Una luce nel labirinto

Una luce nel labirinto
Non arrendersi mai.

una luce nel labirinto

una luce nel labirinto
Non sottomettersi mai.

giovedì 27 dicembre 2012

Il vademecum Monti...

Il vademecum Monti al servizio del capitale. Il vademecum Monti, da quasi tutti i partiti condiviso in toto od in parte è il calendario del capitale industriale italiano ed europeo per i prossimi anni per aumentare lo sfruttamento della classe operaia nel confronto-scontro con le altre potenze capitalistiche, tutte unite nel voler aumentare il plusvalore estratto ai lavoratori e per consentire al profitto ed alla rendita di continuare a sguazzare nei privilegi. Più Europa o meno Europa vuol dire nulla per i lavoratori se non più concentrazione del capitale e la possibilità di unire le forze per contrastare le azioni contro i diritti ed salari. Per fare questo servirebbero sindacati dall’ottica internazionale e non chiusi nella loro bandiera nazionale o, addirittura, nell’azienda di appartenenza. Si parla di finanza pubbliche sane e si dimentica che il 90% delle tasse sono a carico dei lavoratori dipendenti e pensionati e che basterebbe una lotta seria all’evasione, alla corruzione, al lavoro nero per ridurre il debito di circa 600 milioni di euro. La riduzione del carico fiscale si può fare solo facendo pagare le tasse a tutti, compreso le imprese, che evadono centinaia di miliardi di euro di contributi mai versati all’INPS. Si accenna a voler “prendere sul serio, l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca” , ma si fa di tutto per indebolire il ruolo della scuola pubblica e per renderla sempre più classista. S’intende sfruttare tutto il potenziale dell’economia verde, ma i fatti con il decreto “ILVA” hanno la testa dura. La politica agricola rientra nel piano per una crescita sostenibile, ma si dimentica che in una società industriale avanzata essa è costruita su grandi imprese con alte produzioni e produttività. Il turismo viene ritenuto importante. Quanto è nell’esempio dei crolli di Pompei, non ancora ricostruiti. Il succo del vademecum è nella politica del lavoro dove si prospettano meno diritti, bassi salari, pensioni prossime alla fine della vita. Si prevede il lavoratore come una bestia da soma, flessibile negli orari, nei salari, nel lavoro, al servizio del capitale. La promessa di voler aumentare in questo modo i tassi di occupazione giovanile e dei lavoratori anziani è una presa in giro. Non si aumenta l’occupazione con le pensioni a 70 anni, con la massima precarietà, con un’economia flessibile al massimo. Il paragrafo sulle donne è una perla, perché esse rientrano nel concetto di lavoro precario e flessibile. Lo stato sociale viene visto come protettore della persona, ma in realtà è solo, nell’ottica Montiana, al servizio dei ricchi. La famiglia come sempre viene propagandata come cuore pulsante della società italiana, a parole. Nei fatti i nonni che vanno in pensione più tardi con miseri assegni, i genitori o con lavoro non sicuro o disoccupati, i figli che spesso disertano la scuola mostrano che il concetto di difesa della famiglia è solo un’astrazione. Fa proprio ridere quanto scritto poi sulla lotta alla corruzione, all’evasione fiscale, all’economia sommersa, poiché l’azione dell’ultimo governo, come il precedente, si è distinta più per gli annunci che i fatti concreti, vedi la legge sulla corruzione. Il calendario della lotta alla criminalità organizzata è denso di buone intenzioni, ma scarso di contenuti reali. Monti, il commissario della finanza nazionale ed internazionale, famoso per essere serio e di parola, basta vedere quanto detto su una sua eventuale candidatura politica o sui punti in più di PIL nel 2012 per le decisioni governative, ancora una volta si mostra come il classico politico borghese, che cerca di accalappiare, come il suo predecessore, la buonafede dei cittadini. D’altronde è tutto il sistema capitalistico che inganna i lavoratori. I suoi servitori, i suoi pugilatori a pagamento con lingua da schiavi non possono comportarsi diversamente, che siano partiti, associazioni, organi religiosi, mass-media. Per sottrarsi agl’inganni ideologici borghesi l’unica via è nella conoscenza e nella coscienza di classe; nella determinazione di voler difendere gl’interessi immediati con la riduzione dell’orario di lavoro, con forme contrattuali a tempo indeterminato con poche e chiare deroghe, con il ritorno agli uffici di collocamento ed alle chiamate numeriche e non nominative, con reddito garantito nei periodi di disoccupazione, con contratti di lavoro nazionali ed anche europei; nello storico per il superamento del capitalismo e per una società senza classi, che metta al centro del processo produttivo e di consumo l’essere umano. La nuova frontiera dell’umanità non è il ritorno ai primi anni del ‘900, come nelle tesi Montiane, che, pur essendo nei fatti un conservatore ed un reazionario, si spaccia per innovatore, ma per un futuro non basato sull’accumulazione di denaro, ma sul benessere comune.

lunedì 17 dicembre 2012

Se lo vogliamo...

