giovedì 26 giugno 2025
Libertà per le donne: solo nel comunismo.
Libertà per le donne solo nel comunismo.
Per la donna vi sono legami indissolubili tra la posizione sociale e la condizione umana. Parlare di libertà delle donne, senza tener conto della posizione sociale, rispetto agli uomini porta ad obiettivi errati. E’ la base economica che determina i rapporti sociali ed è il “giogo”del concetto di proprietà che sanziona la venalità, la bassezza, l’oscenità nel vedere la donna, al di là dell’ipocrisia convenzionale, spesso come una merce e non come una persona.
L’attuale condizione della donna lavoratrice è delineata dalla cornice economico-sociale del capitalismo, che la rende schiava della produzione, del lavoro domestico, dei tabù, delle superstizioni e delle tradizioni borghesi.
E’ da odiare tutto ciò che opprime e tortura la donna lavoratrice e una società che non sia “castopoli” dovrebbe farsi carico di superarlo e mettere in condizione il sesso femminile di vivere la vita in tutta la sua bellezza.
E’ necessario lottare e schierarsi contro i rispettabili rapporti borghesi, che sono causa delle sofferenze delle donne, e mettere in campo i loro bisogni e le loro aspirazioni.
E’ indispensabile sfidare apertamente, in modo organizzato, una dimensione sociale, che tollera i riti orgiastici, di quelli propri delle eroine e degli eroi di D’Annunzio e mostra tutta la sua decadenza, come altri sistemi nella storia, già pronta per essere mandata in soffitta.
Le donne devono acquisire completa uguaglianza di fronte alla legge e nella pratica, nella famiglia, nello Stato, nella società e lo possono fare solo abolendo il dominio borghese.
“Amici, amiche, la condizione della donna in una società è il termometro del livello della condizione materiale e morale di tutta la società.
Nella vecchia società la donna non era libera dai bisogni materiali e morali, proprio come l’uomo, gli anziani, i bambini.
La vecchia società ha cercato di mettere sempre l’uomo contro la donna e la donna contro l’uomo, i giovani contro gli anziani e gli anziani contro i giovani. Il seme della divisione è stato sempre seminato ampiamente per tenere divisi gli esseri umani e non unirli per obiettivi comuni.
La differenza tra l’uomo e la donna è solo fisiologica, non vi sono altre differenze.
Perché allora la vecchia società parlava di donne come se fossero tutte nella stessa condizione, dimenticando che un conto era essere una donna borghese, un conto essere una donna operaia, un conto essere una donna disoccupata?
Per dividere l’uomo lavoratore dalla donna lavoratrice e non unire i loro interessi.
Nella vecchia società le donne ricche potevano scegliere se avere o no un figlio, le donne povere no, per bisogno, per leggi esistenti o magari applicate male.
Nella vecchia società il denaro determinava il benessere fisico, psichico e morale delle donne e degli uomini, determinava la felicità. E’ difficile essere felici a pancia vuota!
Nella vecchia società l’uomo e la donna erano solo buoni per essere sfruttati, erano un numero.
Oggi tutto è cambiato! La donna lavora, come tutte e tutti, ha una casa, come tutte e tutti, cura la sua mente, come tutte e tutti, cura il suo corpo, come tutte e tutti.
La donna è emancipata, come tutte e tutti, dalla miseria materiale e morale. Può scegliere di essere libera dai lavori domestici, può amare solo dando retta al cuore, può utilizzare le strutture pubbliche per abituare i propri figli a vivere in modo sociale, a conoscere, ad esprimere la propria personalità. Il mondo delle donne è un nuovo mondo in cui cullarsi nella gioia dell’amore, della libertà , della fratellanza, dell’uguaglianza.
E il “Mondo Nuovo” di tutto il genere umano!”
Giuseppe Calocero, Il caldo respiro della speranza.
