore. Si vedono già i prodromi con il nuovo governo. Il nemico non è l’immigrato! Tanti stanno tornando nel loro Paese, vista la situazione in Europa. I dati Istat, inoltre, chiariscono che in un anno l’Italia è calata come popolazione di oltre 200.000 unità, nonostante la fantasiosa invasione. L’immigrazione fa parte della storia dell’umanità. E’ sempre esistita e sempre esisterà, almeno in questa forma nel capitalismo. L’immigrato è parte della nostra classe e vederlo come un nemico giova al sistema per applicare la divisione e comandare. L’avversario non è qualsiasi membro della classe lavoratrice per differenti condizioni di lavoro o non lavoro, di stipendio, di condizione sociale, di sesso. Chiunque che per vivere o sopravvivere vende le proprie braccia o il proprio cervello fa parte della nostra comunità. Il vero nemico è il sistema capitalistico che non soddisfa le esigenze materiali e spirituali di miliardi di esseri umani. E’ con lui che bisogna prendersela. Con chi costringe a vivere una vita sempre in bilico, che si lavori o no; con chi ci da stipendi magri; con chi ci obbliga a lavorare in condizioni precarie e schiavistiche; con chi ci manda in pensione quasi vicini alla morte; con chi, nonostante le tasse, non ci assicura un’assistenza sanitaria adeguata; con chi ci offre una scuola sempre più fabbrica e non palestra d’insegnamento; con chi assicura una rete di trasporti decenti solo per certe classi; con chi oscura la voglia di conoscere per essere liberi, almeno spiritualmente; con chi propaganda l’individualismo, proprio della classe borghese, e non il comune, proprio della classe lavoratrice e della stessa società. Dobbiamo prendere coscienza che la nostra forza è nel numero e che solo la sua compattezza può portarci a dimensioni economico-sociali diverse e migliori. Oggi nel chiedere stipendi decenti, riduzione dell’orario di lavoro per aumentare l’occupazione, forme di stipendio anche da disoccupati, già esistenti in altri Paesi europei, abolizione della legge Fornero e del jobs act, domani per determinare una società in cui ogni essere umano possa soddisfare ogni sua necessità materiale e morale. Ogni essere umano sogna una vita serena, felice, in cui poter soddisfare i bisogni spirituali e materiali. In questo sistema questo desiderio s’infrange contro interessi contrari e differenti, che non uniscono, ma dividono l’umanità. E’ sul “ Divide et impera” che il capitalismo trae ogni giorno linfa vitale e perpetra la produzione per il profitto. Il comunismo,, al contrario, si basa su “ Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo le sue necessità” e su una produzione e distribuzione sociale, produzione per il consumo di tutta l’umanità. Ci dicono che un altro mondo sia impossibile, ci fanno vedere una realtà catastrofica, ci impongono sempre più sacrifici. Invece un’ altra frontiera è raggiungibile! C’è una realtà dove i sogni possono essere realtà: è il comunismo! “ La scissione della società in una piccola classe smisuratamente ricca e in una grande classe di salariati poveri fa sì che questa società soffoca nella sua stessa sovrabbondanza , mentre la grande maggioranza dei suoi membri è appena protetta , e spesso non lo è affatto, dall’estrema indigenza.” Engels “ Noi ci chiamiamo comunisti. Che cos’è un comunista? Comunista è una parola latina. Comunista deriva dalla parola comune. La società comunista significa: tutto in comune, la terra, le fabbriche, il lavoro. Ecco cos’è il comunismo.” Lenin Tocca a noi portare avanti le lancette della storia!

lunedì 12 dicembre 2022

Chi muore.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, Chi non cambia la marcia, chi non rischia E cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce Il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, Proprio quelle che fanno brillare gli occhi, Quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, Quelle che fanno battere il cuore Davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, Chi è infelice sul lavoro, Chi non rischia la certezza per l’incertezza, Per inseguire un sogno, Chi non si permette almeno una volta nella vita Di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, Chi non ascolta musica, Chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, Chi non si lascia aiutare. Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi Della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto Prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, Chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, Ricordando sempre che essere vivi Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore Del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà Al raggiungimento di una splendida felicità. Chi muore Martha Medeiros

Capitalismo, mondo di " Disio senza speme".