Se lo vogliamo, possiamo realizzare il sogno! Monti, commissario della finanza con l’obiettivo di salvaguardare gl’interessi del grande capitale finanziario ed industriale, l’anno scorso, alla presentazione del suo governo affermò che il suo mandato sarebbe durato fino alla scadenza elettorale e che sarebbe poi tornato a fare il professore. Oggi, nonostante tutti gl’indicatori economici negativi, gli stessi interessi, che prima appoggiavano Berlusconi, mollato quando era divenuto impresentabile, vogliono che il “professore banchiere” entri nella tenzone elettorale direttamente od indirettamente per indirizzare gli obiettivi del nuovo governo o presiederlo in prima persona. Il piano è di continuare ad alzare il livello di sfruttamento dei lavoratori ed estrarre maggiore plusvalore, d’altronde nell’ultimo anno le uniche vere “ restaurazioni riforme” portate avanti riguardano i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Altre categorie o non sono state toccate od hanno dovuto subire conseguenze di riflesso. Nel dibattito politico esiste un’assenza ed è quella della voce e degl’interessi dei lavoratori e dei pensionati. Tutte le forze politiche vecchie e nuove discutono di tutto, ma nessuno propone una lotta seria alla disoccupazione con riduzione di orario e reddito garantito, la diminuzione dell’età pensionabile, la scuola gratuita, il diritto alla cura della salute, i trasporti più efficienti e vicini ai tanti che non usufruiscono di Italo o Frecciarossa, una libera chiesa in libero Stato, una vera libertà nelle scelte di carattere privato. Tutti dicono che il futuro sarà duro, ma non dicono per chi. Non certo per quel 10% di italiani che detengono il 50 % della ricchezza totale privata, stimata in circa 9000 miliardi di euro. In un mondo che vede la produzione mondiale con il segno più ed aziende, tra cui anche le banche, che continuano a macinare profitti, il futuro sarà duro solo per i lavoratori, se questi continueranno a seguire la corrente o lasciarsi trasportare da essa senza la minima opposizione e senza una propria strategia. Che società è quella società che nega la soddisfazione dei bisogni primari? Che società è quella società dove muoiono milioni di bambini? Che società è quella società dove le donne devono prostituirsi per vivere? Che società è quella società dove gli anziani sono soli, abbandonati e senza soldi? Che società è quella società dove tanta gente dorme per strada e, d’inverno’, muore per il freddo? Che società è quella società dove si ammazza un altro simile per un pezzo di terra o per qualche barile di petrolio? Dov’è l’amore? Dov’è la giustizia? Dov’è l’uguaglianza? Dov’è la fratellanza? Dov’è la libertà? Questo tipo di società è una società senza futuro… E non ci fermeranno quei quattro ignoranti con la testa vuota e l’animo cattivo, che cercano di fermarci con le stragi, gli omicidi. Essi non hanno capito che noi abbiamo capito i loro inganni, le loro truffe, la loro prepotenza, le loro ingiustizie, le loro sopraffazioni e non ci caschiamo più. Qual è dunque la nostra politica per il lavoro nella nuova società? Il primo obiettivo è mandare al macero e far sparire le schifezze, che abbiamo elencato prima; tutte, senza salvarne alcuna. Nella nuova società tutti devono essere attori della produzione sociale e tutti devono usufruirne. In questa fase è importante per noi dare a tutti un lavoro, magari non sarà quello sognato, ma è un lavoro. Con il tempo ognuno darà il suo contributo sociale in modo più coerente con le sue caratteristiche e aspettative. In questa fase è basilare, oltre che lavorare e sottrarsi alla schiavitù del bisogno, attuare i percorsi conoscitivi, per