Se lavoriamo donne ed uomini per una società nuova, dove la produzione è per il consumo, dove l’essere umano ed il suo benessere è l’obiettivo principe e non il profitto, saremo liberi dalle sofferenze, dalle necessità, dagli asservimenti dell’attuale sistema!
Possiamo essere protagonisti della storia, se lo vogliamo, e realizzare il “Mondo Nuovo”!
Solo il comunismo può donarci ogni forma di libertà!
Il Comunismo: una necessità!
Il comunismo: una necessità.
Uno degli argomenti , cementato in vari luoghi comuni, che la borghesia e l’opportunismo portano avanti, è che la realtà economico-sociale è complessa, che non esistono classi, ma il bene comune, che vi sono borghesi “progressisti” e borghesi “reazionari”, i ceti medi, la politica delle alleanze, che le “crisi” si superano insieme, unendo e non dividendo. La società è davvero complicata, ma la complessità dei fenomeni economici e sociali non elimina il nocciolo della questione, che il marxismo ha messo in evidenza e che per la classe operaia era ed è molto semplice: la società è divisa in classi e che gl’interessi sono conflittuali tra chi sfrutta e chi è sfruttato. Non si può essere per il proletariato e per la borghesia. O si è da una parte o dall’altra! Chi propaganda sulle possibilità e necessità di unione tra borghesia e proletariato ha un solo scopo: difendere il profitto ed il capitale.
“I democratici piccolo-borghesi, questi sedicenti socialisti che hanno sostituito alla lotta di classe le loro fantasticherie sull’intesa tra le classi hanno fatto della trasformazione socialista una specie di sogno; non si tratta per essi di abbattere il dominio della classe sfruttatrice, ma di sottomettere pacificamente la maggioranza alla minoranza cosciente dei suoi compiti. Quest’utopia del piccolo borghese, indissolubilmente legata all’ipotesi di uno stato al di sopra delle classi non ha portato ad altro che al tradimento de gl’interessi delle classi lavoratrici.”
Lenin
Lo Stato non è un organismo al di sopra delle classi. Lo Stato è sorto proprio dall’inconciliabilità degl’interessi delle classi, come strumento di dominio di una classe sull’altra. La democrazia è una forma di potere con il quale la borghesia tiene sottomessi i lavoratori. Il suffragio universale porrebbe, secondo borghesi ed opportunisti, alla pari borghese e proletario. La democrazia delle schede elettorali non tocca il potere reale dei capitalisti, liberi di sfruttare e di condizionare le elezioni con il potere dei mass-media. Le elezioni libere, eguali, democratiche, universali servono ad occultare il fatto che la proprietà dei mezzi di produzione ed il potere politico rimangono nelle mani degli sfruttatori e che quindi è impossibile parlare di vera libertà e di effettiva uguaglianza per la stragrande maggioranza della popolazione. Il vero potere nella democrazia non è nelle urne, ma nelle banche, nei consigli di amministrazione.
“Essi parlano di “maggioranza” pensando che l’uguaglianza delle schede elettorali significhi l’uguaglianza tra lo sfruttato e lo sfruttatore, tra l’operaio ed il capitalista, tra il povero ed il riccone, tra l’affamato e chi ha la pancia piena. Secondo loro i miti, nobili, pacifici capitalisti non impiegherebbero mai la forza della ricchezza, la forza del denaro, la potenza del capitale, il giogo della burocrazia e della dittatura militare, ma risolverebbero effettivamente gli affari secondo “la maggioranza…” In realtà proprio la borghesia è sempre stata ipocrita chiamando democrazia un’uguaglianza formale, mentre di fatto violentava i poveri, i lavoratori, i piccoli contadini, gli operai con infinite forme d’inganno e di oppressione.”
Lenin
I fatti degli ultimi anni sono emblematici. Con varie forme d’inganno dialettico hanno tolto diritti, ridotto i salari, aumentato le tasse, espulso milioni di persone dai centri produttivi e negato una vita presente e futura a tanti uomini, donne, bambini, anziani; hanno aumentato la povertà e siamo giunti al culmine che anche chi lavora non ha un salario per arrivare a fine mese.