Capitalismo, mondo di “Disio senza speme”. Comunismo, causa di tutta l’”Umanità”. L’essere umano ha da sempre desiderato una vita serena, tranquilla, libero dai bisogni. Ed ogni azione di qualsiasi individuo, al di là dei giudizi morali, è mossa dalla volontà di giungere a questo obiettivo. Quante volte abbiamo ascoltato qualcuno dire:” Ah …se avessi tanto denaro quante cose potrei fare. Farei questo…quest’altro…quest’altro ancora…”. La possibilità di una vita sognata in questo mondo passa attraverso il denaro e la sua quantità determina le condizioni di vita materiali. L’autonomia , l’emancipazione, la libertà sono dovuti allo “Schiavo giallo”, il denaro, battezzato così da Shakespeare. Questa prodigiosa materia capace di “rendere nero il bianco, bello il brutto, diritto il torto, nobile il basso, giovane il vecchio e valoroso il codardo.” Partendo da questa realtà ogni essere umano, dotato di intelligenza ed onestà intellettuale, dovrebbe ammettere che la persona non sarà mai libera di emanciparsi e non avrà mai pari opportunità se le condizioni materiali non saranno pari per tutti. Un essere umano non sarà mai libero se dovrà vendere il suo corpo o la sua anima per sopravvivere. E fin quando un solo essere umano è costretto ad elemosinare la vita, la società non può dirsi libera, giusta, eguale, fraterna. Ogni individuo ha i suoi desideri, i suoi sogni, ma in questo mondo per la quasi totalità rimangono desideri e sogni senza alcuna speranza di realizzazione. La conseguenza delle delusioni è prendersela con cause che sono effetti della causa principale: questa struttura socio-economica è fondata sull’interesse privato e non sociale. “ Se il ben inteso interesse è il principio di ogni morale, ciò che importa è che l’interesse privato dell’uomo coincida con l’interesse umano. Se l’uomo non è libero in senso materialistico, cioè se è libero non per la forza negativa di evitare questo o quello, ma per la capacità positiva di affermare la sua vera individualità, non si deve punire il delitto del singolo, ma distruggere i luoghi antisociali dove il delitto nasce, e dare a ciascuno nella società il posto di cui ha bisogno per l’estrinsecazione essenziale della sua vita. Se l’uomo è formato dalle circostanze , si devono rendere umane le circostanze. Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo, ma nella potenza della società.” La sacra famiglia K. Marx, F. Engels. “Dobbiamo operare affinchè alcun essere umano sia schiavo di un altro essere umano né materialmente né moralmente. Dobbiamo creare un mondo basato sulla fratellanza, uguaglianza, libertà e, quindi, sulla pace, sull’amore, ove ognuno dia il suo contributo sociale e dalla società riceva la possibilità di soddisfare i suoi bisogni materiali e morali. Un mondo ove uomini e donne abbiano la possibilità di vivere come meglio credono e ove sono loro a decidere del presente e del futuro. Gli occhi oltre il cielo Giuseppe Calocero. C’è molto da fare! I mass-media dominanti propagandano sfiducia e rassegnazione, i loro luoghi comuni dicono che il mondo è stato sempre così e così sarà. Dicono falsità! Il mondo economico e sociale ha subito varie trasformazioni nella storia a seconda dello sviluppo delle forze produttive, è stato, è, sempre dinamico, mai statico. In ogni modello socio-economico, che si è succeduto nella storia, crescevano gli embrioni della società seguente. Nella società odierna vi sono gli embrioni della nuova frontiera dell’umanità. Bisogna accudirli, farli crescere! C’è molto da fare! “Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.” La situazione della classe operaia in Inghilterra. F. Engels.