ampliare i nostri orizzonti nel campo della conoscenza globale . E importante per noi, in questa fase, mandare i lavoratori e le lavoratrici in pensione ad un’età decente, in modo da poter godere meglio la vita; le donne a cinquant’anni e gli uomini a cinquanta cinque. E importante per noi, in questa fase, dare anche ai pensionati duemila euro al mese, affinché non vivano una vita misera, ma bella. Sono cose semplici, ma che cambiano il nostro modo di vivere, che ci fanno vivere una vita vera, libera, serena e gioiosa… Noi, finora, abbiamo conosciuto Stati a volte dittatoriali a volte, cosiddetti, democratici, ma sempre abbiamo visto uno Stato non al servizio del cittadino, oppressivo, a volte violento fisicamente ed idealmente. Abbiamo visto uno Stato entrare nella nostra sfera privata ed obbligarci a certe scelte, che, non potendo scegliere, erano obblighi. Pertanto non avevamo la libertà di scelta e non avendo questa possibilità non avevamo la libertà, che è anche, appunto, libertà di scegliere. Lo Stato del passato aveva interesse a non darci la libertà per controllarci, guidarci, assoggettarci. Non era quindi una democrazia, ma una dittatura morbida, senza apparente violenza, quando, addirittura in certi casi, non sfociava in teocrazia, annullando la libertà di ragionare, di scernere,di verificare. Noi invece vogliamo uno Stato al servizio dei cittadini e quindi uno Stato, che s’interessa di dare ad ognuno una buona scuola, una buona rete di trasporti, una buona assistenza sanitaria. Uno Stato che dia ai cittadini asili nido, scuole materne, ristoranti pubblici, ove poter mangiare, se non si ha voglia di cucinare, centri di cultura dove migliorare la conoscenza, possibilità di fare sport a tutti e, quindi, palestre, piscine, campi da tennis, campi di calcio, piste e quant’altro possa servire ad avvicinare allo sport ogni cittadino. Vogliamo uno Stato che aiuti l’espressione della cultura in tutte le sue forme, uno Stato che faccia tutto quello che serva per elevare la mente e lo spirito delle persone. Non vogliamo un Stato, che entri nei rapporti personali, intimi dei cittadini. Ogni persona nella nostra società, dopo aver dato il suo contributo sociale ed intellettuale, è libero di esprimersi nei vari campi della vita come meglio crede. Ogni persona è libera di unirsi con un’altra e siamo sicuri che saranno unioni d’amore, poiché non vi sono più gl’interessi di altro tipo, che possono spingere una persona ad unirsi ad un’altra. Noi siamo per la vita e vogliamo che nascano tanti bambini, che avranno e parteciperanno ad un futuro roseo, ma la scelta di un parto non è dello Stato, ma di chi ha messo le basi per una nuova vita. Ogni persona è libera di usare, ovviamente sotto controllo medico, la pillola del giorno prima, del giorno dopo o qualsiasi altra conoscenza scientifica. Ogni persona è libera di abortire, è una sua scelta, anche se noi siamo per la vita , che sempre più meriterà di essere vissuta. Ogni conoscenza scientifica, che possa essere utile all’essere umano, deve avere la precedenza su ogni altro ragionamento e sarà ognuno, liberamente, a scegliere di utilizzarla o non utilizzarla. Ogni persona è libera di pensare quello che vuole e di credere in quello che ritiene più giusto, noi non combattiamo le idee, ci confrontiamo, ben sapendo che la ragione e la scienza non possono essere ostacolate dalle superstizioni, dai tabù, dalle paure. Il pensare, il credere in qualsiasi cosa sono questioni personali, intime e tali devono rimanere. Tutto ciò può realizzarsi… Da “ Il caldo respiro della speranza” Giuseppe Calocero Si può costruire un mondo nuovo! Se lo vogliamo, possiamo sognare!