Le guerre in atto, 63 in tutto il globo, sono frutto della caduta del vecchio ordine mondiale e dell’affacciarsi di un nuovo ordine. Sono frutto del sistema capitalistico basato sul profitto, sulle disuguaglianze, sulle ingiustizie, sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La corsa al riarmo prepara situazioni di massacri di essere umani, per merito di persone che si conoscono e frequentano, portate avanti da persone che non si conoscono.
Il “Pacifismo” nel capitalismo è solo un’ altra forma di raggiro. Non ci può essere pace ove vi siano interessi divergenti e conflittuali! Se si vuole la pace, bisogna preparare la pace e lo si fa non con il pacifismo, ma con il “ Comunismo”!
Ovvero un mondo dove “Ognuno possa dare secondo le sue capacità ed avere secondo le sue necessità.”
Non si può pensare di condizionare lo Stato con il parlamento per il semplice fatto che le decisioni vere vengono prese in altri luoghi. Il parlamento serve solo ad illudere il popolo.
Il marxismo non è solo un metodo di analisi, ma , soprattutto, analisi scientifica della società, esposizione delle leggi dello sviluppo economico e sociale che individuano l’inevitabilità della fine del capitalismo per opera della classe operaia e nello stesso tempo indicazione pratica sulle azioni per portare a termine il compito della costruzione di un mondo nuovo dove ognuno possa respirare liberamente la vera libertà e l’effettiva uguaglianza.
“I signori opportunisti insegnano al popolo, facendo scempio della dottrina di Marx, che il proletariato deve dapprima ottenere la maggioranza per mezzo del suffragio universale, poi ottenere, in forza di tale maggioranza, sulla base delle votazioni, il potere statale… Ma noi, basandoci sulla dottrina di Marx e sull’esperienza della rivoluzione russa diciamo: il proletariato deve dapprima battere la borghesi e conquistare per se stesso il potere e poi adoperare il potere statale come arma della sua classe … Solo i mascalzoni e gli sciocchi possono pensare che il proletariato deve prima conquistare la maggioranza nelle elezioni, fatte sotto il giogo della borghesia, sotto il giogo della schiavitù salariata, e poi il potere. Questo è il colmo dell’ottusità e dell’ipocrisia: è la sostituzione delle votazioni, sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere, alla lotta di classe…”
Lenin
Nonostante la propaganda ideologica borghese cerchi di dire che Marx ed il marxismo siano superati, mentre fior di economisti borghesi ridotti a sibille di Cuma cercano di consigliarsi con Marx per capire qualcosa della situazione odierna, per essi indecifrabile, la dottrina de “Il Moro” si è impossessata di milioni di cuori per il semplice fatto che essa si basa sulle solide fondamenta del sapere umano accumulato nell’ epoca del capitalismo; perché, avendo studiato le leggi dello sviluppo sociale, Marx comprese l’inevitabilità dello sviluppo del capitalismo, che conduce al comunismo, e soprattutto lo dimostrò sulla base di analisi scientifiche.
Il comunismo è la frontiera dell’umanità, ma è anche una necessità per dare senso alla vita del genere umano.
domenica 1 giugno 2025
Nuovo mondo e vecchio mondo. Ideali e utopie.
Nuovo Mondo e vecchio mondo.
Ideali ed utopie.
Il capitalismo, progressivo rispetto alle realtà socio-economiche precedenti, non ha risolto in più di duecento anni di storia i problemi materiali e spirituali dell’umanità.
L’umanità è ancora alla ricerca di una vita libera dai bisogni materiali e morali.
La democrazia si è dimostrata incapace di sanare i mali della società.
L’uguaglianza democratica è una chimera!
La borghesia e la classe media detengono il potere.
Il povero è in realtà privo di diritti.
Negli ultimi anni, nonostante i piagnistei, i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri.