martedì 4 dicembre 2012

L'arma del terrore.

L’arma del terrore. L’arma del terrore “Spread” sta dando ottimi frutti al profitto ed alla rendita. In nome di santo “Spread”si riduce l’occupazione, aumenta la disoccupazione; si riducono i salari, aumentano gli orari di lavoro; aumenta l’età pensionabile, si danno più possibilità di licenziare; si rivivono livelli di sfruttamento di un secolo fa , conta il profitto, non la salute dei lavoratori e dei cittadini. I Draghi e Monti fanno finta di piangere per la triste realtà di chi lavora, intanto colpiscono sempre più duramente con la complicità dell’opportunismo e del sindacalismo compiacente. Osano presentare certi provvedimenti come motori per l’occupazione e per un futuro migliore. Abbiamo visto cos’ha voluto dire la “restaurazione” sulle pensioni, sulle regole dei rapporti di lavoro, sul patto per la produttività: peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita per i lavoratori, mantenimento dei privilegi per il profitto e la rendita. In questi giorni si parla tanto delle primarie del centrosinistra, di Bersani, Renzi, Vendola. Si fanno analisi di look di ogni tipo, ma nessuno dice che con questi signori, alla pari con i Berlusconi, Montezemolo, Casini, Fini, Monti, Grillo e compagnia cantante, la classe lavoratrice continuerà a dare il suo “sangue”, in tema di plusvalore, pur di salvare gl’interessi delle classi sfruttatrici. Nel dibattito politico sono presenti solo le esigenze della borghesia e piccola borghesia, quelle del mondo lavorativo sono assenti, non essendoci una forza politica in grado di organizzare le istanze della classe lavoratrice e porle in lotta con quelle delle altre classi. Non si parla di occupazione, di salari, di condizioni di lavoro e di vita, se non per portare ad un livello peggiore la situazione attuale, presentando realtà vecchie di secoli come nuove. I lavoratori, bombardati dai mass-media, vedono obiettivi non loro e si mettono o a trainare carri degli altri o ad assistere supinamente a ciò che accade. E’ il modo migliore per dare campo libero ai pugilatori a pagamento con lingua da schiavi del capitale che vendono fumo ai lavoratori ed arrosto ai loro “principi”. Pur di non svegliare il “gigante” che dorme le pagine dei quotidiani, i telegiornali, i radio giornali, danno più spazio al “pettegolezzaio” politicista interno, poco alla politica estera, poco all’economia se non al “terrorismo” dello spread, nulla alle lotte dei lavoratori in Cina ed in India, che in tanti casi sfidano la morte negli scontri con le forze dell’ordine, comandate a cercare di eliminare ogni forma di protesta. Il “gigante” dorme, ma non in ogni parte del mondo! Nella stessa Europa i lavoratori greci e spagnoli cercano di opporsi alla dittatura dello spread. Tutto ciò accade mentre la produzione mondiale cresce, mentre, per la prima volta nella storia dell’umanità, c’è tanta e tale abbondanza di prodotti da poter soddisfare il doppio della popolazione mondiale. Non mancano i prodotti, si produce troppo! Il capitalismo mostra la sua faccia crudele e riduce alla miseria miliardi di esseri umani pur di salvaguardare il profitto. Nessun governo, nessun uomo politico che non si ponga nell’ottica di eliminare lo scontro tra profitto e salario potrà eliminare questo stato di cose. Se promette un miglior futuro nel capitalismo, sarà un ingannatore; se fa intravedere un sogno, sta preparando un incubo. La realtà non è così complicata come i “pugilatori a pagamento” vogliono darci a bere. E’ semplice! Ci sono due classi : la borghesia o il proletariato. O si sta con l’una o si sta con l’altra. Terze vie non esistono! Il marxismo viene declinato come superato, morto, non più attuale da ciarlatani che non riescono a fare un’analisi a due giorni . “Se vi poneste il problema del perché la dottrina di Marx ha potuto impossessarsi di milioni di cuori della classe rivoluzionaria, ricevereste una sola risposta: ciò è successo perché Marx si basava sulle solide fondamenta del sapere umano accumulato nell’epoca del capitalismo; perché, avendo studiato le leggi dello sviluppo sociale, Marx comprese l’inevitabilità dello sviluppo del capitalismo, che conduce al comunismo e, soprattutto, lo dimostrò sulla base dello studio più esatto, più dettagliato e profondo della società capitalistica, mediante la completa assimilazione di tutto ciò che la scienza sino ad allora aveva apportato.” Lenin Il marxismo è vivo! Esso è un metodo scientifico di analisi del capitalismo, di tattica e di strategia politica, onde utilizzare le varie fasi del sistema attuale per organizzare il suo superamento in una nuova dimensione sociale. Il primo passo sulla strada della libertà è prendere coscienza dell’oppressione capitalistica sull’essere umano, costretto a lottare per soddisfare le sue necessità materiali e spirituali senza, succede spesso, riuscirci; spinto alle guerre, comandato a dare la sua opera in luoghi simili a caserme. Se vogliamo costruire un sogno, esso è nella realtà che stiamo vivendo. La produzione è già sociale. Rendendo anche l’appropriazione sociale, la realtà sarebbe nuova e diversa. Il nodo gordiano da sciogliere è tutto qua. L’unica classe che ha l’interesse di tagliare questo nodo è la classe lavoratrice.

giovedì 22 novembre 2012

Accordo sulla produttività....

Accordo sulla produttività: aumenta lo sfruttamento. L’accordo sulla produttività tra governo e parti sociali, esclusa la CGIL, rappresenta un altro passo verso un ritorno al passato. Esso presuppone situazioni lavorative dell’inizio del secolo scorso. Per aumentare le esportazioni e cercare di attirare investimenti stranieri in Italia si aumenta lo sfruttamento dei lavoratori e l’estrazione di plusvalore. La concorrenza la si fa con i paesi in via di sviluppo e non con i paesi avanzati, non toccando però i veri nodi strutturali quali il costo dell’energia, dei trasporti, della fiscalità sul lavoro, la corruzione, l’ordinamento giudiziario, la bassa concentrazione delle imprese, la produzione tecnologicamente in ritardo. Il governo Monti, proseguendo l’opera del governo Berlusconi, scarica la lotta per la conquista di nuovi spazi commerciali e per mantenere il profitto della finanza e delle imprese solo sui lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati. Nel suo periodo di vita solo queste categorie si sono sobbarcati enormi sacrifici ed il peso di una crescente miseria. Le altre classi hanno continuato a godere i loro privilegi. Essere per l’agenda Monti vuol dire essere per lo sfruttamento dei lavoratori, per i bassi salari, per la disoccupazione, per la povertà crescente e la miseria. Ed il fatto che tutti, al di là dei distinguo, non “buttano al mare” Il professore banchiere è significativo. Come è esplicativo di certe scelte il fatto che il signor Bonanni “vada in Ferrari” con Montezemolo. Con questo accordo continua la linea di aumentare l’estrazione di plusvalore alla classe lavoratrice, perseguita da tutti i governi, per salvare i privilegi ed i vantaggi della piccola borghesia e della borghesia. L’unico modo per opporsi a questo continuo attacco alla classe lavoratrice è quello di costruire con l’organizzazione una linea di difesa del lavoro e della vita. Questi signori, tutti molto religiosi, di fatto con le loro azioni negano a milioni di esseri umani la vita, negando loro la libertà dalle necessità e nella conoscenza. Non è vita quella di questa realtà sociale per un essere umano in preda alla schiavitù della disoccupazione, al terrore di perdere il lavoro, alla paura di non poter soddisfare le proprie necessità! L’essere umano merita una vita vera!

martedì 6 novembre 2012

"Nessuno è più schiavo...