I salari hanno perso potere d’acquisto, il mercato del lavoro è stato colpito da una precarietà stringente, l’utilizzo della forza lavoro nelle unità produttive è stato sempre più assoggettato alle esigenze della produzione e l’essere umano è costretto a vedere il processo produttivo più come una schiavitù che come mezzo di liberazione dalle sue necessità.
“Come il selvaggio deve lottare con la natura per soddisfare i suoi bisogni, per conservare e riprodurre la sua vita, così deve fare anche l’uomo civile e lo deve fare in tutte le forme della società e sotto tutti i possibili modi di produzione.”
Il Capitale
K.Marx.
I governi cambiano, promettono, illudono, ma non smettono di arricchire profitto e rendita.
Solo la realtà dei lavoratori segue un corso non da esseri umani.
Le illusioni divengono delusioni e s’impantanano nella cupa rassegnazione.
Sempre più si scopre che è utopia pensare che questo sistema possa un giorno liberare l’umanità dai suoi bisogni e proiettarla nella vera libertà, basata sulla soddisfazione delle necessità materiali e spirituali.
Le costituzioni democratiche si rivelano per delle grandi menzogne e finzioni, parole vuote senza significato per la stragrande maggioranza dei cittadini.
La storia s’incarica di demolire utopie e chimere e renderle chiare nella loro essenza.
Il capitalismo non può essere l’ultima frontiera dell’umanità, perché non ha garantito, non garantisce, non potrà mai garantire una vita vera ad ogni essere umano.
Chi dice e pensa diversamente si crogiola nell’utopia, conveniente, ma pur sempre chimera.
Il “Mondo Nuovo” è oltre la realtà del profitto.
“Per “Nuovo Mondo” noi intendiamo un mondo di amore, libertà, fratellanza, uguaglianza, pace.
Intendiamo un mondo dove tutti collaborano alla vita sociale e produttiva e quindi tutti lavorano, tutti hanno una casa.
Tutti hanno un tempo per il lavoro, un tempo per la conoscenza,un tempo per lo svago e il tempo libero.
Il nuovo mondo è una società dove liberamente si esprime il pensiero e dove al centro della vita economico-sociale non c’è il profitto, ma l’essere umano ed i suoi bisogni materiali ed intellettivi, dove esiste la libertà dal bisogno materiale e morale, intesa come libertà nella conoscenza.”
Giuseppe Calocero, Il caldo respiro della speranza.
Il “Mondo Nuovo” è ideale, ma basato sull’analisi scientifica dell’attuale realtà sociale, è ragione non fede.
Se ognuno si liberasse della cappa delle ideologie dominanti, dei tabù, delle superstizioni, dei falsi moralismi e librasse la sua mente ed il suo cuore nella libertà della conoscenza vedrebbe con chiarezza la nuova frontiera dell’umanità e si approprierebbe dell’etica del futuro, del mondo nuovo.
L’unico modo per superare il dissidio tra profitto e produttori e dare all’umanità una società libera, eguale, fraterna, pacifica.
“Il comunismo è, in quanto compiuto naturalismo, umanismo, e, in quanto compiuto umanismo, naturalismo. Esso è la verace soluzione del contrasto dell’uomo con la natura e con l’uomo; la verace soluzione del conflitto fra esistenza ed essenza, fra oggettivazione ed affermazione soggettiva, fra libertà e necessità, fra individuo e genere.
È il risolto enigma della storia e si sa come tale soluzione.”
Manoscritti economico-filosofici.
K.Marx.
Le persone che amano il genere umano, che non si crogiolano nel loro egoismo ed individualismo, nel limite misero del possesso di qualcosa, devono uscire dal labirinto delle ideologie e mettere in campo cuore e cervello per risolvere l’enigma e dare soluzione alle speranze del genere umano.
Il senso dell’avere non potrà ancora per molto alienare tutti i sensi fisici e spirituali, che sono sociali e quindi emancipati.
Con l’emancipazione dai bisogni l’umanità ritroverà la sua intima ricchezza.
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