“Nessuno è più schiavo… Con “tangentopoli” si disse che finiva la prima repubblica e nasceva la seconda. Essa si basava sul “maggioritario” e sulla personalizzazione del confronto politico. Si accettò la candidatura di Berlusconi, nonostante una legge del 1955 proibisse un ruolo politico per chi fosse in possesso di concessioni pubbliche. Si permise anche il nome del candidato presidente in spregio alle norme costituzionali vigenti. Il capitalismo senza capitali italiano ha appoggiato “il cavaliere”, ritenendolo utile per portare avanti una linea riformista senza riforme, che si è esplicata essenzialmente nell’attaccare le condizioni di vita e di lavoro del mondo lavorativo. Il ruolo della Lega è stato in questi anni, con l’ideologia del federalismo, di supporto all’azione del capitale economico-finanziario nella difesa del profitto e della rendita. La situazione nell’ultimo periodo ha visto emergere sempre più la necessità dell’unificazione economico-politica dell’Europa per poter reggere il confronto con le maggiori potenze del globo. Berlusconi e Bossi non servono più. Deve aprirsi la terza repubblica, che deve vedere sempre più una concentrazione di poteri a livello europeo ed una regionalizzazione delle nazioni appartenenti. Il governo dei professori banchieri rappresenta il commissariamento della politica italiana da parte dell’Europa ed un abbandono delle ideologie precedenti con un rafforzamento dello Stato centrale. Servono nuovi partiti e nuovi rappresentanti. Quello che sta succedendo è la conseguenza dell’obiettivo Europa unita. In questo processo la classe lavoratrice è stata assente, perché non rappresentata da alcun partito parlamentare e da dirigenti sindacali, che hanno utilizzato la nostra organizzazione per portare avanti interessi non nostri a supporto dei partiti parlamentari. Le conseguenze sono state catastrofiche. Riduzione degli stipendi, più disoccupazione, meno diritti, pensioni in punto di morte, qualità del lavoro e della vita peggiorate a livello del primo novecento. Purtroppo anche nel presente la voce di chi lavora e produce è assente. Questo dato porta a subire situazioni ancora peggiori degli anni precedenti. I Renzi, i Grillo, insieme ai Bersani, Casini, Alfano, ed alla dirigenza sindacale, di supporto al capitale senza capitali italiano, non hanno alcuna intenzione di cambiare registro nell’azione dei prossimi anni nei confronti di chi lavora, che dovrà scontare ancora situazioni pessime e vedersi negare il diritto alla vita ed alla serenità nel vivere i loro giorni. Se il futuro che ci prospetta questo sistema è questo, bisogna che ognuno lotti per conquistarsi il futuro! Viviamo in un periodo rappresentato da un’enorme produzione di beni ed una richiesta di questi scarsa, causa la disoccupazione ed i bassi stipendi in primo luogo. E’ un’ anomalia su cui riflettere. In altre epoche storiche si soffriva e si moriva per scarsità di beni. Oggi nel capitalismo si soffre e si muore perché c’è abbondanza di beni. Il problema è quindi nella distribuzione dei prodotti del lavoro, che ha come unico obiettivo di creare profitto e non di soddisfare i bisogni del genere umano. Se la produzione sociale avesse una distribuzione sociale ogni essere umano avrebbe beni oltre le sue necessità! I programmi dei nuovi e vecchi “ciarlatani” della politica e del mondo sindacale non vanno in alcun modo incontro alle esigenze delle persone, ma solo del capitale. Bisogna essere per la vita e non per la morte! Essere per la vita significa innanzitutto lottare per far sì che ogni essere umano soddisfi le sue necessità materiali e spirituali. Chi accetta che milioni di bambini ogni anno muoiano di fame, che miliardi di esseri umani siano sotto alimentati, che alcuni milioni di adulti cedano all’inedia, che miliardi di esseri umani non accedano alle bellezze della conoscenza non è per la vita, è per la morte, non soltanto con l’utilizzo delle guerre. Il capitalismo, i suoi apologeti, i suoi pugilatori a pagamento e gli schiavi con la propria bocca ciarlano solo per ingannare chi lavora e produce, ma nei fatti nulla fanno per la vita, per far assaporare ad ogni essere umano la libertà vera, che non potrà mai esserci senza liberazione dalla schiavitù dei bisogni. Comprendere la verità dell’attuale dimensione sociale come oppressione del genere umano è già iniziare ad essere liberi, perché “Nessuno è più schiavo di chi si crede libero senza esserlo”.

mercoledì 24 ottobre 2012

Il comunismo...

Il comunismo: una necessità. Uno degli argomenti , cementato in vari luoghi comuni, che la borghesia e l’opportunismo portano avanti, è che la realtà economico-sociale è complessa, che non esistono classi, ma il bene comune, che vi sono borghesi “progressisti” e borghesi “reazionari”, i ceti medi, la politica delle alleanze, che la “crisi” attuale si supera insieme, unendo e non dividendo. La società è davvero complicata, ma la complessità dei fenomeni economici e sociali non elimina il nocciolo della questione, che il marxismo ha messo in evidenza e che per la classe operaia era ed è molto semplice: la società è divisa in classi e che gl’interessi sono conflittuali tra chi sfrutta e chi è sfruttato. Non si può essere per il proletariato e per la borghesia. O si è da una parte o dall’altra! Chi propaganda sulle possibilità e necessità di unione tra borghesia e proletariato ha un solo scopo: difendere il profitto ed il capitale. “I democratici piccolo-borghesi, questi sedicenti socialisti che hanno sostituito alla lotta di classe le loro fantasticherie sull’intesa tra le classi hanno fatto della trasformazione socialista una specie di sogno; non si tratta per essi di abbattere il dominio della classe sfruttatrice, ma di sottomettere pacificamente la maggioranza alla minoranza cosciente dei suoi compiti. Quest’utopia del piccolo borghese, indissolubilmente legata all’ipotesi di uno stato al di sopra delle classi non ha portato ad altro che al tradimento de gl’interessi delle classi lavoratrici.” Lenin Lo stato non è un organismo al di sopra delle classi. Lo stato è sorto proprio dall’inconciliabilità degl’interessi delle classi, come strumento di dominio di una classe sull’altra. La democrazia è una forma di potere con il quale la borghesia tiene sottomessi i lavoratori. Il suffragio universale porrebbe, secondo borghesi ed opportunisti, alla pari borghese e proletario. La democrazia delle schede elettorali non tocca il potere reale dei capitalisti, liberi di sfruttare e di condizionare le elezioni con il potere dei mass-media. Le elezioni libere, eguali, democratiche, universali servono ad occultare il fatto che la proprietà dei mezzi di produzione ed il potere politico rimangono nelle mani degli sfruttatori e che quindi è impossibile parlare di vera libertà e di effettiva uguaglianza per la stragrande maggioranza della popolazione. Il vero potere nella democrazia non è nelle urne, ma nelle banche, nei consigli di amministrazione. “Essi parlano di “maggioranza” pensando che l’uguaglianza delle schede elettorali significhi l’uguaglianza tra lo sfruttato e lo sfruttatore, tra l’operaio ed il capitalista, tra il povero ed il riccone, tra l’affamato e chi ha la pancia piena. Secondo loro i miti, nobili, pacifici capitalisti non impiegherebbero mai la forza della ricchezza, la forza del denaro, la potenza del capitale, il giogo della burocrazia e della dittatura militare, ma risolverebbero effettivamente gli affari secondo “la maggioranza”… In realtà proprio la borghesia è sempre stata ipocrita chiamando democrazia un’uguaglianza formale, mentre di fatto violentava i poveri, i lavoratori, i piccoli contadini, gli operai con infinite forme d’inganno e di oppressione.” Lenin I fatti degli ultimi anni sono emblematici. Con la scusa della crisi e dello spread il capitale, violentando anche l’idea di democrazia, il governo dei professori banchieri è esplicativo, ha tolto diritti, ridotto i salari, aumentato le tasse, espulso milioni di persone dai centri produttivi e negato una vita presente e futura a tanti uomini, donne, bambini, anziani. Non si può pensare di condizionare lo stato con il parlamento per il semplice fatto che le decisioni vere vengono prese in altri luoghi. Il parlamento serve solo ad illudere il popolo. Il marxismo non è solo un metodo di analisi, ma , soprattutto, analisi scientifica della società, esposizione delle leggi dello sviluppo economico e sociale che individuano l’inevitabilità della fine del capitalismo per opera della classe operaia e nello stesso tempo indicazione pratica sulle azioni per portare a termine il compito della costruzione di un mondo nuovo dove ognuno possa respirare liberamente la vera libertà e l’effettiva uguaglianza. “I signori opportunisti insegnano al popolo, facendo scempio della dottrina di Marx, che il proletariato deve dapprima ottenere la maggioranza per mezzo del suffragio universale, poi ottenere, in forza di tale maggioranza, sulla base delle votazioni, il potere statale… Ma noi, basandoci sulla dottrina di Marx e sull’esperienza della rivoluzione russa diciamo: il proletariato deve dapprima battere la borghesi e conquistare per se stesso il potere e poi adoperare il potere statale come arma della sua classe … Solo i mascalzoni e gli sciocchi possono pensare che il proletariato deve prima conquistare la maggioranza nelle elezioni, fatte sotto il giogo della borghesia, sotto il giogo della schiavitù salariata, e poi il potere. Questo è il colmo dell’ottusità e dell’ipocrisia: è la sostituzione delle votazioni, sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere, alla lotta di classe…” Lenin Nonostante la propaganda ideologica borghese cerchi di dire che Marx ed il marxismo siano superati, mentre fior di economisti borghesi ridotti a sibille di Cuma cercano di consigliarsi con Marx per capire qualcosa della situazione odierna, per essi indecifrabile, la dottrina de “Il Moro” si è impossessata di milioni di cuori per il semplice fatto che essa si basa sulle solide fondamenta del sapere umano accumulato nell’ epoca del capitalismo; perché, avendo studiato le leggi dello sviluppo sociale, Marx comprese l’inevitabilità dello sviluppo del capitalismo, che conduce al comunismo, e soprattutto lo dimostrò sulla base di analisi scientifiche. Il comunismo è la frontiera dell’umanità, ma è anche una necessità per dare senso alla vita del genere umano.

venerdì 12 ottobre 2012

La lingua degli schiavi...

La lingua degli schiavi della propria bocca. Ci hanno sempre detto capitalisti, politici borghesi, burocrati sindacali borghesi, pennivendoli e pugilatori a pagamento, con lingua degli schiavi al servizio della propria bocca che la democrazia rappresentava il miglior sistema per garantire la libertà, l’uguaglianza, la parità dei diritti, la fratellanza e la giustizia. Oggi che questo sistema, l’altra faccia della stessa medaglia del sistema fascista, si sta mostrando nei fatti per quello che è, i difensori del capitalismo democratico devono avere una bella faccia tosta a propagandare ancora le loro tesi e, se ancora qualcuno casca nelle loro ideologie fasulle, deve dimostrare una vera pochezza intellettiva. Gli ultimi avvenimenti da “giardino fiorito zambettante” mettono in risalto come il cittadino non conti nulla nel determinare governi e governanti. Lo stesso governo Monti ne è un esempio. I rappresentanti del cosiddetto “popolo” sono selezionati per volontà dei gruppi economici dominanti, dove vi sono con pieni “titoli finanziari” le organizzazioni delinquenziali. I rappresentanti dell’economia, della finanza, della politica, della burocrazia sindacale ed i mass-media tentano di far passare gli ultimi “scandali” come qualcosa al di fuori della morale capitalistica. Quello che accade è invece parte integrante del sistema, basato sul profitto, che è un furto legalizzato. Negli ultimi dieci anni, mentre si tagliava diritti, salari ed occupazione alla classe lavoratrice, la spesa degli enti locali è cresciuta di circa 80 miliardi di euro. Sono cresciuti i finti lavori ed i finti favori, le consulenze fasulle, le forniture gonfiate, i sussidi assurdi ed i privilegi per i “rappresentanti del popolo”. E’ aumentata l’evasione fiscale e contributiva, la corruzione, la possibilità di garanzia d’impunità. Determinati gruppi sociali si sono garantiti vantaggi enormi nella gestione dei loro affari e dei loro soldi con lo strumento della rappresentanza politica ad ogni livello, che a sua volta non è voluta rimanere a mani vuote. Tutto questo è avvenuto portando via alla classe lavoratrice centinaia di miliardi di euro, visto che la sua fetta sul P.I.L. è scesa negli ultimi quindici anni dal 42 % a meno del 25%. I soldi sottratti ai lavoratori hanno riempito le casse delle aziende ed hanno riempito le tasche del parassitismo in modo legale ed illegale. Il governo dei professori banchieri non ha affrontato il nodo dell’evasione fiscale e contributiva, della corruzione, la nuova legge è solo una foglia di fico, dell’enorme parassitismo. Ha continuato ad erodere quote di reddito alla classe lavoratrice per mantenere intatti i privilegi del profitto, della rendita, del parassitismo. Addirittura utilizza i nuovi scandali per colpire non le rendite parassitarie, ma ancora una volta la classe lavoratrice, vedi la legge di stabilità 2013. I partiti sono tutti d’accordo, anche se cercano di far sembrare alcune differenze. I burocrati sindacali che tanto hanno contribuito al peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori si apprestano a fare accordi sulla produttività puntando sull’aumento dell’orario di lavoro settimanale e sui bassi salari. Sono tutti a difesa del profitto, della rendita, del parassitismo! Nessuno di loro affronta i nodi veri. Bassa concentrazione delle imprese, produzioni di scarso livello tecnologico con concorrenza con i Paesi emergenti, inefficienza delle leggi in materia di legalità, livello immenso di parassitismo sociale, evasione, corruzione. Basterebbe affrontare seriamente questi temi per risolvere ogni problema di spread, che viene utilizzato anch’esso per portare avanti politiche contro chi lavora e produce. Per uscire da questo labirinto bisogna che usciamo dalla prigione dell’ideologia borghese e prendiamo coscienza che gl’interessi del lavoratore non sono quelli del capitalista, del profitto e della rendita. Le facce nuove con idee vecchissime servono ancora auna volta a cercare di turlupinare la nostra intelligenza. Nuovi e vecchi generali cercano di apparire dalla nostra parte, ma operano per la parte avversa. “E’ un fatto che “ i partiti operai borghesi”, come fenomeno politico, sono già stati creati in tutti i paesi capitalistici progrediti, che senza una lotta decisa ed implacabile, su tutta la linea, contro questi partiti o, fa lo stesso, gruppi, correnti, non si può neanche parlare di lotta contro l’imperialismo, di marxismo, di movimento operaio socialista.” Lenin Il futuro è nelle nostre mani!